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martedì 12 giugno 2018

Recensione "La regina del silenzio" di Paolo Rumiz - Premio Bancarella 2018

Autore: Paolo Rumiz
Titolo: La regina del silenzio
Editore: La nave di Teseo
Data di pubblicazione: 16 novembre 2017
Pagine: 214
Finalista premio Bancarella 2018

Trama:
Il malvagio re Urdal scende da Nord, invade col suo esercito la pianura dei Burjaki e proibisce loro ogni forma di musica. Con tre mostri – Antrax, Uter e Saraton – terrorizza la popolazione. Eco, il mago dai lunghi capelli bianchi che suscita i suoni della terra, viene fatto prigioniero e nella terra dei Burjaki cala il silenzio assoluto. Mila, la figlia del valoroso cavaliere Vadim, ha il dono innato della musica e cresce ascoltando la melodia della natura. Con il suono della sua voce sfida il divieto di Urdal e decide di cercare il bardo Tahir, l’uomo che le ha insegnato il canto, per guidare insieme la battaglia più importante, nel nome della musica e della libertà.
Paolo Rumiz regala ai suoi lettori una storia senza tempo sulla forza dell’arte e del coraggio, sull’importanza di credere nel proprio talento, contro ogni forma di violenza.

Torno oggi a parlarvi di un libro facente parte della sestina finalista che concorre per vincere il Premio Bancarella di quest'anno.

Quando abbiamo saputo i titoli della sestina questo è stato il titolo che più mi ha incuriosito, perché diverso dagli altri, sia nella forma che nel genere. 
Questo libro è una sorta di fiaba, per adulti però. Mi aspettavo quasi un fantasy e anche se non è proprio ciò che pensavo non si è discostato di molto.
La storia parla di musica, di natura, dell'importanza di credere in sé stessi. È una metafora sulla vita, come ogni favola, ma secondo me pensata proprio per chi bambino non lo è più da qualche anno.

Ho amato molto il messaggio che il libro vuole trasmettere, la sua morale. Pensieri semplici, che però nella vita di tutti i giorni tendiamo a dimenticare ed è sempre piacevole quando un testo riesce a farci ridimensionare il tutto, soprattutto quando lo fa in maniera così poetica.
Il ruolo della musica, dell'arte è fondamentale. La Regina del Silenzio insegna proprio questo, di come a volte le cose più elementari possono salvare il mondo, letteralmente. Per esempio la musicalità della natura. Messo sotto forma di racconto metaforico insegna proprio ad ascoltare ogni suono, a non chiudersi di fronte alla paura.
Ho apprezzato molto anche il giusto perso che pone sul rapporto con la natura, sul bisogno di rispetto che bisogna portarle. Quando questo non capita le conseguenze possono essere nefaste ed è giusto non scordarlo.

Un libro che si può leggere in fretta ma che secondo me bisogna assaporare con calma. Profondo, incisivo nella sua semplicità, mi ha fatto riflettere moltissimo. La prosa è molto ricercata, ogni pagina va letta con attenzione, lentamente. Anche per questo per me è più indicato per persone adulte.

Una cosa che mi è piaciuta molto è l'utilizzo di illustrazioni, a cominciare dalla mappa iniziale, che sembra un disegno fatto a mano. Questa caratteristica rende la lettura ancor più incisiva e ricorda meglio la struttura delle favole. I disegni sono belli e curati e fanno parte integrante del testo.

Un libro da leggere per riflettere, una fiaba per tornare ad apprezzare le piccole cose, come riesce più facilmente ai bambini. Un insegnamento importante.
Voto:



4 commenti:

  1. Carinissimo e interessante. Questo sembra proprio uno di quei libri fatti per te 💓

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  2. Ero molto curiosa di leggere questa recensione perché sono molto attratta da questo libro e devo dire che adesso lo sono ancora di più.

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