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venerdì 30 agosto 2019

Recensione "Blue Flamingos" di Cate Gattullo

Autrice: Cate Gattullo
Titolo: Blue Flamingos
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 luglio 2019
Pagine: 228

Trama:
Ci sono storie d'amore che più di altre riescono a farci sognare. Certe storie d'amore sono semplicemente destinate a far palpitare i nostri cuori e a far veleggiare la nostra fantasia verso mondi lontani. Quella di Holden e Kristin, lui cantante, lei top model, è proprio una storia di questo tipo. Dopo tutto come potrebbe essere diversamente? Entrambi giovanissimi, bellissimi e baciati da uno straordinario successo, sono due creature speciali, uniche. E si sa, le persone speciali spesso si attraggono ed entrano fatalmente l'uno nell'orbita dell'altra. È scritto nel loro destino, è inevitabile. Ma questa loro natura è anche la loro condanna, perché due come loro, che lo vogliano o meno, hanno gli occhi di tutti puntati addosso.
A Holden e Kristin non è concesso vivere nulla da "normali ventenni", men che meno la passione magica e incontenibile che si accende non appena le loro traiettorie si intersecano. Perché fin da subito, inevitabilmente, anche la loro storia finisce sotto i riflettori, come ogni altro minuto dettaglio della loro esistenza. Eppure nessuno dei due, pur tra dubbi e ripensamenti, è davvero disposto a rinunciarvi. Come potrebbero privarsi di emozioni tanto forti? Così, muovendosi in un mondo super glam popolato di modelle, stylist e cantanti famosi, amici fidati e complici, famigliari eccentrici e invadenti, Holden e Kristin cercheranno di dare una possibilità al loro amore, tra serate in locali esclusivi, fughe romantiche in luoghi inaspettati, e notti infuocate sotto cieli pieni di stelle.

Non ho l’età, non ho l’età… Questo ritornello mi rimbomba in testa dopo aver letto Blue Flamingos, perché nonostante io ami molto la narrativa da ragazzi, per questo sono troppo vecchia.

Kristin è una modella e Holden un cantante di una boy band, entrambi famosissimi, che dal momento in cui si conoscono capiscono di essere anime gemelle. Ma il successo, e non solo, si metterà in mezzo rendendo la relazione difficile.

Mi piacciono i libri con protagonisti famosi, mi piace sognare e perdermi in realtà per me sconosciute e amo leggerne anche gli aspetti negativi. La Gattullo però si concentra solo su questi ultimi, come se i poveri vip fossero dei santi legati al martirio, con una missione da compiere. A mio avviso è troppo estremo, ma sottolineare molto le conseguenze solo negative che la notorietà porta potrebbe anche starci, se ben contestualizzate. Ho trovato proprio una mancanza di cura in questo, non si capisce nulla. Vengono menzionati nomi senza una reale spiegazione, vengono presentati situazioni come se il lettore fosse anch’esso nel “giro giusto” e la confusione per me ha regnato sovrana. 

Il libro è scritto in prima persona dalla parte di Kristin, con qualche breve intermezzo di Holden. All’inizio credevo che la ragazza avesse 15-16 anni, non dice nulla riguardo, il suo atteggiamento però è proprio da ragazzina. Sono rimasta stupita quando ha parlato, molto più avanti, di un compleanno di 22 anni. Questo per dire che la caratterizzazione dei personaggi per me è assurda, un manipolo di ragazzini famosi viziati incapaci di vivere nella realtà, neppure in quella tutta lustrini data dal fatto di essere famosi.

Tutti i personaggi sono così, tranne la madre che potrebbe far paura a Hitler, che però è intoccabile, ma non si capisce il perché.

Ho proprio patito una mancanza di approfondimento delle tematiche buttate lì a caso, come per esempio il rapporto con la madre o le sorelle, il fatto di essere nata in una famiglia famosa, l’importanza dell’amicizia, il bisogno maniacale di proteggere la propria privacy ecc. Tutto questo viene solamente menzionato, il libro si concentra unicamente su quanto è figo Holden e sui vari outfit esibiti. L’impressione che ne ho ricavato è di una immensa superficialità.

Non mi è piaciuto per niente neanche lo stile. Il gergo è esageratamente giovanile, uno slang proprio di una fascia d’età ristretta e alla lunga mi è pesato. Ma forse davvero per questo sono troppo vecchia. A me non infastidiscono le parolacce, qui non ce ne sono neppure tante. Sono proprio i troppi modi di dire che mi hanno fatto storcere il naso. Nello scritto secondo me non va bene sempre, sui dialoghi ne capisco l’esigenza (ogni tanto), ma oltre quello anche no grazie.

La cosa positiva è che è scorrevole e i capitoli sono brevi, si legge facilmente.

Non mi ha entusiasmato neppure il finale anche perché non c’è una vera spiegazione. Magari l’autrice ha in mente un seguito, forse per questo motivo non ha fornito elementi a supporto della scelta, che potrei anche condividere, ma che è risultata in linea col libro, frivola e superficiale.
Voto:

Ringrazio la casa editrice per la copia


8 commenti:

  1. Uhm mi spiace che il libro sia stato così deludente. Come sai io con i libri per ragazzi ho dei "problemi", ne leggo molto pochi e solo di autrici che conosco bene, ho sempre l'impressione di essere troppo "vecchia" per godermi queste storie..

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  2. Ciao Chiara! Peccato per la superficialità di questa lettura… a volte sembra quasi che si sottovalutino le capacità di introspezione dei ragazzi, no? Forse anche loro gradirebbero una storia più approfondita. Pazienza, per stavolta passo!

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  3. Oh mamma mia...una strage! :P
    A me invece le storie su Vip musicali o sportivi proprio non piacciono, quindi non avrei mai potuto incappare in questo orrore... sicuramente ad una fascia d'età più fanciullesca (14/16 anni) piacerà alla follia XD

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  4. Mamma mia! Sembra un concentrato di tutto quello che non mi piace in un romanzo! Comunque è buffo come a volte un romanzo per ragazzi sia abbastanza profondo e strutturato da coinvolgere anche un lettore adulto e a volte invece ci si imbatta in letture che se fatte fuori target sono assolutamente improponibili. Il talento di un autore si vede anche da questo secondo me.

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    1. i romanzi per ragazzi spesso hanno tematiche molto profonde e trasmettono emozioni che raramente si riescono a provare. Diciamo che questo anche no. Concordo con il tuo pensiero sul talento

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