Come promesso in questo post di segnalazione (qui il link) ecco la recensione di questo da me attesissimo libro
Il libro:
Autrice: Rebecca MoroTitolo: La traditrice del silenzio
Editore: Self
Data di pubblicazione: 30 agosto 2021
Pagine: 488
Serie: Saga dei Quadranti #2
Trama:
Per sette volte, dopo il giorno della Caduta, la ruota delle stagioni ha girato nell’impero di Mnar, e da allora molte cose sono cambiate.
Nella torre della Superba l’Amato dai Protettori sta crescendo, all’ombra di un nuovo Arbitro che governa in sua vece, ma persegue soprattutto la propria ambizione.
Nel Quadrante nordest una principessa infelice tiene la Rocca insieme ai suoi mariti e si destreggia tra umani e bestie, mentre gli altri superstiti dei Daven-Furus attendono al di là del mare, pronti ad accorrere se e quando l’Imperatore deciderà di cercare la propria vendetta.
Ma è dal Quadrante sudovest che arriva la vera minaccia, da un mondo di disperazione, dove la conoscenza è stata a lungo sottratta e custodita da un Ordine di monaci obbedienti e dai principi di Brinnigor, per celare un segreto che potrebbe minare l’intero impero.
E mentre Shobi-ti-Agrat è per tutti l’Abominio che deve essere fermato, la Schiera dovrà rimettersi in marcia e sollevare di nuovo gli scudi uncinati perché sono molti i beni preziosi da salvare.
Epic fantasy.
Il primo volume della Saga dei Quadranti è IL PRINCIPE DEGLI SCIACALLI (Fanucci Editore).
Cover Artist: Maurizio Manzieri (2021 Hugo Award Nominee)
Finalmente, dopo troppo tempo dal primo, sono potuta tornare ai Quadranti e proseguire questa serie epic fantasy che tanto mi aveva appassionata.
Mi sono approcciata a La traditrice del silenzio con timore, perché oltre a essere passato tanto tempo e quindi aver dimenticato diversi particolari, avevo amato tantissimo Il principe degli sciacalli e il secondo capitolo di una serie è un'incognita: ho sempre paura di capitare in quelle storie di mezzo, che mi lasciano tiepida.
Posso dire fin da subito che non è questo il caso, mi è piaciuto tantissimo e ho apprezzato sia le analogie con il primo che le differenziazioni.
Questo libro, pur proseguendo nella storia già narrata, si discosta un po' dal precedente: abbiamo tre filoni narrativi, gli sciacalli compaiono poco e non sono più protagonisti, ci sono meno battaglie. La particolarità principale è data dal fatto che La traditrice del silenzio è incentrato sugli intrighi, sui giochi di potere che i potenti dei vari quadranti hanno fatto e stanno ancora facendo e sulle conseguenze di questi su tutta la popolazione. Per me amore allo stato puro, anche perché l'autrice ha saputo dosare con maestria i vari colpi di scena.
Mi sono mancati gli sciacalli, ma mi sono rifatta con gli altri personaggi, alcuni già più noti, come Sarissa e i suoi mariti, altri meno, come Clarsa e la sua nuova generazione.
Sono passati pochi anni a livello temporale dalla fine de Il principe degli sciacalli, sette, ma in questo libro compare una nuova generazione di giovani, determinati e forti, ognuno con le proprie caratteristiche che l'autrice ha saputo trasmettere, non lesinando nei difetti (come piace a me).
Ho notato un accento particolare sulle donne, pur con le loro varie diversità ho percepito un volerne sottolineare la forza, l'intraprendenza, l'astuzia, l'ambizione, la determinazione, qualità che spesso vengono ignorate o ridicolizzate, soprattutto in contesti come quello descritto. Ho altresì apprezzato che dette qualità non siano sempre sfruttate in maniera positiva, ma anche per il raggiungimento di scopi personali a discapito di vite altrui, per il conseguimento del tanto ambito potere.
In un contesto prettamente maschile sono le donne a tirare le fila, o almeno sono anche loro a farlo. Mi è piaciuto molto questo aspetto.
I personaggi sono molti, l'elenco iniziale aiuta tantissimo anche per chi, come me, è terribile nel ricordare i nomi che qui sono pure strani e di non così facile memorizzazione. Essendo però un libro corposo, ricco di spiegazioni, non è difficile districarsi fra tutti quanti, io ho smesso di guardare l'elenco dopo poco.
Nonostante le varie e forti figure femminili i miei personaggi preferiti sono stati due uomini: l'Arbitro, in quanto maestro degli intrighi, e Filari, perché da sempre amo gli irriverenti. Ma ci sono tanti altri personaggi che non vedo l'ora di scoprire meglio o ritrovare.
Vorrei spendere ancora due parole sullo stile. Il libro come ho detto è corposo, ricco di nozioni e in un certo modo anche lento, in quanto deve essere letto con attenzione per poter assimilare tutto. Ma è veramente scorrevole e accattivante. Questa autrice italiana non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi maschi o stranieri. Questo genere è particolare e non facile da scrivere, inoltre per via di crudeltà e scene epiche, viene spesso considerato più maschile; anche la produzione italiana non è così grande. Da lettrice appassionata sono grata a Rebecca Moro per aver sfatato questo mito, per aver dimostrato che una donna italiana può scrivere epic fantasy e farlo in maniera eccelsa.
Si è capito che il libro mi è piaciuto? Spero di non dover aspettare troppo per il seguito, ho già molte illazioni da constatare o sfatare e, soprattutto, sono curiosissima!
No, scusa non hai nominato le colonne portanti??? Malissimo!!!
RispondiEliminaPer il resto sono d'accordo con te!
Sono loro a rendere speciale il libro!
EliminaCiao Chiara!
RispondiEliminaNon conosco questa serie. L'epic fantasy non è proprio il mio genere, ma chissà...
Deve piacere il genere, ma è proprio un bel libro
EliminaChiara ti quoto in pieno soprattutto quando parli delle donne!
RispondiEliminaGrazie Chicca
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