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martedì 4 luglio 2017

Blog Tour & Giveaway "Schegge di ricordi" di Monica Lombardi. Intervista all'autrice

Buongiorno, oggi vi parlo di Monica Lombardi, perché c'è la mia tappa del blog tour di "Schegge di ricordi" il seguito di Schegge di verità (recensione qui)


Sono felicissima di far parte del gruppo di questo blogtour, ho spinto per farlo e per esserci. Ho adorato Schegge di verità, tanto, e nella giornata milanese con Monica ho ascoltato il prologo di Ricordi. L'avete letto anche voi nelle prime tappe quindi capite bene il mio entusiasmo.
Le tappe già passate:

Ora invece facciamoci una chiacchierata con Monica, che oltre a scrivere benissimo è pure molto molto simpatica!



D: Ciao Monica, benvenuta. E’ passato un anno da Schegge di verità e stiamo tutti aspettando questo secondo capitolo. Avevi già l’idea di questo libro prima di iniziare questa serie o ti è venuta scrivendo il primo?

R: Ciao Chiara! Grazie a te per aver aderito subito al Blog Tour e per questo spazio. È vero, Schegge di verità ha appena compiuto un anno e sono stati dodici mesi meravigliosi, grazie ad Amazon Publishing e a tutti voi.
Capita che, quando inizio a lavorare a un nuovo progetto, io sappia già che la storia non si esaurirà in un solo libro. Questa volta, invece, sono partita pensando che si trattasse di un romanzo “stand-alone”, come si è soliti chiamarli. Poi, strada facendo, ho capito che la storia che stavo raccontando non si sarebbe esaurita alla fine di quello che stava diventando il “primo” libro. E la colpa è soprattutto di Livia, una delle due protagoniste. Alla fine di Schegge di verità, Livia si trova in una situazione tale per cui… non potevo lasciarla così. Ha vissuto un’esperienza tremenda ma, già in quel primo romanzo, abbiamo intravisto la sua incredibile forza. Volevo raccontare come si sarebbe rialzata dopo la bastonata che ha ricevuto. Glielo dovevo.


D: Com’è nata l’idea di Schegge?

R: In un bosco, non sto scherzando. Ero vicino a Chiavenna, a casa di un’amica. Con i nostri figli, che sono amici da sempre, abbiamo fatto un giro nel bosco dietro casa sua, alle Cascate dell’Acqua Fraggia. A un certo punto ho immaginato una donna che correva in quel bosco e mi sono chiesta: da che cosa sta scappando? Poi mi sono detta: e se non lo sapesse neanche lei? L‘idea di Schegge è nata così.


D: Livia è ferita, nel corpo e nell’anima. Come ti sei approcciata a questo? Hai fatto ricerche, esperienze, conoscenze?

R: Esperienze no, per fortuna. Purtroppo ci basta ascoltare il telegiornale o leggere le notizie su Internet per sentire storie di violenza sulle donne e femminicidi. Certi uomini non riescono a non prevaricare e questo, sebbene per farlo sfruttino la loro maggiore forza fisica, è un segno di debolezza. Schiacciano, feriscono, picchiano per sentirsi forti. Le donne oggi rappresentano una minaccia per l’uomo maschilista e misogino molto più di un tempo. È un tema complesso e sfaccettato e io non sono una psicologa né una sociologa. Ma rifletto e rimugino, e provo molta rabbia. Raccontare la storia di una donna che viene mandata al tappeto ma si rialza, raccontare non solo l’uomo bestia che ha incontrato sulla sua strada ma anche gli uomini che la rispettano, la sostengono, la amano, è il mio piccolo contributo a questo tema. L’uomo forte non si sente minacciato da una donna forte e non ha bisogno di prevaricare.

D: Un elemento fondamentale di questa serie è l’amicizia: quanto è importante per te? 

R: Direi che è fondamentale. Sono una persona estroversa, mi piace chiacchierare con i miei amici di tante cose, confrontarmi, ascoltare le loro storie e sì, anche parlare loro delle mie, reali e inventate. Soprattutto, ho bisogno di parlare con i miei amici, con le mie amiche, quando sono giù di corda, quando sono arrabbiata o quando ho qualche problema che mi assilla. E cerco di esserci per loro quando sono loro ad averne bisogno.


D: Una cosa che mi ha sempre incuriosita: i tuoi personaggi negativi sono caratterizzati alla perfezione e traspare una sorta di affetto da parte tua. Quanto ti piace crearli? E preferisci inventare loro o i buoni? (Qua si capisce il mio debole per i cattivi)

R: No, io sono tutta per gli eroi! Team Thor, per intenderci. Sono persino Team Superman, ecco. Però l’antagonista deve essere all’altezza, o non c’è storia. Come mi piace entrare nella testa dei miei protagonisti, renderli personaggi a tutto tondo e sempre diversi, così mi piace che anche gli antagonisti siano credibili. Al mio primo giallo, Scatole cinesi, ho avuto grossi problemi a immaginarmi che cosa possa spingere qualcuno a uccidere. Col tempo ho esplorato diversi scenari. Il “re nero” che sfida il “re bianco” David Langdon nella serie GD Team, per esempio, ha motivi molto personali, in parte posso perfino capirlo. Ma capisco anche come abbia mentito a se stesso per anni per non dover ammettere e portare la sua colpa. In Schegge abbiamo diversi livelli di cattiveria e di responsabilità. L’antagonista principale è un sociopatico. Ed è fuori come un balcone! Ma è anche tremendamente lucido, tagliente come una lama affilata. Non è affetto, il mio: lui è l’uomo nero, il nemico da abbattere. Ma dobbiamo capire il perché delle sue azioni o sarebbe solo un pupazzo, una marionetta funzionale alla storia che l’autore, l’autrice in questo caso, fa muovere a suo piacimento. I personaggi devono essere in grado di muoversi da soli.


D: Quando crei i personaggi prendi spunto da persone che conosci? Quanto c’è di te in loro?

R: Di me, poco. Del mio modo di vedere il mondo, parecchio. Il resto sono mattoncini che ho accumulato, assorbito in anni di letture, studi, passione per i film e i telefilm, con archetipi che si sono ormai radicati nella mia mente e nel mio modo di tessere le storie. I miei personaggi nascono da mille stimoli diversi. Il commissario Arco, per esempio, è ispirato a un mio amico che non fa il poliziotto: significa che c’è qualcosa di lui e qualcosa di altri. Come per le trame, anche per i personaggi noi autori abbiamo degli ingredienti a disposizione e li mescoliamo. Imparare a conoscere un personaggio, per un autore, non è molto diverso dall’imparare a conoscere una persona nella vita reale. Ci sono le apparenze, gli strati più superficiali, quelli più profondi. Si scava. Li si osserva, li si ascolta. I personaggi più riusciti sono quelli che, dopo un po’, si scrivono da soli. Parlano da soli. E le lettrici che mi seguono sul mio gruppo sanno chi è quello che più di tutti fa sempre quello che gli pare! (Lo adoro, il mio ragazzaccio!)


D: Qual è il tuo personaggio preferito di questa serie?

R: Domanda difficilissima. Non riescono a menzionarne solo uno. Sono innamorata di Claudio Sereni, poliziotto rude eppure intuitivo e sensibile nei momenti in cui serve. Sono molto legata a Livia, con il suo essere fragile e forte insieme; sono molto orgogliosa di lei. Ilaria è nata da non so dove e non so come, lei e Drago insieme, e come si può non amarli? CJ è l’amico che tutti vorremmo e Andrea è una roccia, è il “Benjamin Buckler” di questa serie. Una roccia ci vuole. Credo che questi siano i miei preferiti.


D: Tu sei un’autrice che spazia fra diversi generi, ma quale preferisci leggere?

R: Questa è più facile. Thriller, meglio se non troppo macabri e con una forte impronta psicologica; romantic suspense, urban fantasy, fantascienza distopica. Qualche romance brillante ogni tanto. E poi quei romance che sono in realtà storie di donne o di famiglie, sto pensando a Paradise della McNaught e a Il diavolo ha gli occhi azzurri della Kleypas, romanzi a tutto tondo che vanno “oltre” il loro genere. Con poche eccezioni in genere sono aperta a tutto: basta che siano buone storie scritte bene.


D: Domanda odiosissima: libro preferito o quello che è importante per te. Sono buona, ti concedo tre titoli

R: Tre sono pochi! Questa è la domanda in cui gli autori possono cadere nella tentazione di “colpire” sparando qualche grosso nome, qualche titolo “importante”. Io ho alle spalle studi letterari quindi di classici ne ho letti tanti, ma sono una story-teller e amo tutti i tipi di storie. Tra l’altro, mi piace sempre ricordare come molti titoli che oggi consideriamo “classici”, Shakespeare in primis, nacquero come intrattenimento popolare. Fine della digressione, veniamo al dunque. Primo titolo: Il dio del fiume di Wilbur Smith. Magari oggi non mi farebbe lo stesso effetto ma quando lo lessi, molti anni fa, non riuscivo ad andare avanti da tanto stavo male per i protagonisti. Il secondo direi I pilastri della terra di Ken Follett, una finestra incredibile sul Medioevo. Il terzo… te ne menziono tre a pari merito così ti frego! (E anche così ne ho lasciati fuori tantissimi!) La valle dell’Eden di Steinbeck, Caino e Abele revisited; Un’aquila nel cielo sempre di Smith, una delle più belle storie d’amore che ho letto, e per finire un classico del romance: Rosa d’inverno della Woodiwiss, l’ho sfasciato a forza di rileggerlo. Le mie lettrici mi chiameranno anche “Crudelia” ma ho un animo molto romantico!


D: Qual è il complimento migliore che ti hanno fatto? E la critica peggiore?

R: Le critiche sono di diverso tipo: ci sono quelle che non capisci da dove arrivano e sembrano piuttosto delle offese personali, non perché sei Mrs Perfection ma perché ci sono persone che hanno lavorato con te al tuo romanzo e hanno deciso di pubblicarlo. Sto pensando per esempio a una tipa che, commentando Sam Bolton su Amazon, scrisse che sua nipote alle elementari scriveva meglio. Poi, i gusti sono diversissimi quindi lo stesso romanzo comunica cose diverse a persone diverse, e non tutti si sentono coinvolti o soddisfatti allo stesso modo, questo è normale. Di recente qualcuno ha scritto “noioso”, proprio di Schegge di verità, e mi è dispiaciuto. 
I complimenti fanno tutti bene al cuore. Dal semplice “mi sono innamorata del GD Team” alla lettrice che, leggendo il quarto libro della serie, mi ha scritto che era “come tornare a casa”. Su Schegge, in molti hanno parlato di coinvolgimento, di personaggi reali, di emozioni sentite sulla loro pelle. Credo che riuscire a “far vivere” la storia al lettore sia la soddisfazione più grande, per un autore. E lasciare ricordi forti, vivi: sapere che una storia che hai scritto per un lettore è diventata quasi “un’esperienza” che ha vissuto. A questo proposito ti racconto un aneddoto, una cosa meravigliosa che ha scritto una lettrice sul mio gruppo tempo fa. Era a un concerto dei Linkin Park e, quando hanno attaccato Castle of Glass, che è un brano assolutamente magnifico, si è immaginata gli elicotteri che volavano sopra il Mediterraneo, perché è la scena di Free fall che io ho abbinato a quella canzone. Sono un’autrice fortunata: i miei lettori, le mie lettrici mi regalano tante pillole di felicità come queste. 


D: Come ti rapporti con le critiche negative? 

R: Le mando giù. Non fanno piacere a nessuno , credo, ma non si può piacere a tutti.


A me piaci tanto, e ho adorato leggere le tue risposte!
Vi è piaciuto conoscere un po' meglio Monica? Se volete provare a vincere una copia autografata di questo libro, seguite le regole riportare riportate nel form qui sotto:


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Ricordatevi di iscrivervi nei lettori fissi di tutti i blog e di commentare! Qui sotto il calendario con le varie tappe:





26 commenti:

  1. bella intervista, mi trovo d'accordo con l'autrice su diversi punti. il libro mi pare molto interessante ;)
    Luigi Dinardo
    luigi8421@yahoo.it

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  2. mi sembrava di essere seduta tra voi! monica lombardi riesce a coinvolgerti anche con una semplice chiaccherata
    ps. ho preso appunti e recupero i libri che hai letto ih ih
    confermo partecipazione
    dilorenzomarianna07@gmail.com

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    1. Poi fammi sapere! (dei libri, intendo ;) )
      Grazie Marianna, un bellissimo complimento.
      E grazie a Chiara per avermi lasciato chiacchierare così tanto <3
      A presto! (Mancano solo due settimane!!!)

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    2. è bellissimo chiacchierare così!

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  3. Complimenti per l'intervista..è una tappa che mi piace molto..scoprire qualcosa di più sull'autrice..su Monica ho scoperto che abbiamo letto e amato lo stesso libro I pilastri della terra di Ken Follett :-)

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    1. Un romanzo meraviglioso! Ne ho amati tanti di Follett (il mio primissimo fu La cruna del lago), ma questo è... epico. Ricordo che avevo appena dato l'esame di storia medievale, quando lo lessi, e... niente, fu davvero come essere teletrasportata là.
      Buon proseguimento Isabella!

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    2. Ken Follet è un mito! Ho adorato anche io quel libro

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    3. In verità è un autore stupendo e molto versatile come scrittore :-)

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  4. Complimenti per questa bella intervista. Mi ha fatto piacere conoscere meglio l'autrice e il suo pensiero.
    lauradomy@hotmail.it

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  5. Wow bellissima intervista ❤
    La dolcezza di quest'autrice riesco a percepirla anche da una semplice intervista ❤
    Adoro il suo modo di raccontarsi, è di raccontare il mondo dei suoi protagonisti ❤
    le auguro davvero tantissimo successo, infondo se moltissime lettrici amano i suoi libri, ci sarà un motivo no? ❤
    Non vedo l'ora di leggere questo secondo capitolo... sarebbe stupendo poter vincere questo BlogTour... ricevere la sua dedica sarebbe un emozione grandissima per me ❤
    Mi sono segnata i titoli di tutti i libri che ha citato, andrò sicuramente a leggermi le trame ❤


    Partecipo molto volentieri al BlogTour e al Giveaway ❤
    Di seguito vi elenco tutte le regole che ho rispettato nel form :)
    Seguo tutti i blog partecipanti al BlogTour con il nome: Elysa Pellino
    La mia email: mora_1993_@hotmail.it
    Seguo tutte le pagine Facebook dei blog partecipanti al BlogTour + quella dell'autrice " Monica Lombardi " con il nome: Elysa Pellino
    Ho condiviso questa tappa su Facebook in modalità ( PUBBLICA ) taggando la pagina del blog " La lettrice sulle nuvole "
    LINK CONDIVISIONE: https://www.facebook.com/elysa.pellino/posts/10210476297077474
    ( Ho commentato e condiviso le tappe precedenti, in attesa delle altre )
    - Ho completato il form in tutti i suoi campi
    Grazie per la partecipazione!!
    Buona Fortuna a Tutti ❤
    Ora vado a leggermi la recensione del primo capitolo ❤

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    1. Grazie Elysa! Sei stata dolcissima tu con questo commento <3
      Mi piace molto parlare delle mie storie e dei miei personaggi, e Chiara mi ha fatto delle domande molto stimolanti!
      Appuntamento a tutti domani con la prossima tappa!

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    2. adesso, dolce, parliamone. Ihihihi naturalmente scherzo, Monica è un tesoro

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  6. Monica è mitica anche nelle interviste. Viva i cattivi delle storie, vero Chiara?

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    1. Grazie Dolci <3
      Visto che amate entrambe i cattivi, ora faccio io una domanda a voi, allora, sono curiosa: qual è il mio cattivo che avete preferito finora? (Posto che, ve lo dico, Schegge di ricordi potrebbe cambiare la vostra classifica :P )

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    2. L'olandese senza dubbio. Io ho un debole per i cattivi, assolutamente team Loki

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    3. Se non hai ancora letto Hard Landing (mi pare di ricordare così)... credo che Derek in HL ti manderà al tappeto ;) Fammi sapere!

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    4. Derek sa essere molto seducente, in effetti :)

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  7. Bellissima intervista! Sono sempre molto curiosa su cosa leggono e preferiscono le autrici. Sono andata a vedere la trama di Un'acquila nel cielo e mi ha colpito molto! Lo metterò in lista! Grazie Monica!

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    1. Grazie a te! Quel romanzo è bellissimo davvero, sono sicura che ti piacerà!
      A presto!

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