Buongiorno lettori, ecco oggi questa rubrica inventata da me (nel 2016) che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice
In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.
Per questo mese ho scelto questo titolo.
Il libro:
Autrice: Mary Shelley
Titolo: Frankenstein
Editore: Rizzoli BUR Dark
Data di pubblicazione: (prima) 1831
Pagine: 364
Trama:
Quando il dottor Frankenstein dà vita a una creatura realizzata cucendo parti di cadaveri, pensa di aver finalmente sconfitto la morte. Ma ciò che ottiene è un mostro, rifiutato da lui e da tutti a causa dell'aspetto orrendo, eppure più umano di quanto si possa immaginare. A guidare le sue azioni, come quelle di molti uomini, saranno infatti la solitudine e la sete di vendetta.
Ho letto questo libro per una challenge, ho colto l’opportunità di recuperare questo classico che ancora mi mancava. Devo dire che, seppur contenta di leggerlo, ero preoccupata, perché io e l’horror non andiamo sempre d’accordo. A lettura ultimata posso dire tranquillamente i timori erano fondati, ma per i motivi sbagliati.
Non mi è piaciuto, per niente. Perdonatemi tutti, ma neanche riesco a capire come sia possibile che sia diventato il mito che è. Mi aggrappo con tutte le mie forze ai ricordi del meraviglioso film di Kenneth Braham per conservare qualcosa che sappia di gotico, horror e mito.
Non ho trovato horror, non quello che io intendo per horror, ho trovato noia, una noia infinita e mai spezzata, neanche dai piccoli cambi di tipo di narrazione (lettere) o dal fatto che nella seconda parte ci si concentrasse di più sul mostro e meno su quel lagnoso Victor.
Da subito ho faticato tantissimo con la prosa della Shelley. Ho dovuto in continuazione contestualizzare il periodo storico in cui è stato scritto e il fatto che fosse fatto da una donna, cosa più unica che rara. Pur facendolo però ho trovato lo stile pomposo e eccessivamente ricercato, quasi un voler urlare al mondo che anche le donne potevano essere colte, con il risultato però di rendere, per me, la lettura estremamente faticosa. Molto molto filosofico e introspettivo, ma per me estremamente noioso.
Ho odiato profondamente tutti i personaggi, Victor per primo. La sua caratterizzazione presenta un rampollo viziato che fugge a ogni piccolo problema, scaricando agli altri la colpa e facendosi solo consolare, quando non è infermo nella malattia. Un uomo inutile e codardo, che viaggia per il mondo, senza problemi economici o familiari e che della sua ossessione prima si bea poi se ne frega, cercando solo di fuggire.
La cosa però che mi ha disturbato di più è che non sono riuscita a provare il minimo di empatia per il mostro. Conoscendo la storia, ho sempre avuto compassione per lui, il suo creatore lo abbandona a se stesso, nessuno gli mostra la benché minima benevolenza, è un’anima sola e disperata alla continua ricerca del più piccolo cenno di affetto. Stavolta però empatia zero, il mostro sembra quasi un bambino monello, che si nasconde e spia i dispetti che ha combinato, salvo poi dispiacersi quando i giocattoli si rompono.
Inoltre pure i secondari non mi hanno convinta, buoni e puri in maniera eccessiva e innaturale.
Mi è inoltre dispiaciuto non trovare descrizioni delle scene più salienti, in cui l’autrice glissa e presenta il fatto compiuto, per perdersi nei suoi sofismi ed elucubrazioni. Per dire, non viene descritta la creazione del mostro, oppure la morte delle varie vittime del mostro.
Insomma per me è stato faticosissimo leggere questo libro, per fortuna l’ho fatto insieme alla mia amica Alessia, così abbiamo potuto sfogarci. Mi aspettavo horror, paura, ho trovato noia.
Voto: 2*
Curiosa di sapere la vostra opinione
Passate a leggere anche le altre recensioni:
Grazie Dolci per la grafica
Ciao Chiara! Anche se non ho mai letto integralmente il romanzo, l'ho studiato piuttosto bene a scuola. Non era neanche tra i miei preferiti, però ricordo alcuni estratti in lingua originale scritti molto bene. Forse si perde tanto con la traduzione? Peccato...
RispondiEliminacredo proprio sia un problema di incompatibilità mia
EliminaMai letto e mai leggerò; a quanto pare ho fatto bene; grazie per la recensione
RispondiEliminagrazie a te
EliminaCiao Chiara, da amante del genere horror ho letto il libro alcuni anni fa. Mi ricordo che la scrittura era complessa, ricercata e che veniva dato poco spazio alle descrizioni salienti, ma mi era piaciuto, anche se non è tra i miei romanzi preferiti.
RispondiEliminaComunque hai fatto bene a leggerlo, perché Frankenstein è un classico che ha fatto la storia.
A presto
Fra
ho recuperato una lacuna, anche se non è andata bene
Elimina