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giovedì 17 ottobre 2019

L'angolo vintage 2.0 - Recensione "Didattica del sesso per gufi e zanzare" di Rebecca Quasi e recensione di Ludovica "La vita fino a te" di Matteo Bussola

Buongiorno lettori, torna dopo un paio di mesi di pausa, questa rubrica inventata da me che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio, compresa Ludovica a cui presto questo spazio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: La nostra passione non muore ma cambia colore, Made for books

In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.


Per questo mese ho scelto un libro che ho comprato dopo aver finalmente letto questa autrice, a inizio anno. Ne ho comprati un po', ma non sono mai riuscita a leggerli finora.

Autrice: Rebecca Quasi
Titolo: Didattica del sesso per gufi e zanzare
Editore: Self
Data di pubblicazione: 9 novembre 2016
Pagine: 251

Trama:
Incontrarsi quando il dolore è così prepotente che non concede spazio alle regole, fa sì che tra Manrico e Miriam nasca un'amicizia profonda e senza filtri, un'intimità priva di cose non dette e infine un amore straordinario. 










Secondo libro che leggo di questa autrice, credo però che sia uno dei suoi primi lavori e forse si nota, come se fosse ancora una scrittura un pochino acerba, con qualche refuso soprattutto nella seconda parte. Didattica del sesso per gufi e zanzare ha però confermato la bravura dell’autrice, che con poche pagine riesce a trasmettere veramente tanto. 

Miriam e Manrico si conoscono in un momento terribile, entrambi stanno perdendo il proprio coniuge, di malattia. Il loro è proprio un riconoscersi simili, essere nella stessa situazione e avere le medesime emozioni ed esigenze
Sei il miglior analgesico che si possa prendere. Non hai controindicazioni... mi fai stare incredibilmente bene dopo un periodo in cui sono stata talmente male che non mi ricordavo nemmeno più cosa volesse dire stare bene.
La prima parte del libro è proprio incentrata su questa conoscenza, questa scoperta, dopo un lutto devastante. Miriam e Manrico però non sono soli, hanno entrambi una famiglia e quindi nella seconda parte la storia prende una piega verso un ambito diverso, coinvolgendo tutti i familiari. Mi è piaciuta molto questa cosa, perde un pochino la prerogativa unicamente romance per ampliarsi, virando verso la narrativa. Le dinamiche familiari a me piacciono sempre molto e ho adorato leggere le varie reazioni

L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto è che è stato tutto troppo facile, troppo bello. Quasi una favoletta, anche per quando riguarda i figli e il loro interagire. Purtroppo queste reazioni sono rare, ma leggendo il libro ho avuto spesso il sorriso sulle labbra, l’ho vissuto proprio come quello che è, una storia inventata che dona speranza
Il sorriso si allargò sul viso prima ancora che lei decidesse di sorridere.
È molto dolce e spesso anche romantica. L’evoluzione del sentimento e del rapporto è graduale, molto in linea con l’età matura dei protagonisti. Bello anche il ribadire l’importanza di avere una seconda opportunità dopo un grandissimo dispiacere

I personaggi sono descritti benissimo, anche perché ruota tutto intorno a loro, e di nuovo i dialoghi sono, secondo me, il punto di forza. L’autrice sa creare scambi allegri e d’effetto, rendendo fluida e scorrevole la lettura. 
Queste sono le conseguenze per aver buttato alle ortiche la razionalità.
Il finale per me è un tantino zuccheroso, ma in linea con la storia raccontata. 

Mi è piaciuto leggere questo libro, mi ha pure fatto bene, facendomi provare gioia e speranza proprio nel momento del bisogno. Questa autrice è decisamente da seguire, ho intenzione di recuperare tutto.
Voto:














Ora tocca a Ludovica che propone questo libro:

Autore: Matteo Bussola
Titolo: La vita fino a te
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 15 maggio 2018
Pagine: 202

Trama:
Matteo Bussola riconosce ciò che di straordinario si annida nelle cose ordinarie perché le guarda come se accadessero per la prima volta, come se sentisse sempre la vita pulsare in ogni cellula. Ed è con quello sguardo che racconta di relazioni sentimentali, l'istante in cui nascono, il tempo che abitano. Lo fa mettendosi a nudo, ricordando gli amori passati, per ripercorrere la strada che lo ha portato fino a qui, alla sua esistenza con Paola e le loro tre figlie. Soprattutto, lo fa specchiandosi nelle storie di ciascuno: quelle che incontra su un treno, o mentre sbircia dal finestrino della macchina, o seduto in un bar la mattina presto. Quelle che incontra stando nel mondo senza mai dare il mondo per scontato, e che la sua voce intima e familiare ci restituisce facendoci sentire che sta parlando esattamente di noi.
Il libro l’ho acquistato appena uscito, era il 2018, perché Matteo Bussola è una sicurezza, è uno scrittore - non scrittore, in quanto prima di cominciare a scrivere aneddoti familiari su Facebook di lavoro faceva il fumettista e non ama molto definirsi scrittore. Ma per me lo è, senza dubbio.
Ha la capacità di incatenarti alle parole, sia che si tratti di dieci righe su un social network, sia che si tratti di libri che di righe ne hanno molte di più, sia che si tratti di vederlo dal vivo.

Un paio di anni fa fece una presentazione a Roma del suo primo libro, Notti in bianco, baci a colazione, presso la Galleria Sordi ed un po’ per curiosità, un po’ perché volevo passare del tempo con quella che all’epoca era la mia principale “spacciatrice di libri”, andai. Ecco, dal vivo è di una simpatia disarmante, con il suo inconfondibile dialetto veneto, con la sua semplicità e con il suo modo, accattivante e realista, di rendere il suo pubblico partecipe della sua vita.

La vita fino a te è un viaggio che Bussola fa principalmente dentro di sé, è una conoscenza più approfondita rispetto al suo primo taccuino di pensieri, è un ritorno al passato, è un vivisezionare ricordi, anche quelli più dolorosi, che attraverso il suo racconto non perdono autenticità, ma anzi mantengono intatte profondità e veridicità.

E non ci sono dubbi che Bussola ci sappia fare con la penna in mano, sia che tracci disegni sia che dipinga sentimenti, la sua dote più grande è che il suo sguardo riesce ad andare sempre oltre, le apparenze e i pregiudizi, non si ferma alla superficie, arriva al profondo delle cose delle persone del dolore della gioia dei sogni. Non teme il giudizio di nessuno, né quando parla né soprattutto quando scrive, va dritto al punto, senza tirarsi mai indietro, anche esponendosi parlando di politica, che per i più resta sempre un tema ostico. Compie dei salti temporali incredibili, i racconti del suo presente, con la sua compagna Paola e le loro tre figlie, si intrecciano con ricordi di quando era uno studente di architettura a Venezia, vanno avanti ed indietro come se a legarli ci fossero tanti elastici colorati.

Ma lui riesce comunque a restare a suo agio, anche se ho sentito in un’intervista che per scrivere questo libro, ha dovuto non solo scavare dentro se stesso, ma proprio lavorare su se stesso per mettere tanto di sé nero su bianco, gli riesce così bene, secondo me, perché gli viene proprio naturale, pure se guardarsi a fondo può costituire una fatica personale, lui non ha pretese né di riuscire nel suo intento né di piacere a tutti, e ad ogni costo. Lui è come appare. Ed è una qualità bellissima non solo in generale, ma in uno scrittore in particolare. Sapere che al di là della penna ci sia un uomo in carne ossa che spera, sogna, si dispera, senza mai atteggiarsi a giudici delle fragilità altrui, ti apre la mente oltre che il cuore.

Credo che il successo dei suoi libri provenga dal fatto che non inventi niente, magari romanza in maniera dolce e divertente fatti accaduti questo sì, ma quello che racconta è solo una descrizione più aderente possibile alla realtà. Ed inoltre, non per ultimo, il successo è proprio da attribuire a lui, alla sua persona, a lui che continua ad andare in giro con la sua Opel sgangherata, a farsi gli affari altrui quando si tratti di difendere chi ne ha bisogno, a mettere i suoi maglioni inverosimili, a parlare della sua famiglia di origine con affetto e a mostrare il suo amore infinito per la sua compagna e le sue figlie, senza maschere o paure.

Tanti aneddoti raccontati nel libro li avevo già letti sulla sua pagina, ma l’approfondimento che ne fa, la rivisitazione, li rendono piacevoli e soprattutto un continuo motivo di riflessione.

Una lettura molto molto piacevole che grazie a questa rubrica mi sono decisa, finalmente, a fare!

Voto: 












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20 commenti:

  1. Interessante rubrica e ottime recensioni

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  2. La Quasi per me è diventata una certezza, in questo poi mi sono emozionata proprio per l’argomento! D’accordo con te che non sia “solo” un romance!!!

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  3. @ Chiara conosco la Quasi ho letto qualcosa di suo, questo mi manca..mi sa che mi tocca allungare la lista…
    @ Ludovica non conosco il tuo libro, mi incuriosisce ma non credo di avere il tempo per leggerlo...

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    1. Sabri io piano piano li voglio recuperare tutti, almeno i contemporanei

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    2. Sabrina, della Quasi io amo anche gli storici!
      Bussola è uno spasso anche da seguire su Facebook!

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  4. Non conoscevo nessuno dei due titoli, ma il primo ha una cover adorabile. Lo so che non si dovrebbe giudicare dalle apparenza, ma ogni tanto basta anche un'occhiata per rimanere incuriositi da un libro.

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    1. io mi lascio sempre guidare dalle cover! Stavolta anche il titolo ha inciso nella scelta

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    2. Ho iniziato a seguire Bussola sui social e poi ho finito con il leggere i suoi libri...merita senza dubbio!

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  5. Sono entrambi autori che da tempo devo provare, ma rimando 😢 prima o poi devo recuperare

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  6. Ciao Chiara e Ludovica! Anche io, tempo fa, ho letto uno dei primi romanzi della Quasi. Concordo con te, Chiara, scrittura forse ancora un po' acerba, ma temi interessanti!
    Quanto a Matteo Bussola, è uno scrittore che mi hanno consigliato in tanti, ma mi manca ancora!

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  7. Ludovica ho aggiunto un altro autore alla lista!

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