Pagine

martedì 20 aprile 2021

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Un amore qualunque e necessario" di Mary Beth Keane

 Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria e ora gestita da me e Chicca. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 

Questa volta ha scelto tra le recensioni di Chicca del blog Librintavola e ha pescato questo titolo, che ho letto anche io.
 
Il libro:
Autrice: Mary Beth Keane
Titolo: Un amore qualunque e necessario
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 23 giugno 2020
Pagine: 432

Trama:
Kate Gleeson e Peter Stanhope, nati a soli sei mesi di distanza, sono vicini di casa da sempre, in un piccolo sobborgo alle porte di Gillam, vicino a New York. Le loro famiglie non potrebbero essere più diverse: serena quella di Kate, ultima di tre sorelle; difficile quella di Peter, figlio unico di una madre mentalmente instabile e di un padre che non riesce a proteggerlo. Un evento drammatico colpisce irrimediabilmente entrambe le famiglie, segnando le loro vite per sempre, e divide i due ragazzi. Ma la forza del loro legame è più forte di qualsiasi difficoltà, e Kate e Peter cercano, nonostante tutto, di trovare la strada per tornare l'una verso l'altro.
Un amore qualunque e necessario è una storia di redenzione, fiducia e perdono, che rivela come i ricordi dell'infanzia, filtrati dalla distanza dell'età adulta, possano cambiare. È il racconto di come, se siamo fortunati, la violenza in agguato nella vita di tutti i giorni possa essere sconfitta dal potere dell'amore.

Tradotto in moltissime lingue, Un amore qualunque e necessario ha venduto oltre 300 mila copie negli Stati Uniti ed è stato a lungo ai primi posti nella classifica del "New York Times". È inoltre in produzione una serie TV tratta da questo romanzo.


 A

rrivata a metà di questo voluminoso tomo, parliamo di circa 450 pagine, ho pensato di abbandonarlo.

Troppe pagine, troppo dolore, troppi toni melodrammatici, troppo passato ad interferire con presente e futuro.

 

Ma poi superata la metà, un po’ perché quei personaggi, descritti in maniera così precisa da sembrare uscire dalle pagine, mi incuriosivano; un po’ perché volevo proprio vedere come l’autrice avrebbe sbrogliato la matassa in cui aveva gettato tutte quelle storie; un po’ perché non mi capita mai di abbandonare libri, se non per ragioni più che valide, ho deciso di andare avanti.

 

Definire questa solo la storia di Kate e Peter non sarebbe solo riduttivo ma anche ingiusto, visto che le loro vite sono legate a doppio filo a quelle delle loro famiglie, visto che gli eventi si intrecceranno a tal punto da non poter più prendere direzioni diverse.

 

Vera protagonista è la vita che, seguendo un progetto assurdo e narcisista, decide di far incontrare delle persone, farle abitare vicino, permettere che i loro figli si facciano compagnia, vadano a scuola insieme e condividano sentimenti ingombranti, per poi allontanarli e ricondurli uno di fronte all’altro, con un bagaglio grande e pesante sulle spalle.

 

Ad un certo punto ho creduto che tutti i personaggi sarebbero crollati uno dopo l’altro, perché le loro prove mi sembravano insormontabili, credevo che non ce l’avrebbero fatta a rialzarsi, ad amare di nuovo, credevo che i loro problemi li avrebbero sepolti e non resuscitati.

Ed invece tutti, dai più fragili ai più forti, sono riusciti a trovare una strada alternativa, una via d’uscita, un motivo per continuare a vivere dignitosamente.

E questo mi è piaciuto molto, ma quanto, quanto ho sofferto!

 

Ho ammirato la pazienza di Lena, la tenacia di Kate, la misericordia di Francis, l’altruismo di George, l’amore di Peter, la resilienza di Anne, perché sono questi tratti dei loro caratteri che gli hanno permesso di ricominciare. E ricominciare. E ricominciare.

 

Prima di scrivere la recensione non sapevo ancora che tipo di percezione avessi avuto dalla lettura del romanzo, nel senso che avevo provato così angoscia che volevo mollarlo a metà, ma poi sono stata rapita, quasi risucchiata dalle loro vicende, quindi una rosa di emozioni molto variegata, ma effettivamente le idee si sono schiarite solo scrivendo.

 

Il libro mi è piaciuto, davvero, ma questa sofferenza che mi sono trascinata per tutto il tempo, sfogliare le pagine ed avere il terrore che potesse accadere qualcosa di ancora più tragico, ha condizionato la lettura in maniera leggermente negativa.

Voto: 3.5*


Le altre recensioni:















10 commenti:

  1. L'ho iniziato proprio ieri e non sono ancora entrata nel vivo della storia, quindi ancora nessun dolore....

    RispondiElimina
  2. A me è piaciuto molto ma concordo in larga parte con ciò che scrivi anche tu.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. So che a te è piaciuto molto, io non ho potuto dire che non fosse un bel romanzo perché effettivamente mi è rimasto molto dentro, ma in alcuni momenti mi sono sentita soffocare. Dal dolore.

      Elimina
  3. bellissima recensione e concordo con te

    RispondiElimina
  4. Mi piace la tua recensione, mi piacciono le parole che hai usato e anche se è forte il dolore che trasmetti devo dirti che questo libro vorrei tanto leggerlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti secondo me VA LETTO, ma si deve essere pronti. A tutto.

      Elimina
  5. Bella recensione.
    Mi hai incuriosito e quindi sono attratta, però in questo periodo ho bisogno di storie più leggere visto che ho in lettura altre storie pesanti quindi rimando questo libro a tra un po'. Grazie del tuo punto di vista sempre interessante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Francesca!
      Fai bene ad aspettare perché questo libro tutto è tranne che leggero!

      Elimina