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lunedì 12 settembre 2016

Recensione "La sposa scomparsa" di Rosa Teruzzi

Buongiorno a tutti! Oggi i miei bambini hanno iniziato la scuola quindi piano piano si torna alla normalità. Questo periodo per me è più impegnativo del solito ma riesco a leggere sempre molto, anzi forse persino di più, uso questo per scaricare.
Siete passati a commentare il giveaway? Avete ancora qualche giorno, il post è qui.
Oggi vi parlo di un libro che ho chiesto alla casa editrice Sonzogno, che ringrazio ancora, mi ispirava molto e non ha deluso le mie aspettative.

Autrice: Rosa Teruzzi
Titolo: La sposa scomparsa
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 8 settembre 2016
Pagine: 171

Trama:
Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall’una all’altra. C’è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera – quarantasei anni portati magnificamente – ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po’ bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell’amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all’epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l’inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell’impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici – a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono – riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa, approdando a una verità tanto crudele quanto inaspettata.


Ho voluto leggere questo libro spinta da un particolare: il casello ferroviario. Mi capita sempre quando vedo un casello riconvertito a casa di immaginarmi come dev'essere viverci. Mi ha sempre dato l'impressione di un punto fermo nel corso di un viaggio, fin da piccola ci fantasticavo sopra.
Libera, con la figlia Vittoria e la mamma Iole ci vive e ci lavora. Infatti ha creato un atelier in cui confeziona bouquet da sposa e sta iniziando ad avere un discreto successo.
Siamo a Milano, durante un'estate particolarmente piovosa e fredda. Io vivo in provincia di Torino quindi capisco cosa significa. Quel clima umido, uggioso che fa rabbia a luglio. Viene descritta Milano vista con gli occhi di chi ci vive e nonostante tutto la ama ancora. Una città sempre di corsa ma piena di scorci inaspettati. Di solito non sopporto molto le descrizioni, soprattutto quelle relative ai luoghi ma devo dire che qui le ho apprezzate. Non sono eccessive e sono fondamentali nel contesto.
Il punto di forza di questo libro sono i personaggi: Le tre donne, tre generazioni a confronto che si scontrano e cercano di convivere. La protagonista principale è Libera, che nonostante il nome si sente bloccata. E' piena di sensi di colpa e di dubbi. Ha perso il marito tragicamente e ha vissuto questo fatto non affrontando la questione. Non ha un compagno e neanche un amante, ha un rapporto complicato con la figlia che teme possa lasciarla, cammina sulle uova. Non vive. L'unica cosa che da sfogo alle sue emozioni è la creazione dei bouquet. Lì ci mette l'anima. 
Sua mamma Iole è una sessantottina che non ha filtri, dice e fa ogni cosa che le passa per la testa. Porta allegria alla casa, anche se a volte è una figura ingombrante che mette tutti in imbarazzo. Io l'ho adorata.
Vittoria invece ha venticinque anni e un lavoro in polizia, come il padre, è dura e arrabbiata con la vita. Non si trova più bene in quella casa ma continua a viverci, intrappolata nelle relazioni familiari. E' difficile da capire e da interpretare e mi è sembrata la più problematica e anche quella più misteriosa. La convivenza fra loro tre è difficile e non priva di scontri, ma l'affetto che provano riesce in qualche modo a mitigare il tutto. Diverse volte le loro interazioni mi hanno fatta sia riflettere che sorridere.
Libera osservava, come una spettatrice a teatro, quella commedia che conosceva così bene: sua mamma, la sfacciata, e sua figlia, la sfinge, che si tenevano testa reciprocamente: due autentiche femmine alfa, ognuna a suo modo.
La trama è anche importante, è un giallo e c'è un omicidio da risolvere anche se sono passati 26 anni. Infatti la madre della ragazza scomparsa tempo fa vuole l'aiuto di Vittoria per la riapertura del caso, ma si imbatte in Libera che, spinta da empatia e solidarietà come madre si lascia coinvolgere e, con l'aiuto di Iole, inizia ad indagare, provetta Jessica Fletcher. Quindi si trovano in situazioni anche buffe sempre sul filo con il rapporto con Vittoria.
La formica e la cicala, pensò Libera delle sue donne: peccato che la cicala abbia quasi settant'anni e la formica venticinque.
L'autrice ha un'esperienza con la cronaca nera e si percepisce. E' competente e sa di cosa parla, è sempre tutto molto credibile. Lo stile però è quello dei romanzi, scorrevole e curato. Si legge velocemente ed è molto piacevole.
La verità, quando arriva, può essere crudele ma è più crudele non conoscere la verità.
La storia ha un suo finale, per me inaspettato, però la storia delle tre protagoniste non è conclusa, quindi fa ben sperare in un futuro libro in cui Libera, Iole e Vittoria saranno di nuovo in ballo. E devo dire che io non vedo l'ora.
Cosa ne pensate? La cover è molto azzeccata e vi incuriosisce come ha fatto con me?





16 commenti:

  1. Letto, recensito e amato! Spero davvero in una serie per avere la possibilità di ritrovare le protagoniste!

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    1. Ciao, ho visto la video recensione e concordo con te! Spero anche io che prosegua, voglio leggere ancora di queste tre donne! Baci

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  2. Mi è piaciuta tanto la tua recensione Vorrei leggerlo anche io questo libro.
    Le copertine della Sonzogno, simili a fumetti, sono sempre così belle ed evocative.
    Anche io abito in provincia di Torino e il tempo umido e afoso lo odio! Mille volte meglio le città di mare!!

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    1. Ciao, il tempo umido non è bello mai. Leggilo questo libro è proprio bello. La cover è evocativa, hai ragione

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  3. Ciao Chiara,
    la cover è molto carina così anche la trama. Sembra uno di quei libri di cui vale la pena di leggere

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  4. Con tutte queste recensioni invitanti, il mio stomaco di lettrice brontola (probabilmente riesci a sentirlo anche tu, da Torino!).
    Tre donne, tutte e tre diverse, sotto un unico tetto e un caso irrisolto: in pratica può succedere di tutto. Di sicuro non vedo l'ora di leggerlo.
    Recensione che si gusta a meraviglia, come sempre. Ma ormai credo che tu lo sappia!

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    1. Grazie Rosa, sei sempre gentile. Quindi quel rumoraccio era il tuo stomaco! Ahahah leggilo è molto bello

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  5. Hai ragione Chiara, la cover già da sola incuriosisce:3

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  6. Come mi ispira questo libro e sono tanto curiosa di leggere un romanzo della Teruzzi (e non mi perdo una puntata di Quarto Grado!).
    Che bello leggere questa recensione. Anni fa avrei fatto i salti mortali per leggerlo ora i miei gusti sono cambiati, ma voglio farlo lo stesso ^-*

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    1. Ciao Anna, questo libro è corto e veloce, anche se i gusti cambiano (anche a me!) questo si legge facilmente. Baci

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  7. Questo romanzo mi è piaciuto davvero tanto e mi sono ritrovata in quello che dici. Tra l'altro tifo anche io per un proseguimento di romanzi con protagoniste le più simpatiche investigatrici che io conosca :)

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    1. Ciao, speriamo proprio di leggere ancora di loro! Grazie

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  8. Ciao! Ma lo sai che anche io ho sempre avuto la passione per il casello????
    Il libro lo sto leggendo ora e mi piace molto. Sono curiosa di vedere come andrà a finire. Il mio personaggio preferito è Libera, ma Iole mi strappa tante risate.
    Buona notte da Lea ;-) (torno a Milano a casa delle tre)

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    1. Ciao Lea, il casello ha un fascino tutto suo. Leggerò con piacere la tua recensione. Baci

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