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sabato 11 maggio 2019

Purché sia di serie - Recensione "Un caso speciale per la ghostwriter" di Alice Basso e "The winner's crime" di Marie Rutkoski

Buongiorno, oggi è l'11 e quindi torna la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.


Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.



La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.

Appuntamento fisso anche per Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.


Ho provato a resistere, a rimandarne la lettura per non doverlo finire, ma è stato più forte di me.

Autrice: Alice Basso
Titolo: Un caso speciale per la ghostwriter
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 2 maggio 2019
Pagine: 378
Serie: Vani #5

Trama: 
Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell’editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell’uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l’aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all’uomo che l’ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, le vite di tutte le persone cui ha imparato a volere bene. 

di Chiara
Recensione priva di spoiler
Eccoci qui, siamo arrivati alla fine e io mi ritrovo a sorridere ma con il magone e gli occhi gonfi. Questa sensazione, il divertimento misto all’angoscia, mi ha tenuto compagnia da quando ho iniziato il libro, credo anche da prima, perché Un caso speciale per la Ghostwriter chiude il ciclo di Vani e io non sono pronta a lasciarla andare.
Perché la verità è che ogni storia, la più modesta come la più avventurosa, la più divertente come la più intensa, la più realistica come la più folle, è destinata a farsi poltiglia, e concime, e terra.
Le storie, bisogna prepararsi a salutarle.
Alice Basso ha detto da subito di voler fare solo 5 libri, perché non ama quelle serie che si protraggono all’infinito, dove l’autore è l’ultimo a capire di avere allungato il brodo. Io concordo con lei, esempi ce ne sono molti (Kay Scarpetta, la Confraternita del pugnale nero… ecc.), lo stesso però ora mi sento orfana. Sono soddisfatta e felice di aver letto questa serie meravigliosa, mi è piaciuta la sua conclusione, capisco l’esigenza di chiusura, ma vorrei fare i capricci e battere i piedi per avere altri 5 libri almeno. Questa è la mia emozione attuale. 

Il libro precedente ci aveva lasciati con un’ultima riga da attentato all’autrice, un colpo di scena da bocca aperta, perché Enrico Fuschi (Un uomo fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i registratori di cassa. cit.), capo di Vani, è scomparso dopo aver perso il lavoro, e tutto ciò per cui ha vissuto finora, per lei, per Vani. In questo ultimo capitolo quindi la ricerca di Enrico è il caso da risolvere, ma non solo. Infatti la Basso ci ha riservato delle sorprese inaspettate in puro stile Vani. 
 
Una prerogativa di questa serie è trattare ogni volta un genere letterario diverso. Adesso è toccato alla narrativa per ragazzi, che io adoro, e quindi le citazioni riguardano soprattutto i classici di questa categoria. Come sempre i riferimenti fatti sono parte integrante della storia e ne ho amato ogni aspetto. 
Le storie per ragazzi sono archetipi che non smettono mai di avere senso: anche loro crescono con noi, si rigenerano in continuazione, e poi te le ritrovi dopo vent’anni vestite da romanzi per adulti dagli stomaci forti. Ma in fondo dicono sempre la stessa cosa.
Arrivati al quinto libro di una serie non si può non conoscere bene i personaggi, anche quelli secondari. Li ho ritrovati con piacere, mi sembrava di incontrare amici che non vedevo da tempo, ognuno con i propri difetti e le proprie virtù. Mi mancheranno tutti. 
 
Il punto di forza però è dato da lei, l’unica e inimitabile Vani. Una protagonista così particolare, così ben caratterizzata è impossibile da replicare. Sono convinta che molti di noi si ritrovino in alcuni atteggiamenti o pensieri suoi e, per chi invece non lo fa, sono sicura che l’empatia sia fortissima. Anche perché Vani nel corso dei 5 libri è cambiata, è cresciuta, è maturata. Come dice lei non deve per forza essere una cosa brutta questa. Mi mancherà tantissimo. 
Che lo vogliamo o no, a volte non ci resta che accettarlo: le cose cambiano.
Alice ha scritto un libro con una trama sua, che però conclude l’intera saga (non riesco a rassegnarmi, devo continuare a ripetermelo). Leggendolo si percepisce proprio questa sensazione di chiusura, di conclusione. Alla fine mi sono ritrovata ad abbracciare tutti, per salutarli. Con il magone, le lacrime agli occhi, ma un sorriso che per fortuna esistono le orecchie. Grazie Alice, per averci donato Vani, per i cinque meravigliosi libri che in questi anni ci hanno accompagnati, per la sua evoluzione e anche per questa conclusione. Ti odio un po’ ma ti adoro pure, tanto.
Voto:








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Ludovica ha letto:
Autrice: Marie Rutkoski
Titolo: The Winner's crime. La vendetta
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 8 maggio 2019
Pagine:304
Serie: The Winner's Trilogy #2

Trama:
Un matrimonio reale è il sogno di ogni ragazza: sfarzo, festeggiamenti e balli fino all’alba. Ma non per la bella Kestrel, per la quale invece le nozze ormai prossime con il principe Verex rappresentano una gabbia che non le lascia via di scampo. Con l'avvicinarsi del matrimonio, vorrebbe ardentemente raccontare all'amato Arin la verità sul suo fidanzamento, se solo potesse contare su di lui... Ma di chi può ancora fidarsi, se non può credere neanche più a sé stessa? Spia in incognito alla corte imperiale, Kestrel è diventata una professionista dell’inganno: vive nella menzogna, per trasmettere informazioni agli herrani, il popolo che dovrebbe considerare suo nemico, ed è finalmente vicina a scoprire un terribile segreto. Nel frattempo Arin, che da semplice schiavo è diventato governatore di Herran, arruola alleati per allontanare dal suo Paese un pericoloso nemico ed è attanagliato dal sospetto che Kestrel sappia molto più di quanto dica, e che menta... La verità, però, può fare più male delle menzogne, e quando verrà a galla, Kestrel e Arin dovranno fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte.


Come succede da un po’ di tempo a questa parte, lo stimolo a conoscere nuovi autori e a buttarmi in avventure libresche che mi porteranno lontano con la fantasia, ha un nome ed un cognome. Chiara Ropolo. È lei che mi coinvolge in tante iniziative interessanti, è lei che mi fa uscire fuori da me stessa e da quelli che credo miei limiti. È lei che mi ha proposto di leggere il primo libro di questa trilogia, The Winner’s Curse, che io ho adorato ma ancor di più divorato. Mi è talmente piaciuto che non solo non ho rispettato le tappe del Gdl in cui ero coinvolta, ma ho dovuto prendere subito il secondo, The Winner’s Crime. La vendetta. Non potevo attendere, dovevo sapere e dovevo farlo subito.

Arin e Kestrel che fine avevano fatto? L’ultima scena aveva visto lei andare da lui, da futura imperatrice, ad offrirgli la libertà del popolo herrano. Ma a che costo gliela regalava? A cosa aveva dovuto rinunciare lei? Alla libertà. All’amore che provava per lui. Ad un futuro insieme. Ma per Kestrel, che si era scoperta valoriana solo all’esterno, contava solo aver tolto Arin ed il suo popolo da una forma di schiavitù che rischiava di farlo morire. Facendo quel “patto” con l’imperatore non si era, purtroppo, resa conto che stava condannando comunque il popolo herrano ad una sorte più infima e sottile di schiavitù: la dipendenza.

Il sentimento che fa da sottofondo a tutto il libro, forse accennato nel primo ma qui sicuramente reso in maniera molto più profonda, è una costante ansia di quello che accadrà. Si percepisce sin dall’inizio che qualcosa di atroce, di terribile, di agghiacciante, di orribile avverrà, che l’imperatore ha in serbo per Kestrel molto più di quanto dichiari, che il cumulo di menzogne e segreti che Kestrel sta alzando per salvare, per continuare a salvare Arin, rischi di crollare addosso ad entrambi, ma nonostante sia nell’aria un’atmosfera di disfatta, l’autrice farà scoppiare la bomba solo all’ultimo. Quando pensi che in fondo potrebbe non succedere niente di catastrofico, quando pensi di poterti rilassare ed invece no. Il tracollo arriva e li colpisce inesorabilmente.

Arin e Kestrel si confermano due protagonisti molto interessanti e davvero resi bene: lei una stratega perfetta, disposta a perdere tutto, anche l’amore, pur di fare ciò che crede opportuno e necessario e lui un capo esemplare, disposto a combattere le battaglie in prima fila, sobbarcandosi sorti che sembrano inevitabili, ma che lui non teme di affrontare.

Il loro rapporto è descritto in maniera magistrale, gli intrighi di palazzo che hanno incatenato di fatto Kestrel, non le impediscono di trovare comunque il modo di uscire, di fare qualcosa per combattere una “causa” che non è neanche la sua. È che lei si sente legata a quel popolo, lei sente un legame profondo che va al di là della sua nascita, della sua stirpe, della sua condizione sociale. Lei è legata ad Arin e questo la porterà a rischiare tutto per lui. Nonostante i suoi segreti e le sue bugie la stiano inevitabilmente allontanando da lui. E lui lo sa, lui intuisce di lei anche i pensieri, lui pensa di appartenerle a tal punto da sapere cosa stia avvenendo nella sua mente.

« Anche se lui non conosceva i suoi segreti, riusciva comunque a percepirli:
era come se ne sentisse il fruscio nelle oscurità del cuore di Kestrel.
Lei aveva deciso che non li avrebbe mai rivelati ad Arin.
Eppure, appena un istante prima, si era esposta troppo con le parole,
come sperando che lui indovinasse tutto quello che lei teneva nascosto.»


Mentre per Arin ho provato in entrambi i libri una ammirazione sincera sin da subito, perché lui è uno che se anche non si espone a parole, lo fa con gesti e fatti, per Kestrel ho avuto più di qualche momento di incertezza, di dubbio. Sarà che non sopporto quando si celino delle verità importanti, soprattutto quando potrebbero cambiare il corso delle vicende, e Kestrel lo fa sempre, sarà perché quando si decide a fare la cosa giusta è sempre un pizzico troppo tardi, ma ho avuto qualche difficoltà ad immedesimarmi con questa nobile valoriana. Ed anche Arin, come me, nonostante per lei abbia provato gradualmente un interesse che è diventato molto di più, finisce con il dubitare di lei, con l’odiarla pur di non amarla.

«Tu sei meglio di così» le gridò.
«Come fai a non provare vergogna per la tua esistenza così futile?
Come fai a non sentirti vuota?»

Tra i personaggi che si intersecano alle loro vicende mi piace menzionare il principe Verex, il figlio dell’imperatore, il promesso sposo di Kestrel, perché l’autrice avrebbe potuto renderlo senza sentimenti, senza spessore, senza umanità, ed invece fino ad ora lo ha reso un personaggio, un amico per Kestrel molto importante, sensibile ed attento a tutto.

Da come si è potuto capire, ho adorato anche questo secondo capitolo, anche più del primo, perché è un libro completo di tutti gli elementi che amo trovare in un fantasy: azione, tensione, sentimento, politica, giovani protagonisti che grazie ai loro ideali riescono a sconfiggere diversità di classe, di nascita, di idee, di confini visibili che però non possono niente contro l’amore.

Ora il grande problema è: come arrivare alla pubblicazione del terzo? Come farlo senza sbattere la testa contro muro?
Voto:





Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!

30 commenti:

  1. Vani devo leggerla anche io. L'altra mi incuriosisce ma non ho ancora iniziato questa serie!

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    1. Devi proprio Dolci, è un obbligo!

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    2. La serie The Winner’s è davvero bella,ed anche molto veloce,come piace a te😀

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  2. @Chiara Anch'io ho temporeggiato un po' prima di buttarmi anima e corpo nella lettura di questo libro: la conclusione annunciata di una serie che hai amato è un duro colpo da elaborare. Quasi un lutto. Devo ancora scrivere la recensione, ma ho adorato questo libro e sono totalmente d'accordo con le tue considerazioni.

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  3. @Ludovica Questa serie l'ho presa in considerazione per via dell'obiettivo della Challenge che prevede la lettura di un libro in cui compaia la parola "maledizione" e peraltro il libro è pure su KU quindi era tra i papabili. Poi ho pensato che iniziare una nuova serie non fosse una grande idea. Ma ora la tua recensione mi ha convinta a tornare sui miei passi. Vado subito a scaricare sul Kindle il primo della saga. Grazie mille.

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    1. A me è piaciuta tantissimo!!!! Spero solo che esca a breve il terzo!

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  4. sto rimandando la lettura di vani ho l'ebook ma voglio il cartaceo e ancora non sono andata a prenderlo. ma so come ti senti chiara. perchè proverò le stesse cose.

    Ludovica come avevo scritto altrove questa serie mi incuriosisce ma ancora non ho letto nulla in merito, altri libri da scoprire

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    1. Se puoi temporeggiare ancora,fallo,almeno fino a che non esca il terzo! È una sofferenza😫😫

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    2. Chicca è stato bellissimo e tristissimo perché è finito

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  5. Chiara,la tua recensione la leggerò a breve....perché tanto anche io,quanto resisterò?

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    1. difficilissimo resistere, davvero. Ci toccherà la rilettura

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  6. @chiara: la recensione di questo libro uscirà in occasione di Questa volta leggo... ma è andata più o meno così. Compro Vani, arriva sul Kindle. Lo lascio decantare tipo due ore, abbandono i tre libri iniziati e mi butto a capofitto tra le pagine. Concordo con te, su tutto.

    @Ludovica: non ho letto la serie ma non mi incuriosisce. Ne sento parlare benissimo ma non ho il tempo né la voglia per iniziare nuove serie.

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    1. Rosaria capisco bene, ero attirata e non ho saputo resistere

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    2. Rosaria io aspetterei che esca il terzo volume!

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  7. Belle recensioni..Due serie che devo recuperare .. inizierò da quella di Alice Basso visto che è completa...nel frattempo aspetto che venga conclusa quella della Rutkoski.

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    1. Sabri ma non hai letto ancora la Basso? Devi farlo assolutamente! Vedrai

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    2. Alice Basso dovevi leggerla a prescindere dal fatto che fosse conclusa o meno! E sai perché? È un gioiello troppo prezioso🥰

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  8. Sono entrambi nella mia infinita lista! Per Vani ho altri due volumi da recuperare...Per la Rutkoski posso andare difilata, spolverando la recensione per riattivare i ricordi della storia. Sono entrambe storie a cui tengo!

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    1. Diana la Basso per me è stata un mito, una serie stra meravigliosa

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    2. Recupera tutto e poi....dicci!😍

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  9. Ludovica, anche se sui protagonisti abbiamo opinioni diverse ti volgio bene lo stesso. E capisco

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    1. Ecco! Già pensavo che mi avresti fatto fuori dal blog per “diversità di vedute”...🤪🤪🤪

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  10. Io..aspetta che lo "dico sottovoce".....non ho ancora letto un libro della Basso......rischio le frustate!!! Sarà prossimamente la protagonista del Ci provo con, prometto, anche perché ne parlate tutte bene!!!
    Ed anche la The Winner's trilogy m'ispira....lista che si allunga....

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    1. Erica, ma allora! DEVI leggere la Basso, DEVI!

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    2. Devi prima di tutto leggere la Basso e devi dare una possibilità a The Winner’s!

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  11. Ho appena recuperato i primi due volumi della Basso, mi sono piaciuti molto e poi la protagonista, Vani è proprio forte e mi sta dando molte soddisfazioni XD.
    The Winners trilogy mi piacerebbe leggerla, ma aspetterò la pubblicazione del terzo volume - sperando che non sia una cosa vana, altrimenti la leggerò in lingua -.!!

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    1. Vani è un personaggio unico! Sono contenta che ti sia piaciuta Ella

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    2. La Basso va letta ed anche subito,visto che i cinque volumi sono stati pubblicati! Per il terzo di Winner’s se puoi leggilo in lingua😭😭😭

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