La lettrice sulle nuvole: Recensione "Skyward. Conquista le stelle" di Brandon Sanderson

Buongiorno! Sono contenta oggi di presentarvi una nuova rubrica, un'idea che mi è venuta in mente guardando le liste di lettura e tenendo conto delle mie abitudini. Adoro farmi consigliare sempre nuovi titoli e nuovi autori, soprattutto quando conosco, anche solo virtualmente, la persona che lo propone. Ho una lista infinita di autori e autrici che non conosco ancora, ma che mi piacerebbe scoprire e da qui l'idea.

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. Se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Per il primo mese ho scelto uno di quegli autori che hanno contribuito a farmi venire in mente l'idea della rubrica, ovvero Brandon Sanderson. Ho molti ebook dei suoi lavori, soprattutto fantasy, comprati nelle varie offerte, perché è da troppo che mi riprometto di scoprirlo. La sua ultima pubblicazione mi ha finalmente dato l'input. Ringrazio la casa editrice per la copia.

Autore: Brandon Sanderson

Titolo: Skyward. Conquista le stelle

Editore: Armenia

Data di pubblicazione: 27 marzo 2019

Pagine: 539

Saga: Skyward #1

Trama:

Spensa sogna di diventare pilota di caccia stellari... esattamente come il padre. Ma è proprio l'ombra del padre, tacciato di tradimento e sparito nel nulla dopo un'ultima battaglia con i Krell alieni, che le impedisce di realizzare il suo sogno e di rivelare a tutti il suo dono. Le cose, però, stanno per cambiare. Su Detritus, tutti i ragazzi della sua età si addestrano alla guerra contro quegli alieni sanguinari che hanno distruttole loro astronavi e li tengono ostaggi su quel pianeta spoglio. Ma un giorno, «lassù in cielo, le Cose prenderanno un nuovo corso. Spensa capirà che le cose non stanno come tutti credono e anche suo padre, in realtà...

“Conquista le stelle, Spensa”

Questo libro mi ha lasciato una carica enorme addosso, un’energia e una voglia di parlarne con tutti! Mi è piaciuto, ma non avete idea di quanto, ed era molto tempo che una storia non mi coinvolgeva così tanto.

Skyward è un sci-fi, siamo quindi nel futuro, in un pianeta immaginario, Detritus, circondato appunto da detriti in movimento che, spostandosi, nascondono gli attacchi dei Krell, popolo che vuole distruggere quel che resta di questo pezzo di umanità.

La protagonista è Spensa (nome in codice Turbina), 17 anni e un grande bisogno di farsi valere. Lei ha vissuto nell’ombra di suo padre, figura ingombrante dapprima per la sua importanza e poi per la vergogna che ha portato, cambiandole la vita per sempre. Il suo bisogno di rivalsa è pari solo al suo amore per il volo, ma quando conoscerà veramente cosa voglia dire essere nello spazio, qualcosa cambierà.

“Tu non sei tuo padre, Turbina”, disse. “Ricordatelo”.

Questo è un libro corposo, il genere e il fatto di essere il primo di una serie lo richiede. Però Sanderson ha uno stile che coinvolge talmente tanto che mi sono dovuta imporre di rallentare durante la lettura, per capire bene ogni cosa. Non è un libro complesso ma, essendo la fantascienza non proprio così semplice, ho voluto procedere lentamente. È uno young quindi non è complicato capirlo e l’autore ha un modo magnifico di esporre i vari argomenti, fornendo le descrizioni necessarie al momento giusto. Non è pesante, non spacca la testa, ma scorre che è un piacere.

La trama è originale e i colpi di scena non mancano mai, soprattutto alla fine. Anche se è il primo di una serie non lascia così in sospeso, però vorrei avere il seguito già ora!

Il punto di forza del libro è dato dai personaggi. La loro caratterizzazione è qualcosa di straordinario, Sanderson ha fatto un lavoro da maestro, davvero. Tutti sono descritti benissimo, sia i principali che i secondari e a un certo punto ho avuto la sensazione di conoscerli personalmente. Non sono pochi, ma non ho mai fatto confusione.

Spensa mi è piaciuta da subito, è la protagonista come piace a me, testarda, leale, irascibile e passionale, con l’abitudine al sarcasmo. Il suo bisogno di essere accettata mi ha scosso nel profondo, una fragilità che non può permettersi. Non è lagnosa, sbaglia e si arrabbia, ma il suo cuore è grande. La sua crescita in questo libro è qualcosa di straordinario.

Tu scegli chi sei. L’eredità, i ricordi del passato, possono aiutarci. Ma non possiamo lasciare che ci definiscano.

Dei personaggi secondari, che sono moltissimi, vorrei citarvene due che mi hanno colpita molto.

Il primo è Cobb. Il maestro, che non può mancare, burbero e dispotico. L’unico che vede anche le persone dietro i piloti.

Ma il più sorprendente, il più spettacolare è M-Bot. Lui è una AI, ma niente a che vedere con AIDAN (Illuminae), piuttosto più simile a Iko (Cronache lunari). Una forza della natura, mi ha strappato più di una risata anche nei momenti con più pathos e secondo me Skyward merita di essere letto già solo per lui, per sentirlo fare i complimenti alle scarpe o chiedere dei funghi.

“Sei un caccia invisibile iperavanzato che in in qualche modo ha una personalità robotica integrata… e vuoi che io ti porti dei funghi?”

C’è azione, amicizia, senso di appartenenza, qualche mistero, momenti drammatici e altri allegri, non manca niente, o quasi: è completamente assente la parte romance. Di solito apprezzo sempre una storia d’amore, anche accennata, ma questa volta non ne ho sentito la mancanza perché sono stata coinvolta da tutto il resto, che è moltissimo. Spero però che una mia impressione si riveli giusta nei seguiti.

La mia passione per Guerre Stellari forse ha influito nel farmi adorare alla follia questo libro, perché i combattimenti in volo mi hanno dato le stesse sensazioni che provo a (ri)vedere i film, ma consiglio Skyward a tutti, amanti dello sci-fi o meno, perché è un libro strepitoso che va assolutamente letto, op op! (Modalità frusta on)

Voto: