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venerdì 24 maggio 2019

Recensione "Heartless" di Maria Claudia Sarritzu

Autrice: Maria Claudia Sarritzu
Titolo: Heartless
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 2 marzo 2019
Pagine: 262

Trama:
“Gli Heartless Robot non hanno un cuore, ma vi tratteranno meglio di chi lo possiede. Sono la versione migliorata dell’uomo.”
È l’anno 3450 e il mondo è popolato anche da Robot uguali agli esseri umani, ma privi di cuore. Creati appositamente per aiutare le persone nell’affrontare e superare momenti difficili, sono completamente controllati da chi li possiede e programmati per non provare sentimenti umani.
Le cose si complicano quando Mary è costretta a tenere in casa uno di loro, su consiglio degli amici, per superare la fine di una relazione. Il robot, Luke, è curioso di conoscere il mondo e di capire come nascano le relazioni umane e come finiscano. Le sue infinite domande lo porteranno a essere ciò per cui non è stato programmato e, al tempo stesso, a far sì che Mary veda il mondo in modo più umano.
Ma cosa succede se un Robot si innamora? Cosa succede quando l’uomo perde il controllo della sua creazione? Quando ci si rende conto che la razionalità dei numeri e delle combinazioni matematiche non possono controllare la vita?
O si accettano i robot, o si distruggono. 
Siamo nel futuro, dove sono stati inventati dei robot, senza cuore ma capaci di plasmarsi a immagine e somiglianza degli umani, per lenire le loro sofferenze. 
Mary è stata lasciata dal suo ragazzo ed è inconsolabile. I suoi amici allora le regalano Luke, il robot capace di consolarla. Cosa succede però se qualcosa va storto e una macchina riesce invece a provare emozioni? 
Amo la fantascienza e amo molto i robot. La tematica trattata in questo libro mi è cara, per questo ho voluto leggerlo, per tornare in questo tipo di atmosfera. 
Qui mi sono subito scontrata con il primo inconveniente, l’atmosfera non c’è. Siamo negli anni Tremila ma l’autrice non spiega niente del mondo, niente. Anzi, ogni riferimento è su quello attuale, parlandone al passato. Vengono citati libri, serie, canzoni, tutto dei giorni nostri. Sulla società vigente non c’è accenno e, a parte il robot protagonista, non ci sono cambiamenti rispetto ai nostri giorni. 
Questo particolare non mi è piaciuto per niente, perché la mia idea di libro ambientato nel futuro è un’altra. Ho dovuto quindi sforzarmi di superare questo scoglio iniziale, per me enorme, e andare avanti. Sono stata aiutata a farlo dallo stile dell’autrice, che è stata la grande scoperta del libro. Mi è piaciuto, è fresco, diretto, molto ironico e divertente. Non adatto secondo me a questo genere, ma decisamente promettente.
 
Una cosa che mi ha colpita è appunto la mancanza di collocazione nel genere che mi aspettavo. Non è neanche un romance, anche se la storia d’amore è importante. Spesso ho come avuto l’impressione di leggere un trattato di filosofia, sul senso della vita, sull’amore in maniera astratta. Sicuramente nascosto dietro il sarcasmo ci sono temi importanti che fanno riflettere.
Mi ha spiazzata, sia in positivo che in negativo, perché nonostante non apprezzassi il contesto, esageratamente stravagante, ho gradito il fondo introspettivo. 
Però la caratterizzazione dei personaggi l’ho trovata eccessiva. Credo proprio sia voluta, mi sono fatta l’idea che l’autrice abbia proprio questo approccio, ma per me è stata troppo, alla lunga mi ha stufata. I vari personaggi alla fine sono riconducibili solo alle loro caratteristiche portate all’estremo. 
Inoltre credo di non aver mai detestato tanto una protagonista come Mary. L’ho trovata insopportabile, lagnosa ed egoista, oltre che saccente. 
Il finale, non la scelta ma il modo in cui è gestita, l’ho trovato assurdo e quasi grottesco. 
Non posso dire di essere soddisfatta dalla lettura di questo libro, ma sicuramente sono incuriosita dall’autrice, che ha uno stile strano, particolare, che mi ha colpita e che vorrei leggere magari in una storia dai tratti completamente diversi. 
Voto:

Ringrazio la Casa Editrice Triskell per la copia digitale


4 commenti:

  1. Bella recensione.. certo che se un libro ambientato nel futuro è scevro dei riferimenti al futuro stesso e alla sua società è come uno storico che di storico non ha nulla... mi perde gran parte del suo fascino.. peccato

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    1. dipende forse anche dalle aspettative di ognuno. A me questo non è piaciuto

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  2. Lo spunto è interessante, anche se non originale, ma l'esecuzione non sembra il massimo. Credo che lo salterò.

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