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giovedì 15 febbraio 2018

Review Party "Il regno del male" di Sandro Ristori


Ciao a tutti, oggi vi parlo di questo libro, partecipo al suo Review Party!

Autore: Sandro Ristori
Titolo: Il regno del male
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 15 febbraio 2018
Pagine: 384
Serie: #1 Saga del Segno

Trama:
Il nuovo straordinario talento del fantasy italiano
Un esordio epico e grandioso
Il primo episodio di una saga travolgente
Quando il sacerdote avvicina la fiamma al braccio di Kausi e Coral, il segno si accende subito. E la loro vita è condannata: chi porta il Segno non può vivere con gli altri. I due ragazzi devono abbandonare il villaggio, valicare le Grandi Paludi, inoltrarsi in una terra di cui si parla solo nei miti e nelle leggende, e dalla quale nessuno ha mai fatto ritorno. Tutto il Regno è in ginocchio: da ovest una terribile epidemia di peste infuria e decima intere Regioni; il re è troppo debole e pavido per opporsi ai suoi avidi duchi e ai barbari che premono alle frontiere del nord; a sud intere popolazioni sono in marcia per sfuggire alla fame e alla guerra. E quando nella Tredicesima regione l’erede del duca Courtenaray finisce nelle mani di Rakha, ragazza dal fascino misterioso e con una strana luce negli occhi, gli eventi iniziano a vorticare sempre più velocemente, scatenando una tempesta capace di travolgere ogni cosa. Nobili corrotti schiacciano la miseria della plebe, l’ambizione e la sete di potere spingono oscuri personaggi a tramare nell’oscurità. Quale sarà il destino del Regno?
Una terribile epidemia di peste decima intere regioni. I barbari premono alle frontiere del nord. Il Regno è in ginocchio.
“Un’armata come non se ne vedono più dai tempi dell’Impero. La guiderei in queste lugubri terre fino a spazzare via i barbari. Darei fuoco a quella ridicola parodia di villaggio che si ostinano a chiamare capitale. La raderei al suolo, farei pascolare i miei cavalli sulle rovine, e questa volta nessuna mano barbara potrebbe mai alzarsi per ricostruirla.”
Due ragazzi
Un mondo in rovina
Una storia leggendaria

Sandro Ristori
È nato a Firenze nel 1982 e vive e lavora a Roma. Scrive, traduce, legge, impagina e immagina libri. Il Regno del male è il primo capitolo di una saga.



Amo il fantasy e ultimamente quello classico, epico, mi attira sempre di più. Quando ho visto la notizia della pubblicazione di questo romanzo ho voluto far parte del review party perché la trama è avvincente e l'autore è italiano. Raro trovarne per questo genere.

Questo libro appartiene proprio alla categoria di high fantasy, in quanto i fatti  si svolgono in un mondo immaginario, l'ambientazione è ricca di elementi tipici che ricordano il medioevo e persiste la lotta del bene contro il male, anche se è difficile capire dove risiede il bene. Manca la parte fatata, non ci sono creature magiche né altro. Richiama più i libri di cappa e spada.
Non esiste il bene, non esiste il male. Il bene e il male sono un’unica cosa, e questa cosa è il Flusso. Il Flusso è l’Energia, l’Energia è la vita. I sacerdoti di primo mistero devono curare la vita. I sacerdoti di primo mistero devono curare il bene e devono curare il male.
La trama è molto complessa e non del tutto ancora svelata con questo primo libro. È complicata da capire e da seguire e, secondo me, manca di un riscontro finale. Questo è il primo libro di una saga che sarà composta da diversi volumi ma questo primo titolo sembra una corposa introduzione. Mi spiego meglio: ci sono moltissimi brevi capitoli (cosa stupenda, che rende la lettura molto scorrevole) ognuno con personaggi e protagonisti diversi. Ogni volta c'è uno stacco e si segue una vicenda diversa, come se ci fossero sottostorie differenti. Mi aspettavo un loro ricongiungimento finale che non c'è stato, o almeno solo in parte. Questa cosa mi ha lasciata insoddisfatta e questa è la prima critica che muovo al libro, la sensazione di incompletezza. 
Vero anche che è una cosa che capita spesso con i libri che introducono una serie nuova, soprattutto fantasy, ma io l'ho patita lo stesso. Forse anche per la moltitudine di personaggi e quindi di POV.

Ci sono un mucchio di cose da imparare, una gran quantità di nozioni da capire. L'autore questo l'ha gestito benissimo, le descrizioni sono accurate senza essere eccessive, pian piano si capisce la struttura del regno e le varie dinamiche. Le varie mappe che precedono ogni nuovo capitolo aiutano molto. Ho apprezzato molto la parte più politica, i meccanismi di potere e l'interferenza della religione. Quelle sono state le parti che mi hanno coinvolta di più.

Nonostante la mole di informazioni da immagazzinare la lettura è risultata molto scorrevole, cosa rara per questo genere. L'ho trovato però freddo, distaccato. Sarà anche per il gran numero di personaggi presenti, fra principali e secondari, ma non sono riuscita a entrare in sintonia con nessuno. Manca, secondo me, di quell'emozione che fa palpitare il cuore, non necessariamente rappresentato dalla storia d'amore (che qui non c'è). Manca la parte emotiva, di sensazioni: quella femminile. Lo so che l'autore è un uomo ma l'aggettivo che meglio rappresenta il libro è proprio maschile. 
Ricco di violenza, ce n'è tantissima, non solo nelle battaglie. Sono le parti che mi hanno coinvolta di più. È crudo, duro, diretto, non si perde in sentimentalismi.
Ed è anche pieno di parolacce. Io di solito non sono infastidita dal turpiloquio ma qui forse è eccessivo e spesso l'ho trovato fuori luogo, non nel contesto giusto.

Il finale è un cliffhangher che fa venire voglia di avere subito il seguito, anche se io me lo aspettavo da un po'. Però tutto il libro è una preparazione per arrivare a quel punto. Mi aspetto grandi cose dal seguito, epiche e molto d'impatto.
Ho visto un sacco di gente morire. E ho capito una cosa: quando muori, non c’è tuo padre accanto a te, non c’è tuo nonno, non ti vedono i tuoi figli. Muori e basta. È uno scherzo crudele e doloroso, e anche la vita lo è. Ma si può morire bene, e si può vivere bene.
In conclusione questo è un libro da veri amanti del fantasy classico, duro e complesso, dalla struttura forte e con molte potenzialità ancora da esplorare. Introduce un mondo crudele e complicato che spero di approfondire presto.
Voto:

Voi amate questo genere? Lo leggerete?


10 commenti:

  1. Ciao Chiara, come ti avevo già detto su FB anche a me la parte delle parolacce alla fine è venuto a noia. Spesso e volentieri il concetto si sarebbe capito benissimo anche senza metterle in mezzo. Non sono una puritana, nè una perbenista. Ma il troppo stroppia, sempre.

    La storia di per se però non è affatto male, sono curiosa anche io di scoprire cosa succederà nei capitoli successivi. Speriamo di non dover aspettare troppo per leggerli!

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    1. Possiamo stalkerare un po' l'autore, così da tenergli caldo! Le parolacce spesso le ho trovate fuori contesto, eccessive. Per esempio secondo me non stavano così bene in bocca a Parin, il generale (il mio preferito tra l'altro)

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  2. ciao Chiara,
    La pensiamo allo stesso modo ! Dalla seconda metà in poi, il romanzo comincia ad ingranare e sono curiosa di leggere come procederà la storia nel secondo volume :)

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    1. Anche io sono curiosissima, ci ha mollato sul più bello

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  3. Io sono curiosa di leggerlo, per il momento, lunedì andrò alla presentazione a Roma

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    1. Che bello la presentazione! Mi piacerebbe molto partecipare a una di questo libro

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  4. La trama è molto interessante, Chiara, però alcune delle tue riflessioni mi hanno molto colpita. Intanto, non amo i fantasy pieni di violenza. Si tratta di una tendenza moderna che non ho mai apprezzato. Se questo romanzo appartiene a quel filone chiamato "grimdark", caratterizzato da un uso estremo della violenza, allora non fa per me. Inoltre, se uno degli elementi della trama è la religione, questo potrebbe essere un ulteriore nota negativa. Sono una persona insofferente alle religioni e, così come non leggerei un romanzo storico che ha a che fare con l'Inquisizione, nemmeno leggerei un fantasy con una forte componente religiosa. Lo troverei parecchio irritante.

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    1. Credo proprio appartenga al filone grimdark, non è il libro che fa per te Fernanda. La questione della religione è legata alla politica. La religione è inventata e molto presente e importante. Questo io l'ho apprezzato ma di nuovo non te lo consiglio se non lo sopporti, perché molto incisivo

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  5. La tua recensione è completa e tocca tutti i punti di forza e non. Io, a differenza tua, credo che non proseguirò perché è davvero troppo distante da ciò che amo leggere, ma continuerò a tenermi aggiornata attraverso di te, chissà che in seguito valga la pena riprendere la saga. Un bacione

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    1. Grazie Sonia, che piacere. Io sono curiosissima e il seguito sarà mio subito! Ti aggiornerò sugli sviluppi

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