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venerdì 29 settembre 2017

Recensione "Il mare dove non si tocca" di Fabio Genovesi - Domino letterario di settembre


Ciao a tutti, la fine del mese di avvicina e quindi torna il Domino Letterario, cioè la scelta, insieme ad altri blog, di leggere qualcosa che in qualche modo si ricolleghi alla lettura precedente.
Il mio collegamento questa volta è per autore italiano.

Autore: Fabio Genovesi
Titolo: Il mare dove non si tocca
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 5 settembre 2017
Pagine: 324

Trama:
Fabio ha sei anni, due genitori e una decina di nonni. Sì, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno - uomini impetuosi e pericolosamente eccentrici - se lo contendono per trascinarlo nelle loro mille imprese, tra caccia, pesca e altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà per lui un concentrato di sorprese sconvolgenti: è incredibile, ma nel mondo esistono altri bambini della sua età, che hanno tanti amici e pochissimi nonni, e si divertono tra loro con giochi misteriosi dai nomi assurdi - nascondino, rubabandiera, moscacieca. Ma la scoperta più allarmante è che sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant'anni senza sposarsi impazziscono. I suoi tanti nonni strambi sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui c'è anche un padre affettuoso, che non parla mai ma con le mani sa aggiustare le cose rotte del mondo. E poi la mamma, intenzionata a proteggere Fabio dalle delusioni della vita, una nonna che comanda tutti e una ragazzina molto saggia che va in giro travestita da coccinella. Una famiglia caotica e gigantesca che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso la travolge. Giorno dopo giorno, dalle scuole elementari fino alle medie, il protagonista cerca di crescere nel precario equilibrio tra un mondo privato pieno di avventure e smisurato come l'immaginazione, e il mondo là fuori, stretto da troppe regole e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi clamorosi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, commovente e stralunato, Fabio capirà che le nostre stranezze sono il tesoro che ci rende unici e intanto scoprirà la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita. Dopo il successo di Chi manda le onde, premio Strega Giovani 2015, Fabio Genovesi torna con un romanzo luminoso e coloratissimo, divertente e poetico, capace di alternare con straordinaria efficacia i registri e di farci passare in un attimo dal riso alla commozione. Il mare dove non si tocca si legge d'un fiato e resta per sempre nel cuore, insieme alla voce unica del narratore, un ragazzo con la testa piena di domande e il cuore traboccante di storie.




Questo è il primo libro che leggo di Fabio Genovesi, che mi è stato molto consigliato dalle amiche blogger, in particolar modo una (sì Lea, parlo di te). Sono contenta di aver seguito il consiglio e l'esperienza si ripeterà.
È un libro che non si può divorare, va assaporato lentamente. Racconta la storia di Fabio, di quando era bambino, ma soprattutto parla della sua particolare famiglia.
Infatti lui non ha come quasi tutti solo quattro nonni, lui ne ha una decina. A scuola gli dicono che è impossibile questo, che il suo vero nonno è morto e quelli sono solo gli zii, ma è davvero giusto definire un rapporto in base al nome?
Poi la giornate è finita ed è arrivata la notte, e nella mia famiglia la notte non porta mai consiglio. Anzi, peggiora le cose.
Molto difficile riassumere la trama perché racconta qualche anno della giovinezza di Fabio, ma non ci sono colpi di scena o cose particolari. Parla di vita vissuta, negli anni '80 in una famiglia non ricca, racconta l'Italia di quando ero bambina anche io e l'ho rivissuta con piacere.
È stato facile ritrovarmi in tante cose, anche se io non avevo zii pazzi e una maledizione che incombe. Questa è il fulcro del romanzo, i pensieri del bambino si snodano partendo da lì: i maschi della famiglia Mancini devono sposarsi entro i 40 anni altrimenti diventano matti. 
Fabio vive questa cosa come una tragedia, fa di tutto per non essere anche lui vittima della maledizione. Finché cresce e capisce. Non vi posso dire altro.
Passo dopo passo, avanti a caso, aventi per sempre.
È un romanzo di formazione, la cui particolarità è proprio l'accostamento di spunti di riflessione a una scrittura ironica. Mi è capitato spesso di non riuscire a trattenere una risata, seguita però da un guardarmi dentro ed elaborare un pensiero riguardo.

Lo stile mi è piaciuto, soprattutto perché molto diretto e semplice. Parla attraverso la voce di un bambino e questo l'ho trovato molto appropriato. Sono proprio pensieri espressi come verrebbero in mente a quell'età, anche se da lì nascondono profonde riflessioni. 

L'unica pecca per me è che l'ho trovato un pochino monotono, piatto. Non essendoci una trama definita dietro ed essendo il libro tutto uguale come forma non ero stimolata a conoscere l'evolversi della storia e ho indugiato un po' sulla lettura.

La parte che ho più apprezzato riguarda gli zii, impossibile non farsi coinvolgere dalle loro scorribande. Anche se il mio personaggio preferito è il padre di Fabio, che non parla praticamente mai ma sa comunicare con lui meglio di tutti.
"Ricordati questo, bimbo, ricordatelo bene, le cose importanti della vita non te le può spiegare nessuno perché sono così semplici che le capisci da solo. Il problema però è che non le vuoi capire. Capito?"
E così un ragazzino si ritrova una decina di zii matti, un padre che sa aggiustare praticamente tutto, una nonna che ancora apparecchia per il defunto marito e una madre che litiga con la verità. Si sente diverso, spacciato. Ma Fabio è uno di noi. Tutti abbiamo qualcuno in famiglia che proprio normale non è, che qualche cosa bizzarra si inventa, ma non so quanti possono dire di aver conosciuto un affetto e un affiatamento così. 
Lui sarà anche maledetto ma è fortunato, questo secondo me è l'insegnamento del libro. Le etichette servono solo a chi ha bisogno di sentirsi incluso in una categoria, non vogliono dire nulla. Quel che conta sono le persone e come si comportano.
E così, dal mobile della tv, potevo raccontare per sempre le avventure stupende della mia famiglia. Che magari in mezzo al mondo era incasinata e troppo rumorosa e piena di matti, ma se non ci fosse stata la gente a guardarci da fuori e scuotere la testa, secondo me era proprio favolosa e piena di meraviglie.
Vi consiglio la lettura di questo libro, la sensazione che lascia è proprio quella che provi quando ti buttano in acqua, nel mare dove non si tocca.
Voto:


Le altre tappe del Domino




25 commenti:

  1. Non so, non sembra il mio genere, ma non si sa mai.

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  2. Non è il mio genere anche se amo l'ironia nei libri e gli zii matti mi fanno sorridere anche solo immaginandomeli

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  3. Le storie di Genovesi mi raccontano la vita, non tanto come la vorrei, ma come vorrei saperla vivere.
    Sono tanto felice che tu l'abbia letto Chiara!
    un bacio da lea

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  4. Questo libro mi incuriosisce molto anche se non è il tipo che leggo di solito.

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  5. Ho visto questo libro ovunque. Sto valutando se dargli una possibilità!

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  6. Eh, come te mi è stato consigliato ( chissà da chi poi... ) e spero di trovare il momento giusto per tentare il primo approccio con Veronesi :)

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    1. abbiamo le voci che ci impong.. ops suggeriscono con convinzione! Ma è un bene dai

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  7. La trama m' ispira, molto, potrei dargli una chance, molto presto !

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  8. Continuo a vedere questo libro ovunque! Chissà, magari, prima o poi, mi decido a dargli una chance.

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  9. Recensione bellissima, per un libro meraviglioso!

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  10. Bellissima recensione. È sicuramente una storia interessante <3

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  11. Forte questa cosa che ha 10 nonni XD già mi sta simpatico!

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    1. È proprio una cosa particolare. A te credo che questo libro piacerebbe sai?

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  12. Ce l'ho sul kindle, mi fa veramente piacere che è un libro che merita! *-*
    Lo leggerò senz'altro.

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    1. Bravissima, spero proprio che piaccia tanto anche a te!

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