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venerdì 5 marzo 2021

Blog Tour "Il regno di rame" di S.A. Chakraborty - Recensione

 Buongiorno, grazie alla mia Rory Cris e alla sua splendida organizzazione partecipo al review tour di questo seguito. Grazie anche alla casa editrice Mondadori per la copia in anteprima. 


Il libro:
Autrice: S.A. Chakraborty
Titolo: Il regno di rame
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2 marzo 2021
Pagine: 685
Serie: #2 The Daevabad Trilogy

Trama:
La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.
Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.
Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.
Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l'intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.





Seguito da me attesissimo de La città di ottone questo libro, dopo un breve prologo di congiunzione, si sposta avanti di cinque anni dalla fine (al cardiopalma) del precedente. Tre filoni narrativi compongono la storia, quello di Ali, quello di Nahri e quello di Dara.

L’autrice è stata bravissima a gestirli, spiegando i cinque anni passati e facendoli avanzare in concomitanza, anche perché poi, inevitabilmente, i tre blocchi dovranno intersecarsi. La Chakraborty è riuscita a mantenere costante la curiosità e la suspense, dosando i colpi di scena e non permettendo al lettore di abbassare mai la guardia, fino al finale che di nuovo si legge in apnea.

Lo stile per me è impeccabile, l’autrice sa gestire benissimo il bisogno di descrizioni che, considerato il tipo di storia e ambientazione, sono fondamentali con il ritmo e la scorrevolezza, rendendo questo libro così fluido che si legge praticamente da solo. Più di 600 pagine che volano, si leggono in un soffio.
Immagine originale


L’atmosfera mi ha di nuovo incantata, si respira un’aria magica che verte soprattutto sulla cultura araba. Ho adorato tutti i riferimenti, mi sembrava di essere quasi dentro il racconto di una leggenda. Stavolta poi la confusione che un pochino avevo provato nella lettura del primo libro non c’è stata in quanto sono stata più dentro la storia e ho consultato a volte le appendici finali, con la spiegazione di termini e tribù.

La parte politica stavolta ha avuto un peso maggiore e me la sono goduta tutta: adoro gli intrighi e i sotterfugi e l’autrice non mi ha delusa. Vengono fuori alleanze e tradimenti, inoltre molte rivelazioni mi hanno lasciata a bocca aperta.

La componente che più mi ha colpita è data dai personaggi che in questo libro hanno una crescita pazzesca. Inizio subito col lamentarmi però, in quanto il mio preferito del precedente, Dara, stavolta mi ha lasciato un po’ di amarezza. La sua insoddisfazione, la sua cupa fedeltà e il suo giustificare e giustificarsi mi ha un po’ delusa. Non ho più ritrovato il flagello col temperamento di fuoco che tanto mi aveva affascinata e non ho apprezzato la sua evoluzione.

In compenso Ali, che ne La città di ottone mi aveva lasciato tiepida stavolta mi ha conquistata, in quanto mantiene le sue caratteristiche, anche quelle negative come il bigottismo, ma si trasforma nell’eroe idealista che è destinato a diventare, non senza sacrificio. Bellissima la sua caratterizzazione, tra pregi e difetti, tra virtù e ingenuità, con l’affetto e la determinazione sempre presenti.

Anche Nahri mi è piaciuta un sacco, l’autrice non ha stravolto il personaggio pur facendolo maturare nella sua nuova “carica” e l’ho adorata. Riesce a conciliare scaltrezza ed empatia, compassione e determinazione. Bellissimo personaggio davvero.

Vorrei anche sottolineare che in questo libro i villains sono qualcosa di straordinario. Parlo al plurale perché saranno due, anche se all’inizio questo non è così evidente. L’autrice è riuscita a creare magnificamente questi personaggi, sottolineando le motivazioni che li spingono alle riprovevoli azioni che compiono in nome dei loro ideali, rendendoli in qualche modo credibili.

Ho amato tantissimo anche i personaggi secondari, soprattutto Zaynab, Muntadhir, Jamshid e Lubayd.

Ho adorato le dinamiche familiari sottolineate nel libro. Questo aspetto viene evidenziato soprattutto per quanto riguarda la famiglia reale. Mi hanno rubato un pezzo di cuore.

Il finale, di nuovo, fa venire voglia di andare a casa dell’autrice (o dell’editore) per avere il prossimo libro, perché lascia veramente a bocca aperta!

Ho scritto molto, ma la storia è corposa e avrei ancora tanto da raccontare, perché mi ha coinvolta e mi è piaciuta tantissimo e questo secondo libro secondo me è ancora più avvincente del primo. Ve lo consiglio con tutto il cuore.
Leggete questa saga e che i fuochi ardano vivaci per voi.
Voto: 5*




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4 commenti:

  1. Bella recensione Chiara, questa sarà una delle mie prossime letture. Non vedo l'ora di immergermi nuovamente nelle atmosfere da mille e una notte.

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  2. Non ho ancora letto il primo... credo proprio lo recupererò :)

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