Buongiorno, come anticipato la scorsa settimana oggi vi parlo del secondo libro della trilogia La prima legge, in occasione del review tour
Ringrazio
ancora tanto Ylenia per l'organizzazione e la casa editrice Mondadori
per la copia in anteprima.
La
trilogia è racchiusa in un libro, edizione Titan. Essendo però tre
corposi libri, il tour avrà tre recensioni differenti, una a settimana.
Oggi vi parlo del secondo, Non prima che siano impiccati.
Autore: Joe Abercrombie
Titolo: La prima legge. La trilogia
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 novembre 2019
Pagine: 1152 (in edizione Titan, impaginate doppie)
Trama:
LOGEN
NOVEDITA È UN GUERRIERO IN FUGA dal Nord di cui è stato il campione
idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che
farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il
Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al
quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio
corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione
in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar,
che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e
abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi
progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria
sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce
emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn
scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di
travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella
guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle
ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze
dell'oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di
pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole,
schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari
e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy
verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir
americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di
Tarantino. Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il
quale niente è stato più come prima.
Recensione "Il richiamo delle spade"
Recensione "Il richiamo delle spade"
Joe Abercrombie mi piace, in questo secondo libro della trilogia ho proprio capito che adoro la sua penna irriverente. Potrei leggere qualunque cosa scritta da lui apprezzandola, amo proprio il suo modo di esporre le cose, con un sarcasmo neanche così tanto velato, e frecciatine su tutto. È un modo di scrivere per me stimolante, quasi cattivo, sicuramente non “pulito”, condito da parolacce e molto molto crudo. Di contro non è per niente facile, richiede attenzione anche per farsi capire, ma merita tutto l’impegno.
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La trilogia quindi continua a piacermi e non solo per l’abilità dell’autore e l’affinità con il mio gusto personale. In questo secondo libro la storia viene definita, si cominciano a capire le dinamiche e i vari meccanismi, qualcosa del passato viene spiegato e aiuta a comprendere meglio.
I personaggi per me continuano a essere l’altro grande punto di forza, perché anche se in numero elevato, sono tutti caratterizzati splendidamente. Abercrombie riesce a gestire diversi pov in situazioni differenti con grande maestria, rendendo il racconto fluido e scorrevole e soprattutto facendoti affezionare, e tanto, ai vari personaggi.
Di nuovo ho avuto una predilezione per Glokta, l’inquisitore zoppo. La sua mente esercita un fascino prepotente nei miei confronti, i suoi pezzi sono stati i miei preferiti. Ma in questa seconda parte se l’è giocata con Logen Novedita, il Nordico rude. Lui e Ferro mi hanno coinvolta tantissimo.
Tutti i personaggi subiscono una certa maturazione, un’evoluzione che sembra non sia ancora finita. Ho apprezzato molto questo.
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Tengo a dire che questo è un libro di GUERRA. Ne è pregno, è incentrato quasi esclusivamente su questo, viene presentata in tutti i modi: assedio, carica, incursioni a sorpresa, scontri fra grossi eserciti ecc. Per gli amanti delle grandi battaglie è una manna. La guerra che fa vittime senza guardare in faccia nessuno e anche la guerra passata. Infatti quella più importante è proprio quella avvenuta anni e anni prima fra i semidei (o semidemoni) e che ha dato origine alla prima legge. Sembra che passi in secondo piano, ma tutto è in funzione sua e qualcosa inizia a essere svelato.
Ammetto che, anche se amo il fantasy epico ed eroico, ho trovato un pochino eccessive tutte queste battaglie, mi sembrava di non leggere altro che guerra. Scritta bene, con spiegati pure i risvolti morali (alla maniera di Abercrombie sempre), ma è stata per me una lettura difficile e impegnativa, anche se gratificante.
Ora non mi resta che terminare questa trilogia, che mi sta regalando grandi soddisfazioni, anche perché la curiosità è sempre più forte.
Ti sto odiando...sallo...Scherzo… devo proprio organizzare il mio tempo per infilarci la lettura di questa serie...è da parecchio che non leggo fantasy!! Non va bene per nulla!!! Devo recuperare e tornare al mio primo amore letterario, il genere fantasy...
RispondiEliminaquesto è proprio heroic e molto grimdark
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