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martedì 11 agosto 2020

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - ""La Piccola Farmacia Letteraria" di Elena Molini

Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 

Versione estiva di questa rubrica, con poche recensioni e possibilità di scelta tra le partecipanti, lei questa volta ha pescato tra le mie recensioni e ha pescato dalle mie recenioni questo titolo (qui la mia recensione).
 
Il libro:
Autrice: Elena Molini
Titolo: La Piccola Farmacia Letteraria
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 gennaio 2020
Pagine: 276

Trama:
A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri.
E così decide di fare Blu Rocchini - sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie.
Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente… finché Blu ha un'intuizione: trasformare i libri in "farmaci", con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l'anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo.
Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del Grande Gatsby e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono?
In una divertentissima commedia dal finale sorprendente, Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.

A noi, foglio! A noi, libro! A noi, recensione!

Qualche premessa: comprato il libro a scatola chiusa direttamente dalla libreria di cui il romanzo racconta la genesi, dietro entusiasmante consiglio della Comandante Chiara Ropolo (ecco perché poi non ho neanche dovuto pensare da quale blog avrei voluto scegliere e quale libro).

Aspettative altissime, e non per la persona da cui il consiglio arrivava, perché sinceramente puoi avere gusti simili, ma non per questo avere la stessa percezione di una lettura, lettura che deve restare libera e personale, ma perché avere una libreria tutta mia, è uno di quei sogni che ancora cullo nel silenzio della notte. È stato l’obiettivo del mio lavoro, dei miei studi, dei sogni ad occhi aperti, ed ancora non si concretizza. Amo definirlo un sogno ancora in fieri.

 

Ero curiosa di sapere come oggi, nell’era della sfrenata tecnologia e di persone  che leggono sempre meno, potesse prendere piede un progetto tanto ambizioso, grazie a cosa il potenziale lettore potesse essere confortato da un libro, attirato da un’edizione, incuriosito a tal punto da recarsi di persona in un luogo fatto di carta, ed idee, e bellezza.

 

Ultima premessa è che la lettura, vista come una terapia ed un libro come uno strumento terapeutico per salvarsi, per essere aiutato, per sorridere, per tirare fuori ciò che limita le azioni, è un’idea che mi attira da sempre, tant’è vero che già con La lettrice scomparsa di Fabio Stassi, mi ero avvicinata al tema ed avevo trovato anche molti e nuovi spunti di lettura.

 

È affascinante il viaggio che l’autrice, nonché gestante del progetto e proprietaria della suddetta libreria, La Piccola Farmacia Letteraria, ci fa fare all’interno della sua quotidianità, con tutte le difficoltà che avere un’attività in proprio, tra l’altro anche di un oggetto che tanti non valutano lontanamente desiderabile, comporti, con tutti gli ostacoli che vanno superati per restare a galla, con tutti gli escamotage che un libraio deve inventarsi per portare acqua al suo mulino. E tutto ciò è quello che ho apprezzato ed è il motivo per cui seguo la pagina e continuerò ad acquistare presso di loro.

 

Ciò che non mi ha del tutto convinto è la struttura del romanzo in sé, dove molti personaggi, con un potenziale altissimo, si incastrano ma si perdono anche con facilità; di alcuni, addirittura, non si sa che fine facciano, e va bene se vogliamo alla Calvino lasciare porte aperte, ma personalmente mi ha un po’ destabilizzato. Altra cosa che mi ha lasciato perplessa è il dover raccontare così tanto, nel senso così tante storie, ma con poca organizzazione, mi è sembrato tutto un po’ precipitoso e caotico.

 

Anche il tipo di scrittura mi è sembrata poco fluida, per carità molto semplice e lineare, ma alcuni capitoli lenti e con quasi un’assenza di ritmo. Credo che la responsabilità sia da attribuire a me, forse l’ho iniziato in un mio personale periodo di lentezza, forse non l’ho capito fino in fondo o più semplicemente non sono riuscita ad entrare in sintonia con un mondo che, tra l’altro, mi appassiona e nel quale mi sento a casa.

Mi sono piaciute molto le continue citazioni a libri, molti, che ho letto, molti di cui ho sentito parlare e che ho messo nella (infinita) lista di lettura. Mi è piaciuto anche molto quel “vedere-non vedere” di alcuni personaggi, i rimandi a romanzi importanti per l’autrice che, pur non palesandosi da subito, fungono da filo conduttore dell’intero romanzo.

 

È un ni, ma ciò non significa che l’idea alla base del romanzo e della libreria stessa, non esprima perfettamente quello che anche io, da anni, da sempre, da quando la lettura è diventata la linfa vitale della mia esistenza, creda: la lettura è la medicina per ogni malessere, per la tristezza, per la gioia, per la confusione, per la delusione di ogni essere umano che si abbandoni a questo Bene.

Voto: 


Le altre tappe




8 commenti:

  1. di questo libro ho letto tante recensioni diametralmente opposte, o si era entusiasti oppure erano dei Ni come il tuo. personalmente non sono attratta da questo libro, non mi incuriosisce e detto tra noi tanto meglio perchè al momento sono davvero sommersa di cose da leggere.

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  2. e io ti voglio bene uguale! (Meglio ribadirlo). Comunque anche quando critichi sei bravissima

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  3. A me era piaciuto. Ma ci sta tutto che si abbiano idee differenti sullo stesso libro, quindi benvenuti pareri discordanti!

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    1. Il mio è discordante, ma sincero. Ed è questo che conta!

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  4. A me non era dispiaciuto, anche perché mi era piaciuta l’idea originale dei libri che curano, ma probabilmente il romance un po’ buttato lì a caso non mi aveva fatto dare un voto così alto

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    1. L’idea è bellissima, soprattutto che lei sia riuscita a renderla reale, però non mi ha convinto l’impianto narrativo. Avevo aspettative altissime

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