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venerdì 11 gennaio 2019

Purché sia di serie - Recensione "Tomba di famiglia" di Katarina Mazetti e "Glass Magician" di Charlie N.Holmberg

Buongiorno, oggi è l'11 e quindi torna la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.

Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.



La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.

Da questo mese si è aggiunta anche Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.
Potete trovare la rubrica anche nei seguenti blog: Progetto scrittriceLibrintavolaDail ConnorLibri e libraiLe trame del destinoLibri al caffè, Made for books.

Io ho letto:
Autrice: Katarina Mazetti
Titolo: Tomba di famiglia
Editore: Elliot
Data di pubblicazione: 19 ottobre 2011
Pagine: 230

Trama:
Ne Il tizio della tomba accanto avevamo lasciato Desirée e Benny decisi a fare un figlio, con la promessa di non rivedersi mai più se il tentativo non avesse avuto buon esito. Ma quando il test di gravidanza si rivela negativo, la delusione è talmente grande che non possono fare a meno di ritentare, a prezzo di bugie e sotterfugi nei confronti di Anita, la cugina con cui Benny vive ormai da quasi un anno. Il secondo tentativo però va in porto e, dopo qualche esitazione, Desirée vende il suo appartamento in città e va a vivere con Benny. Il bambino, Arvid, nasce in agosto, proprio nel bel mezzo della falciatura del fieno, e Benny si perde il parto, ma ben presto la vita si trasforma per lui in un idillio: Desirée s’impegna a diventare la perfetta moglie di un allevatore e, anche se a febbraio è già incinta di nuovo, quando lui si rompe una gamba gli subentra nella mungitura, portandosi dietro Arvid su un seggiolino. Nonostante le buone intenzioni, però, per la donna non sarà affatto semplice seguire il lavoro della fattoria ed essere madre, alla fine, di ben tre pargoli. La vita diventa presto una lunga e sfiancante corsa a ostacoli che mette a dura prova la tenuta della giovane coppia. Riusciranno ancora una volta i sentimenti a sopravvivere alle fatiche della quotidianità oppure il matrimonio è davvero la tomba (di famiglia) dell’amore?

Recensione Il tizio della tomba accanto

di Chiara
Recensione priva di spoiler
Ho letto il primo libro più di due anni fa e quando ho pensato a questa rubrica questo titolo mi è balenato in mente subito. Anche se la fine di Il tizio della tomba accanto non è stata così troncata avevo curiosità di sapere cosa sarebbe successo a Desirée e Benny.

Siamo in Svezia e Desirée e Benny hanno avuto i loro trascorsi amorosi. Vivendo vite completamente diverse, lei in città in mezzo alla cultura, lui in campagna insieme alle vacche, non sono riusciti a conciliare il loro amore con la vita di tutti i giorni. Così si sono lasciati. Ma il desiderio di maternità di Desirée spingerà i due a ritrovarsi e a capire che a volte l'amore può vincere sul resto.
Innanzitutto ci tengo a specificare che questo non è un romance, io non ho nulla contro le storie d'amore, anzi, ma questo libro non lo è, come non lo era il precedente.
La loro storia è fondamentale per l'evolversi delle situazioni ma il tutto è visto nell'ambito di un'ottica quasi sociologica.

Mentre nel primo l'attenzione era posta sulle differenze di classe sociale, sulla diversità tra vita in campagna e in città, questo è incentrato sulla famiglia e sul ruolo che ognuno ha all'interno. Ho trovato che la tematica sottolineata maggiormente fosse la differenza di genere, le diverse aspettative sull'uomo rispetto alla donna, sia nel contesto di coppia che soprattutto in quello familiare.

Questo tema è molto attuale e decisamente ben gestito, soprattutto pensando a un paese moderno come la Svezia. Permane lo stesso la diversa classificazione e le rinuncie maggiori che una donna si sente costretta a fare in nome del benessere familiare.

Ho di nuovo trovato quindi un approfondimento intenso dietro la storia raccontata. Nuovamente senza filtri, come se non si avesse paura di esporre il proprio pensiero, anche non proprio politcamente corretto.

La particolarità del libro però è che all'apparenza pare leggero, una storiella. Questo è dato dallo stile dell'autrice, dalla sua ironia sottile che non abbandona mai, proprio mai, la narrazione. 
Diversa dalle solite letture, di nuovo all'inizio mi ha lasciata spiazzata salvo poi coinvolgermi e adorarne ogni dettaglio.
Il finale è aperto, con l'ultima stoccata sarcastica che mi ha lasciato un sogghigno, più che un sorriso, sulle labbra. 
Libro particolare, strano, molto scorrevole e che fa riflettere, senza però mai abbandonare l'ironia.
Voto:










******************** 
 Ludovica ha letto:
Autrice: Charlie N.Holmberg
Titolo: Glass Magician
Editore: Fanucci Editore
Data di pubblicazione: 25 febbraio 2016
Pagine: 219
Serie: #2 Paper Magician Trilogy

Trama:
Tre mesi dopo aver restituito il cuore di Emery Thane, maestro di arti magiche, al suo legittimo proprietario, Ceony Twill è sulla buona strada per diventare una Piegatrice. Adora dare vita alle forme che disegna e creare esseri inanimati da semplici pezzi di carta. Non tutte le sue attenzioni, però, sono rivolte allo studio della magia; i suoi pensieri più dolci sono per il suo giovane maestro, a cui Ceony spera di avvicinarsi sempre più anche se sa di non essere riuscita a rompere la barriera che ancora li separa. Nel frattempo una nuova minaccia è in arrivo: un mago in cerca di vendetta è convinto che Ceony custodisca un importante segreto e sarà disposto a tutto pur di venirne a conoscenza... anche se per farlo dovrà mettere e repentaglio l’esistenza stessa del mondo magico. Di fronte a pericoli spaventosi che metteranno a repentaglio la vita di coloro che le stanno più a cuore, Ceony dovrà affrontare una nuova prova, confrontandosi con i limiti delle sue paure e scoprendo la reale misura del proprio valore.

di Ludovica

Il primo della serie, Paper magician, l’ho letto a gennaio del 2018 e lo avevo a dir poco adorato, tanto che avrei voluto subito recuperare gli altri due, ma poi per difficoltà di reperirli proprio fisicamente che per altre mie “urgenze”, l’ho lasciato ad aspettarmi lì, sulla mia ormai famosa ed impolverata libreria.
È il primo libro, però, a cui ho pensato per partecipare a questa “ulteriore e dannatissima proposta indecente” di cui Chiara mi ha chiesto di far parte, “PURCHÉ SIA DI SERIE”.

Purtroppo, come accade spesso quando il primo di una serie ci ha fatto toccare picchi altissimi, ci ha fatto sognare ad occhi aperti e ci ha isolato dal resto del mondo, ho vissuto con la onnipresente paura che il secondo non fosse all’altezza del primo. E, purtroppo, avevo ragione a temere un’insoddisfazione, seppur non totale.

Ho ritrovato una scrittura poetica, in cui i fatti narrati sembrano quasi non essere il fulcro della descrizione, ma il contorno a qualcosa che sia più in alto delle quotidiane avventure, qualcosa che non abbia a che vedere né con le persone né tantomeno con i maghi, in una parola, la Magia.

I protagonisti sono Mago Thane, un mago giovanissimo, il più grande esperto Mago della Carta e Ceony, la sua apprendista maga che, al suo fianco, ha cominciato ad apprendere l’arte della carta e tutta la magia che può scaturire dalle Pieghe e si può creare da incantesimi della Carta, materiale forse considerato minore, ma in grado, come la Fonditura o la Polimeria, di nascondere segreti ed assumere una certa importanza.

«LA PIEGATURA RICHIEDEVA ESATTAMENTE QUELLO, PIEGHE.
PREPARAZIONE, LUNGIMIRANZA.
MANUALITÀ CON ANGOLI E RITAGLI.
LA MAGIA DEL VETRO ERA LA MAGIA PIÙ RAPIDA DOPO QUELLA DEL FUOCO.
LA FONDITURA, OVVERO L’ARTE DI INCANTARE LE LEGHE METALLICHE, ERA LA PIÙ LENTA.»


Rispetto al primo libro, in cui Emery Thane e Ceony si conoscono e si abituano a vivere uno accanto all’altro, in questo secondo capitolo ci troviamo di fronte ad una vicinanza più intima, in cui Ceony, dopo aver salvato, vita e cuore, del suo mentore, gli confessa di essersi innamorata di lui e lui, pur provando dei moti di “simpatia” per lei (Emery non è certo un uomo che si esponga, né in complimenti né tantomeno in alcuna altra umana manifestazione), non può sbilanciarsi e pur tenendo molto a lei, e alla sua incolumità, rimane fermo e rigido nel suo ruolo di insegnante.

«COME VORREI POTERTI TENERE ALL’OSCURO, NELL’OMBRA.
MA TU NON CI RIMARRESTI, CEONY.
POTREI IMPLORARTI IN GINOCCHIO,
MA TU COMUNQUE NON RIMARRESTI NELL’OMBRA.
SEI UNA FIAMMA CHE NON PUÒ ESSERE ESTINTA,
E ORA IL LATO PIÙ OSCURO DI QUESTO MONDO SA CHE ESISTI.
E LORO NON TOLLERANO LA LUCE.»

La lettura è stata veloce, perché, come dicevo all’inizio, è una scrittura molto lineare, quasi fiabesca, in grado di immergerti totalmente in ambienti lontani e magici, in un mondo in cui la Magia è quasi una Realtà a se stante, ma che si immerge totalmente nella vita quotidiana anche di persone che con la Magia non hanno proprio niente a che fare.
I personaggi son descritti molto bene, i loro sentimenti sembrano veri e reali per come sono trattati a fondo e con molta sensibilità. 
L’atmosfera è decisamente sognante ed il ritmo, soprattutto nella seconda parte del libro è serrato.

Ma nonostante possa sembrare che tutto sia al proprio posto, che tutto possa funzionare per essere un libro all’altezza del primo, ho avuto per tutto il tempo la sensazione che mancasse qualcosa.
Avrei voluto più scene eclatanti? Più scene fisiche tra i due? No, perché l’unicità di questa serie è proprio la non necessità di dirle o dimostrarle, certe cose, sono lì ed il lettore le vede benissimo anche se non sono palesate.
Avrei voluto più scene dinamiche? Più avventura? A dire il vero, rispetto al primo, anche le scene con adrenalina e suspense sono aumentate, quindi non è neanche questo il nocciolo del (mio) problema.
Ed allora? Con il primo ho sognato e sono stata, quasi fisicamente, trasportata verso un altro mondo, in quel caso era il Cuore di Emery, forse il ritorno alla Realtà, per quanto intrisa di Magia e Fantasia, non ha soddisfatto la mia necessità di evasione. Quindi sono sicura che il problema sia stato il mio e la scrittura che peraltro ho trovato brillante e veloce non abbia responsabilità alcuna nell’essermi arrivata in maniera diversa rispetto al primo.

Ovviamente non vedo l’ora di leggere il terzo, perché Emery è un personaggio adorabile ed alcune scene, come quella davanti alla stazione dei treni, in cui i due sembrano regalarsi un addio oltre che un bacio, sono indimenticabili e sono sicura che la Holmberg riuscirà a rifare totalmente breccia nel mio cuore. 
Voto:










Voi conoscete i libri? Li avete letti? Personalmente (Chiara) ho amato alla follia la serie della Holmberg, tanto da aver voglia di rileggerla tutta solo per aver messo la recensione.

Ditemi, sono curiosa e passate dagli altri blog!

28 commenti:

  1. due serie che mi mancano completamente. quella letta da Chiara non la conoscevo nemmeno mentre quella letta da Ludovica si.
    Del primo libro mi incuriosisce la trama la trovo singolare del secondo invece sono dispiaciuta che non risulti al livello del primo, purtroppo capita.
    E con questi la wish list si allunga ancora

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    1. Chicca io ho amato quello di Ludo, pure più del primo ma questo è il bello della diversità

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    2. Forse avevo troppe aspettative perché il primo lo ho ADORATO! Uno dei migliori del 2018 senza dubbio! Quello che ha letto Chiara già messo in lista

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  2. Conosco entrambe le serie perché le ho incrociate spesso, ma non mi sono mai buttata. Intanto ho messo in lista, il.problema è quando riuscire a leggerli :-(

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    1. dobbiamo trovare il modo di moltiplicare le ore!

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    2. Quello che ha letto Chiara non lo conoscevo e l’ho segnato, ma la mia di serie, è davvero bella... il prossimo mese cercherò di leggere l’ultimo volume!

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  3. Il primo di Chiara lo avevo letto ma non mi era piaciuto quindi non ho mai sentito la necessità di proseguire con la lettura. Quello di Ludovica invece dovrei recuperarlo anche io.

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    1. Quello che ho letto io è proprio strano, ma tu non hai letto paper magician? Cosa aspetti? Op op

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    2. Paper magician VA LETTO, Glass Magician va preso, come io non sono stata in grado di prenderlo, cioè come parte di un tutto. Aspetto con ansia il terzo❤️❤️❤️

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  4. La serie di Paper Magician l'ho recuperata la scorsa estate e nel complesso è stata davvero una lettura bella ed originale. Il libro recensito da Chiara, invece, non lo avevo mai sentito ma non credo sia nelle mie corde.

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    1. Il libro letto da me è molto strano, una narrativa particolare. La serie di Paper Magician l'ho letta e amata alla follia

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    2. La serie Paper magician è proprio Magia allo stato puro. Per chi ama il genere non può non essere letta!
      Quello di Chiara l’ho messo in lista!

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  5. La serie di Paper Magician non desta interesse in me, anche se devo dire che con quelle copertine mi tenta terribilmente.
    La serie che comprende "Tomba di famiglia" invece la trovo estremamente singolare ed affascinante, mi piacciono i libri che trattano argomenti diversi, e soprattutto mi piace quando gli autori lo fanno in modo singolare. Molto interessante.

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    1. è una storia particolare, con quell'ironia che la rende leggibile facilmente

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  6. A suo modo anche Paper Magician è originale e particolare, quindi potresti mettere in lista entrambi😂😂😂

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  7. Non conoscevo queste serie, ma entrambe mi ispirano.

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  8. Quel che consiglia Chiara... è legge per me🥰🥰
    Quello che ho letto io è una serie che consiglio vivamente!!!!

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  9. Belle tutte e due queste recensioni!
    Devo dire che la serie di Chiara mi ha incuriosita molto... La metto in lista e chissà se mai un giorno riuscirò ad iniziarla!

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    1. Irene te la consiglio, è particolare

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    2. Grazie Irene! Dai una possibilità anche alla Holmberg, ne vale la pena, davvero!

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  10. Il libro che ha letto Chiara mi ispira molto e la Holmberg devo leggerla anche io! Sono ferma al primo da una vita!

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    1. devi recuperarla! Sfrutta la rubrica

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    2. Sono sempre più convinta che le saghe dovrebbero essere lette in blocco, così da poterle giudicare e prendere nella loro interezza! Ad esempio, il secondo mi è piaciuto meno del primo, ma la saga in sé, la scrittura, L’ambientazione sono una garanzia!

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  11. Erica Libri al caffè18 gennaio 2019 alle ore 06:54

    Tempo fa ho notato "Il tizio della tomba accanto" e volevo quasi prenderlo ma non ero convinta del tutto. Adesso penso che dovrei andare a recuperarlo perché sia quello che il seguito sembrano interessanti.
    Per quanto riguarda la serie di Ludovica, ho il primo nel lettore vinto tre anni fa circa e non l'ho ancora letto e mi dispiace sapere che il secondo non è all'altezza del primo.

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    1. quello che ho letto io è strano ma te lo consiglio soprattutto se ami l'ironia, quella sottile

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    2. Erica,ad esempio a Chiara è piaciuto tantissimo il secondo,quindi ero io,forse,ad avere aspettative troppo alte!
      Comunque il terzo mi è arrivato in questi giorni e lo leggerò subito!

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