Ringrazio Silvia per aver organizzato l'evento e la casa editrice Mondadori per la copia
Grazie Dolci per la grafica
Il libro:
Autrice: Kim Liggett
Titolo: Le impure
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 12 aprile 2022
Pagine: 312
Trama:
Nessuno parla mai dell'anno di grazia. È proibito.
Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell'età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l'essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne.
Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l'esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata...
Con prosa tagliente e crudo realismo, Le impure racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze - e le donne che saranno - e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.
Amo i distopici e amo i libri che trattano la questione della discriminazione di genere, quindi non potevo non leggere questo libro, la cui trama risponde proprio a questi requisiti. A lettura ultimata posso dire che l’idea c’era, potente, ma che secondo me poteva essere sviluppata meglio, non sono del tutto soddisfatta.
Siamo in un mondo immaginario (dove? Quando?) in cui le donne sono discriminate e considerate inferiori (perché?). Nell’anno del loro sedicesimo compleanno devono eseguire una sorta di purificazione, isolandosi dal resto della contea per combattere la loro “magia” ammaliatrice e poter quindi poi tornare per adempiere ai loro doveri, che sono sposarsi e procreare. In quest’anno saranno lasciate in balia di loro stesse, col rischio di andare incontro a una morte orribile, per mano dei bracconieri o per gli stenti, però al loro ritorno alcune di loro avranno la “fortuna” di diventare finalmente mogli. Tierney però con il suo carattere forte e temerario darà una scossa a tradizioni radicate.
Dalle mie parentesi si evince il mio più grande problema con questo libro: la mancanza di informazioni e contestualizzazioni. Non sono una lettrice che ha bisogno di sapere tutto, però in questo caso le lacune sono troppe e alcune lasciano proprio in sospeso. Da subito ho avuto due domande che hanno continuato a martellarmi in testa per tutta la lettura e che quando ho finito sono rimaste irrisolte: perché si è arrivati a questo tipo di società e soprattutto perché le donne si comportano così, si fanno la guerra fra loro e non si fanno domande? Davvero sono dovuti passare così tanti anni prima che questa ragazza si chiedesse se fosse giusto?
Ho proprio poco apprezzato come ne escono le donne, le ragazze, anche se sul finale questo viene stemperato. L’autrice, secondo me, avrebbe dovuto cercare una motivazione plausibile (che io non ho trovato) per questo comportamento.
Mi fa strano scriverlo, ma secondo me questa idea, strepitosa, avrebbe avuto necessità di più di un libro, di maggiore elaborazione sotto diversi aspetti, per raggiungere il massimo potenziale.
La Liggett però scrive bene, l’assenza di descrizioni inoltre rende veramente veloce e pure accattivante la lettura. Lo stile è diretto, moderno, d’impatto. In alcuni punti è molto crudo, ma solo quando serve, non è esagerato.
Il finale mi è piaciuto, sia per il messaggio che lascia che, soprattutto, perché mi ha sorpresa. Non mi aspettavo diverse cose e ho apprezzato molto il coraggio e il desiderio di non essere prevedibile.
L’idea di questo libro, un misto tra Il racconto dell’ancella e Hunger games, è eccezionale, secondo me però non ha avuto la necessaria elaborazione. Rimane al contempo una lettura interessante e che fa riflettere.
Voto: 3*
Vi incuriosisce?
Passate a leggere anche le altre recensioni, chissà cosa ne pensano
Ecco Hunger Games non mi era venuto in mente! Però almeno quella serie è ben dettagliata... concordo con te.
RispondiEliminapeccato, il potenziale c'era tutto
EliminaMmmm..sembra interessante, grazie per la recensione
RispondiEliminaGrazie a te Benedetta
EliminaIl worldbuilding è un po' carente in alcuni punti ma almeno la storia scorre via comunque
RispondiEliminaè molto scorrevole
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