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mercoledì 23 dicembre 2020

Questa volta leggo - Recensione di Ludovica di "Quando arriverà la neve" di Vanessa Vescera

Anche per Ludovica è arrivato il turno di questa rubrica, rinnovata dal mese scorso. 

Come sempre grazie a Dolci, Queen della grafica
 
 
Ogni mese verrà scelta una parola e nell'ultima settimana troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, scelto in relazione alla parola data, tutti con un comun denominatore.
 
 
La parola di dicembre è:

N A T A L E

Ha scelto questo titolo:
Autrice: Vanessa Vescera
Titolo: Quando arriverà la neve
Editore: Self
Data di pubblicazione: 17 novembre 2019
Pagine: 342

Trama:
Ashley Cooper è una famosa giornalista e odia il Natale.
Da cinque anni vive relegata in casa e lavora dal suo pc, senza alcuna intenzione di tornare a vivere tra la gente.
Ma il destino per lei ha altri progetti.
Quando scoppia un incendio nel palazzo in cui vive è costretta ad evacuare dall’edificio e il suo salvatore è il suo vicino fastidioso, rumoroso, burbero e sexy da togliere il fiato.
Derryl, ex vigile del fuoco, la trascina fuori contro la sua volontà, mettendo a tacere tutte le sue lamentele.
Ritrovarsi nel mondo la spaventa ma ora che nuove sensazioni la fanno sentire di nuovo viva e coraggiosa non si può più tirare indietro.
E se da un salvataggio nascesse un’attrazione travolgente nonché la cura a dolori taciuti?
Se fosse giunto il momento di lasciare andare il passato e di accogliere nuovamente l’amore?
In una New York piena di luci e che profuma di Natale, un amore travolgente dona la speranza a due cuori che non hanno più nulla a cui credere.
Quando arriverà la neve... solo allora tutti troveranno la loro strada.


Mi trovo nella mia fase “Narrativa”. Solo narrativa. Nient’altro che narrativa. Quindi mi sono trovata un po’ in difficoltà, ma solo all’inizio, a reperire qualcosa che parlasse del Natale, senza andare a parare nel classico, come feci lo scorso anno.

Ho pescato a caso su Prime, quindi ho letto 4 o 5 “cose”, prima di arrivare a questo e reputarlo il libro giusto.

 

Perché al contrario di quanto dicano e scrivano i detrattori del genere, esistono rosa e rosa, come esistono scrittori e scrittori, e non è detto che leggere un rosa debba necessariamente escludere che sia anche scritto bene. Anzi, per me è il requisito fondamentale, anzi l’unico che un libro, di qualsiasi genere, debba avere: suscitare curiosità, essere scritto bene, essere divertente ed ironico, comunicare qualche messaggio, sollecitare sentimenti, anche negativi. Cioè, tutto quello che chiederei, appunto, a qualsiasi libro di qualsiasi genere.

 

È uno dei rari libri, scritti in prima persona, con addirittura doppio punto di vista, che non mi abbia minimamente infastidito, anzi, mi ha regalato momenti di riflessione, di divertimento e lo dico, sì lo dico, anche qualche inaspettata lacrima!

 

Ashley è come me, odia il Natale con tutta se stessa e lei ha fatto ciò che io più di una volta ho sognato di fare: si è chiusa in casa per cinque anni. Ha i suoi suoi motivi, molto più dolorosi dei miei, ma lei vive bene così, certo, fino a quando non accada qualcosa, anzi non incontri qualcuno, che le ricordi che a trentanni si debba vivere e che vivere è pattinare, è camminare, è osservare, è stare in compagnia, è amare.

 

Lui è Derryl e ha tante ferite interiori quanto è figo fuori (figo veramente!), tipico uomo dalla dura scorza e poi tenero dentro, con più di un fantasma a tenerlo legato alla vita, ma sempre disponibile a fare il bene.

 

Insieme sono esplosivi, divertenti, insieme impareranno a tornare a vivere, a darsi una possibilità. Ciò che ho apprezzato tantissimo è che, pur avendo entrambi una storia alle spalle difficile, dolorosa e luttuosa, non si scada mai nel vittimismo e nella “lagnitudine”.

 

Il finale forse un potroppo happy per i miei gusti, ma è Natale e a Natale un podi bontà non guasta!

Voto: 3.5*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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