Buongiorno lettori, appuntamento con la rubrica nata da un'idea di Rosaria, gestita da me, Chicca e Dolci, che adoro sempre di più.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante.
L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Erica.
Tra le sue tante scelte ho individuato questo libro.
Il libro:
Autrice: Sabaa Tahir
Titolo: Tutta la mia rabbia
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 5 settembre 2023
Pagine: 336
Trama:
Lahore, Pakistan. Passato. Dopo che una tragedia sconvolge la loro vita, i novelli sposi Misbah e Toufiq si trasferiscono negli Stati Uniti dove aprono il Riposo delle Nuvole, sperando in un nuovo inizio.
Juniper, California. Presente. Salahudin e Noor sono più che migliori amici: sono una famiglia. Cresciuti come emarginati nella piccola città desertica di Juniper, si conoscono meglio di chiunque altro. Fino alla “Lite”, che distrugge il loro legame con la repentina furia di un’esplosione. Ora Sal si affanna a gestire il motel di famiglia mentre la salute della madre si deteriora e il padre si abbandona all’alcolismo. Noor, invece, vive una situazione incerta e straziante: lavora nel negozio dello zio e nasconde il suo progetto di iscriversi al college e andarsene per sempre da Juniper. Quando i tentativi di Sal di salvare il motel falliscono, lui e Noor devono chiedersi quale sia il valore dell’amicizia e cosa sia necessario fare per sconfiggere sia i mostri del passato sia quelli che affollano il loro presente.
Avevo amato tantissimo questa autrice con la sua serie An ember in the ashes, avevo molta curiosità e timore di cimentarmi con la lettura di un genere diverso.
Posso dire che la Tahir va letta, senza se e senza ma, la sua scrittura è evocativa, coinvolgente e molto emozionante e anche con la narrativa per ragazzi (non distopica) è eccezionale.
Questo libro parla di sofferenza, lutto, razzismo, violenza domestica e fatica nell'accettazione; i protagonisti sono due ragazzi di origine pachistana. Il sentimento prevalente è la fatica di sentirsi a casa, non trovarsi in nessun tipo di cultura, appartenere a un mondo che non è pronto per lo straniero, anche quando questo non lo è.
Mi è piaciuta molto l'importanza della musica, forse perché ho un riscontro personale, in quanto nella mia vita familiare è fondamentale.
È una storia triste, che fa riflettere molto ed è impossibile non amare i protagonisti anche se a volte vien voglia di scuoterli e abbracciarli.
Non lo conoscevo questo libro; ottima recensione, grazie
RispondiEliminaTendo a rifuggere le storie dolorose, la tua recensione é molto emozionante quindi la terrò presente.
RispondiEliminaStoria difficile ed intensa, mi fa piacere che la scelta sia risultata positiva
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