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venerdì 14 maggio 2021

Recensione “La guerra dei papaveri” di R.F. Kuang

 
Autrice: R.F. Kuang
Titolo: La guerra dei papaveri
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2020
Pagine: 516
Serie: The Poppy war #1

Trama:
Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo…





Ho letto questo libro lentamente, insieme a due amiche, facendo 5 step e commentandoli. Secondo me è stato il modo perfetto per leggerlo, perché questa è una storia corposa e complessa; l’aver fatto pause e aver commentato man mano mi ha aiutato a capirlo ed elaborarlo meglio.

Appena uscito questo libro non ho voluto leggerlo, perché io con lo stile orientale ho spesso difficoltà. Ma recensioni positive di amiche e commenti di altre (Dolci, Chicca e, soprattutto, Giusy Divoratori di libri: parlo di voi) mi hanno fatto cambiare idea. A loro il mio più profondo ringraziamento, perché La guerra dei papaveri mi è piaciuto parecchio ed è proprio il tipo di storia che fa al caso mio. Grazie anche a Rosy e Desi per questo viaggio insieme.

Lo stile. Come ho scritto sopra, spesso mi trovo in difficoltà con lo stile orientale, in quanto non sono così spirituale e, oltre a non capire sempre tutto bene, mi capita di annoiarmi. Questo libro ha una parte così, che ho trovato lenta e pesante, ma in fondo non è stata eccessiva o impossibile da superare. Fondamentale per la prosecuzione della storia, l’ho superata senza troppa fatica. Per il resto ho adorato lo stile, in quanto è molto crudo, diretto, adattissimo al tipo di storia raccontata. Non è Grimdark, ma molto cupo,  e ho capito che questo sottogenere è quello che prediligo, mi piace parecchio.


La storia. L’ho trovata complessa ma particolare; mi è piaciuta tantissimo la parte politica anche perché all’apparenza raccontata da chi sta perdendo la guerra. Mi sono piaciuti i riferimenti alla storia cinese.


La struttura del libro. Questo secondo me è il punto critico de La guerra dei papaveri. La critica che mi viene da fare è proprio su questo punto, in quanto l’ho trovato acerbo, non ben strutturato. Ci sono diversi blocchi, (prima la scuola, poi i cike, poi la guerra, poi la ricerca della Fenice), non collegati in maniera omogenea, così come non è tutto gestito con la stessa attenzione. Ci sono parti molto molto analizzate e altre che volano via troppo velocemente. Mi ha dato l’impressione di un tema fatto senza scaletta, non so se mi spiego. Ho letto che è il primo lavoro dell’autrice, che ha scritto in giovane, giovanissima età. Questo forse è una spiegazione e fa ben sperare per i seguiti.

Personaggi. La protagonista, Rin, è antipatica, inutile girarci intorno, non è il classico personaggio facile da amare. Per me però è perfetta così, in quanto la sua caratterizzazione non subisce stravolgimenti ed è proprio originale. Sono riuscita ad apprezzarla e persino a provare empatia per lei e ho adorato il fatto che non abbia mai perso il suo modo di essere. È tenace, assetata di potere, in cerca di rivalsa, bisognosa di riconoscimenti, determinata a farcela. Durissima e unica, inoltre in diverse situazioni si è trovata inerme, non la solita eroina che salva il mondo. Una scelta coraggiosa da parte dell’autrice, che ho apprezzato molto.
Gli altri personaggi sono trattati in maniera meno completa e spesso ho “patito” lo stile acerbo dell’autrice, in quanto alcuni vengono introdotti, descritti, resi importanti e spesso messi da parte di colpo. Magari però potrà sorprenderci con i seguiti. Me lo auguro.


Tema della diversità, dell’accettazione. Ho letto che l’autrice è immigrata in America da bambina e questo particolare, l’essere diversi, il sentirsi straniero a casa propria, traspare in maniera eccezionale all’interno del libro. L’autrice per me ha voluto mandare un messaggio importantissimo, in maniera eccelsa.


Finale. Per me praticamente perfetto, un finale che chiude un cerchio aperto all’inizio, coerente con tutto. Una botta al cuore, ma da togliere il fiato.



Mi sono dilungata molto, ma il libro è complesso e corposo e l’averlo analizzato a tappe mi ha aiutato a farmi un’idea più sostanziosa.

Se cercate una storia diversa, molto cruda, praticamente priva di componente romance, avvincente e che non si nasconde dietro una moralità imposta, questo è il libro che fa per voi. Da leggere, secondo me, prendendosi il giusto tempo.
Voto: 4.5*




Nel frattempo la Casa Editrice Mondadori ha comunicato che il secondo libro della serie, La repubblica del drago, uscirà in Italia il 25 maggio 2021.
Pronta con il preorder!

Voi l'avete letto? Vi incuriosisce?












12 commenti:

  1. Sono tanto felice che ti sia piaciuto. Concordo con quanto scrivi ma credo anche io che le "pecche" siano da imputare alla giovane età dell'autrice quando ha scritto il libro. E adesso aspettiamo il seguito

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  2. Ottima recensione, grazie; prima o poi lo leggerò

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  3. Bella recensione, questo libro mi attira tanto, non appena trovo un'offerta in digitale o cartaceo non me lo lascerò sfuggire 😉

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  4. Felicissima che tutto sommato ti sia piaciuto tanto, e secondo me il secondo ti piacerà anche di più! Rin non è un personaggio semplice, ma anche io la apprezzo così com'è 💖

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    1. Grazie a te per il consiglio, l'avrei altrimenti snobbato e sarebbe stato un peccato

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  5. A me non è piaciuto ma sono contenta che sebbene l'iniziale titubanza tu sia rimasta conquistata dalla storia

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  6. Lo lascerò per il futuro, se la struttura del libro non ha convinto te, esperta, credo che potrei abbandonarlo in lettura.
    Grazie come sempre per le tue recensioni esaustive da cui prendo moltissimi spunti.

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    1. Grazie Francesca, secondo me tu questo potresti apprezzarlo, ha quella verve spirituale che so apprezzi

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