Buongiorno lettori, ecco oggi questa rubrica inventata da me (nel 2016) che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice
In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.
Per questo mese ho scelto questo titolo.
Il libro:
Autore: John Niven
Titolo: Maschio bianco etero
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 1 aprile 2014
Pagine: 362
Trama:
Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. Un uomo baciato dal successo, uno di quei bastardi a cui la vita ha servito le carte migliori. E ha scoperto che Hollywood è un posto formidabile per praticare gli eccessi. Nulla al mondo lo convincerebbe a lasciare la California per tornare nello sprofondo inglese. Ma non ha fatto i conti con l'Agenzia delle entrate. Cosí, quando inopinatamente viene insignito di un prestigioso - e ricco - premio letterario è costretto ad accettare. Anche se ciò significa passare un anno in un college inglese a insegnare scrittura creativa a dei pivelli senza talento. E soprattutto ritrovarsi faccia a faccia coi fantasmi del passato. Dopo lo strepitoso Gesú Cristo protagonista di A volte ritorno, John Niven inventa un altro personaggio iperbolico e irresistibile, un uomo capace di fare a pezzi per sempre la reputazione del maschio contemporaneo.
Questo autore mi piace, riesce ad andare sempre oltre il politicamente corretto (proprio ci cozza contro) e a raccontarci di questa società allo sbando, attraverso personaggi fuori dalle righe che però rappresentano al meglio l’uomo comune.
In Bianco maschio etero il protagonista è Kennedy Marr, un cinico spocchioso arrogante e narcisista, che spreca soldi e talento, che è perennemente ubriaco, pessimo padre, pessimo figlio, pessimo fratello ma soprattutto pessimo compagno.
Niven attraverso lui ci racconta di vizi ed eccessi di Hollywood, ma non solo; ci fa capire di come i valori attuali siano fuori scala, che l’etica non esista più e che nemmeno i sacri vincoli familiari orami hanno significato.
Il protagonista è un personaggio negativo su ogni fronte e ne è pienamente consapevole, si pone qualche domanda ma poi non modifica di una virgola il suo atteggiamento, è uno st…zo senza se e senza ma.
Nonostante tutto io l’ho adorato, forse proprio per tutti i suoi difetti, forse per le sue enormi fragilità di maschio bianco etero, schiacciato dal successo e dalle aspettative (senza però voler mai giustificarlo, cosa che non fa nemmeno lui).
Questo è un libro dissacrante, che ha più di un momento divertente, che però fa riflettere tantissimo. Si accosta molto a A volte ritorno come tipologia di racconto e io l’ho apprezzato pur non essendo un libro leggero. Bisogna secondo me partire preparati a una massiccia dose di cinismo per affrontare questa lettura.
Il finale secondo me è perfetto, in linea con il racconto e che lascia soddisfatti (a me molto).
Un libro che fa ridere e riflettere, John Niven in grande lustro.
Voto 4.5*
Di Niven ho letto Le solite sospette e più volte mi sono ripromessa che avrei letto altro, in effetti, sto aspettando, perché appena acquistato su Libraccio, Invidia il prossimo tuo, non vedo l'ora di cominciarlo a legger. Mi piace molto la scrittura di Niven, ne sono rimasta affascinata, anzi se non ricordo male, la mia lettura e scoperta è avvenuta proprio grazie al tuo blog e a una recensione di Ludovica
RispondiEliminami fa piacere, secondo me è un autore che merita molto
EliminaInteressante, grazie per la recensione
RispondiEliminagrazie a te
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