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mercoledì 17 luglio 2019

L'angolo vintage 2.0 - Recensione "A casa con te" di Emma Black e recensione di Ludovica "Tutta colpa delle meduse" di Ali Benjamin

Buongiorno lettori, torna puntuale questa rubrica inventata da me che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio, compresa Ludovica a cui presto questo spazio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: Le mie ossessioni librose, Letture a poisRomance e altri rimedi, La nostra passione non muore ma cambia colore, La nicchia letteraria.

In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.


Per questo mese ho scelto un libro che ho comprato appena uscito, ma non so per quale motivo ho messo da parte. Finora. Lei è un'autrice che seguo e che adoro, anche come persona.

Autrice: Emma Black
Titolo: A casa con te
Editore: Self
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2017
Pagine: 541
Serie: Love Steps #1 (autoconclusivi)

Trama:
Un uomo, una donna, uno sguardo. A volte, al destino non serve altro.
Cosa succede, però, se quello sguardo squarcia l’anima, facendo affiorare emozioni incontrollabili?
Collerico, asociale, scostante: Diego è il milionario che non ti aspetti. È temuto come un dio malvagio, ma ammirato da chi ha la fortuna di conoscerlo davvero. Ha potere, denaro e donne, ma sembra indifferente a tutto.
Tranne che ad Abigail.
Una donna che ha conosciuto e perso l’amore, che è circondata da amici chiassosi e ogni giorno lotta non solo per sopravvivere, ma per diventare chi desidera realmente essere.
Basta un banale colpo di fulmine per dare vita a un’attrazione irresistibile. Le loro vite, però, scorrono su binari distanti e, prima di trovare un equilibrio, i due attraverseranno il ghiaccio aspro della ragione, il fuoco scottante della passione e le sfide estenuanti di quel territorio impervio che è la quotidianità.
Sono disposti a tutto, pur di starsi accanto. Di starsi addosso, respiro su respiro, senza accorgersi di come il loro amore abbia scatenato l’odio rancoroso e profondo di qualcun altro. Qualcuno che non solo disapprova, ma trama nell’ombra per separarli per sempre. 
 
Emma Black è un'autrice che mi piace, ma anche una persona che mi piace. Nel tempo è diventata un'amica ed è sempre difficile per me approcciarmi a lavori di persone che conosco, perché non a tutti la mia sincerità è gradita (ne ho diverse prove, anche da parte di blogger). Con Emma invece sono tranquilla, lei non solo non si offende per eventuali critiche, ma mi ringrazia pure e poi riusciamo a scherzarci su. Miao.
 
Ho iniziato A casa con te in vacanza, non so neanche io il perchè ho atteso così tanto per leggerlo, visto che l'ho acquistato alla sua uscita. Nel giro di due giorni l'ho finito, si legge in un attimo ed è stato un'ottima compagnia.
 C'era qualcosa in lei che, a livello istintivo, lo aveva catturato, alterandogli il respiro e rendendogli le gambe inferme.
Questo libro è un romance, una storia che forse non eccelle in originalità, ma che mi è risultata molto gradita. Protagonisti sono Abigail e Diego, lei squattrinata italoamericana, in cerca ancora della sua strada, e lui uomo d'affari tutto d'un pezzo, dal passato non proprio roseo.
Con queste premesse sembra una trama trita e ritrita, ma Emma è riuscita a dare originilalità ai personaggi, a renderli più reali.
 
Abigail è una ragazza allegra, che non sa bene quel che vuole dalla vita, ma vuole bene alle persone care e lo fa con trasporto. La sua vita è serena e soddisfacente, anche se non perfetta. Le manca però l'amore, quello con la A maiuscola e sa di averlo trovato quando vede per la prima volta Diego. 
 
Lui è un uomo all'apparenza forte e deciso, che nasconde però una fragilità e un'insicurezza profonde. Il suo passato, fatto di abbandono e carenza di affetto, l'ha temprato in negativo e lui non sa bene come approcciarsi, è sempre convinto di non meritarsi l'affetto. Questo suo lato ferito mi ha colpita molto, non è il solito maschio alfa che vuole e pretende.
 Bisogna nascere con la capacità di amare, oppure avere qualcuno che ti insegni a farlo.
La trama è per una prima parte prevedibile, salvo poi lasciarti a bocca aperta sul finale, che rivela una vena di cattiveria dell'autrice. Mi è piaciuta molto questa svolta e, a parte l'insta-love al primo sguardo, ne ho apprezzato tutto lo svolgimento. 
 
Il punto di forza però secondo me è dato dalla caratterizzazione dei personaggi. Abigail e Diego sono tratteggiati benissimo, hanno una storia che regge e i loro comportamenti sono coerenti con la loro personalità. Mi sono piaciuti molto sia singolarmente che come coppia, funzionano bene.
Anche i secondari sono creati benissimo, mi hanno stupita molto in positivo. Mi piacerebbe molto leggere un libro sia su Isabelle e Stephen che, soprattutto, su Gabrielle, la mia preferita.
 
Lo stile è quello a cui mi ha abituata Emma, corretto, scorrevole, con quel tocco di ironia che tanto mi piace. È sempre un piacere da leggere. 
 
Un romance carino, allegro, romantico ma non troppo sdolcinato. Una buona compagnia. 
Voto: 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ora tocca a Ludovica che propone questo libro per ragazzi, genere che amo tanto anche io (infatti è finito dritto in lista).

Autore: Ali Benjamin
Titolo: Tutta colpa delle meduse
Editore: Il castoro 
Data di pubblicazione: 21 settembre 2017
Pagine: 317

Trama:
Suzy Swanson sa un sacco di cose che gli altri non sanno. Sa che ogni anno sulla Terra 150 milioni di persone vengono punte da una medusa. Sa quanto dormono le formiche ogni giorno. Ma, soprattutto, sa di avere fatto una cattiveria tremenda alla sua ex migliore amica, Franny Jackson. E vorrebbe tanto poter rimediare. Però sa anche che è impossibile, perché la vita di Franny è stata spezzata all'improvviso mentre nuotava nello splendido mare d'estate. Suzy non si dà pace e si convince che la causa sia stata la puntura di una rara medusa. Mentre decide di non parlare più fino a quando avrà dimostrato la sua teoria, Suzy comincia a guardarsi attorno con occhi diversi che le rivelano piccole sorprese e piccoli gesti, oltre all'amore e alla speranza di cui ha disperatamente bisogno per riuscire a perdonarsi.
 

 
 


Un paio di premesse. Adoro i libri per ragazzi, mi piace sentir parlare di storie che per gli adulti sembrino senza senso, ma che per gli adolescenti assumano un significato che vada al di là della ragione e del “senso”, mi terrorizza trovare storie che siano troppo drammatiche, ma alcuni autori sono così bravi da farlo, mantenendo un senso dell’ironia che aggiunge valore all’opera. Almeno secondo me. Non amo molto leggere libri in cui si parli, in modo piuttosto esteso, di animali.

Bene! Tutto ciò per dire che questo libro, nonostante sia un mix di tante tematiche che prese singolarmente mi farebbero rabbrividire (animali, cioè meduse e morte della migliore amica della voce narrante), mi è piaciuto molto. Mi ha emozionato ancor di più.

Era nella libreria da talmente tanto, da non ricordare neanche più da quale blogger ne avessi sentito parlare ma, rapita da una copertina bellissima e da un’edizione, Il castoro, curata nei più piccoli particolari, il libro mi ha chiamato, Suzy, una ragazzina di dodici anni che dopo la morte della sua (ex) migliore amica, si chiude in un silenzio carico di rumore, mi ha chiamato, le meduse, animali di cui non sapevo assolutamente niente, mi hanno chiamato, ed io ho risposto.

Suzy non riesce a rassegnarsi alla morte della sua amica, anche se nell’ultimo anno le vite che lei credeva si svolgessero unite e parallele, erano state tutto tranne che annodate da un sentimento costante e sincero, non riesce a credere che una così dotata nuotatrice possa essere morta annegata. Non rifiuta la spiegazione, rifiuta la morte stessa e per affrontarla decide di trovare un motivo, un vero motivo, scientifico, plausibile seppur insospettabile, un qualcosa, qualsiasi cosa che possa aiutarla a rendere la morte della sua amica più sopportabile.

È un viaggio quello che intraprende Suzy, anzi sono più viaggi che si intersecano, che si aggrovigliano, uno all’interno di se stessa, del silenzio in cui si è chiusa non perché il non-parlare è “rifiutarsi di parlare, come tutti credono. È solo decidere di non riempire il mondo di parole, se non è necessario.”  È un viaggio che ci porterà a conoscere la sua amica Franny, a sapere come sia nata la loro amicizia, come siano state indissolubilmente legate, fino al momento in cui Franny si è trovata a vergognarsi di Suzy, delle sue troppe parole, dei suoi strambi modi di parlare a raffica pur di non sembrare sciocca, dei suoi aneddoti che riguardano la scienza ed il mondo a cui apparteniamo. Suzy si serve del mezzo più antico, più romantico ed intimista che l’uomo conosce: è attraverso una lunga lettera, indirizzata a Franny, che Suzy ci racconta tutto di loro, di come nasce muore e sopravvive dopo la morte un’amicizia.

È un viaggio fuori se stessa l’altro che Suzy, intraprendente e tenace, si accinge a compiere, è con curiosità che affronta la sfida più grande: studiare il mondo delle meduse, perché è proprio lì, mentre è ad una visita ad un acquario, che lei individua la “possibile” causa della morte di Franny. È caparbia la nostra Suzy, riesce anche ad andare oltre il suo ostinato silenzio pur di dimostrare che Franny non possa essere semplicemente annegata, ma “deve” essere morta a causa di una causa maggiore, di un morso di una  medusa.

È anche un viaggio che il lettore intraprende dentro se stesso, alla ricerca di perché che non sempre vanno ricercati, a volte bisognerebbe semplicemente accettare che alcune cose avvengano, a volte sarebbe molto meglio non farsi troppe domande! Ma Suzy è una ragazzina intelligente, curiosa, che riesce a trovare soddisfazione solo nella scienza ed è lì che va a cercare solidità e risposte e un po’ di sano calore.

È un libro che essenzialmente definirei sensibile, nell’approccio alla morte, nel modo di entrare nella testa e nel cuore di Suzy, per come tratta la solitudine in cui vive da quando ha “perso” Franny, molto prima che morisse. È un libro che ci spinge anche ad essere più sensibili del mondo che ci circonda, come ad esempio quello marino, nella campagna che Suzy fa per incolpare le meduse della morte della sua amica, in verità lei, alla fine, le scagiona anche da qualsiasi tesi complottista, ed è in questo modo che le meduse che inizialmente ci sembrano “nemiche giurate”, poi ci diventano più “amiche”:

«Non è il fatto di avere del veleno che rende cattiva una creatura.
Il veleno è una difesa.
Più fragile è l’animale e più ha bisogno di proteggersi.
Perciò, più veleno ha una creatura
e più dovremmo riuscire a perdonare quell’animale.
È lui quello che ne ha più bisogno.»




Voto:




 
 
 
 
 
 
Passate a leggere anche le altre blogger
 
 
 

26 commenti:

  1. @ Chiara il tuo libro l'ho appena preso, ora devo trovare il momento per leggerlo..
    @ Ludovica il tuo libro non lo conoscevo, sembra molto carino ma dubito di trovare il tempo per leggerlo..

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  2. Ciao Chiara e Ludovica! Il primo romanzo mi sembra un romance piacevole, magari anche per le vacanze. Il secondo, invece, è molto più delicato e interessante...il titolo mi ha fatto quasi ridere, visto che in vita ho subito una valanga di punture di medusa, ma mi sono resa conto che invece si tratta di una storia seria ed istruttiva!

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    1. È una storia molto profonda e delicata, ma l’autrice Riesce a non renderla né pesante né esageratamente seriosa!

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    2. Silvia proprio adatto, io l'ho letto in vacanza

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  3. Chiara, l’ho comprato ieri, dietro tuo velato consiglio😛

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  4. Comandante prometto che presto inizio Emma.
    Ludovica non conoscevo il tuo

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  5. Chiara, non l'ho mai letta Emma Black, lo ammetto! A volte sono restia con i self publisher perché, girando parecchio sui social, ti linciano qualora tu non dia 5 stelle al loro libro e ovviamente muova critiche negative XD Visto, però, come hai dipinto questa autrice, direi che ci farò non un pensiero, ma ben due ;)

    Ludovica, il libro che hai recensito sembra davvero molto toccante: dovremmo affrontare più spesso questo genere di avventure inchiostrate perché hanno tanto da dire e noi da ascoltare :)

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    1. Lara purtroppo spesso leggere i self è andare incontro a crociate contro le recensioni. Emma per fortuna non si comporta così, anzi! In più il suo lavoro è sempre molto curato, cosa che apprezzo sempre

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    2. Amo la letteratura per ragazzi proprio per questo: ci sorprende ci emoziona ci restituisce una parte che credevamo sepolta

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  6. Ragazze ma che curiosità a leggere le vostre recensioni! Mi viene voglia di comprarli subito questi libri!

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  7. Il romanzo di Emma Black non lo conosco. Il romanzo presentato da Ludovica, Tutta colpa delle meduse, mi incuriosisce molto anche perché adoro i libri per ragazzi

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  8. La black potrebbe piacermi e l'altro emozionarmi nel profondo per quanto per giovanissimi (che adoro).

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    1. La protagonista va compresa ed apprezzata per la sua necessità di superare un lutto. È forte e coraggiosa!

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  9. Due letture e due recensioni davvero interessanti. Ci faccio un pensierino!

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