Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato il blog di Sonia e ha scelto questo libro, che ho letto anche io e amato alla follia (qui la mia recensione).
Autrice: Sara Rattaro
Titolo: Uomini che restano
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 13 febbraio 2018
Pagine: 250
Trama:
«Sapere da dove vieni è l'unico modo per poterti ritrovare.» All'inizio non si accorgono nemmeno l'una dell'altra, ognuna rapita dal panorama di Genova, ognuna intenta a scrivere sul cielo limpido pensieri che dentro fanno troppo male. Fosca e Valeria si incontrano per caso nella loro città, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell'uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un'amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà. Sara Rattaro racconta le nostre emozioni come se sapesse leggerci dentro. Sono nostre le paure e le speranze, le illusioni e gli smarrimenti di Venetofronte alle mille variabili dell'amore, alle traiettorie imprevedibili dell'esistenza. Sono eroi normali quelli che vincono in questa storia, donne e uomini che hanno il coraggio di lottare nei momenti più duri, di accettarsi senza indossare maschere, di tenere aperta la porta del cuore per esporsi al destino e ricominciare.
La prima cosa ad attrarmi del libro non è stata l’autrice, di cui
ormai compro a scatola chiusa ogni creazione esca dalla sua penna, no, è stato
soprattutto il titolo.
UOMINI CHE RESTANO
mi dava speranza, mi dava l’illusione di poter credere che gli uomini non
sempre fuggano davanti alle responsabilità, agli impegni, alle conversazioni
scomode, alle verità ancora più seccanti.
Da accettare. Da elaborare. Da cui ripartire.
Prima ancora di iniziarlo sapevo che sarebbe stato un
pugno nello stomaco, uno sguardo troppo attento alla mia, di interiorità; ai
miei, di battiti; alla mia, di vita.
Perché con la Rattaro è sempre così: può anche
scrivere di realtà a me completamente sconosciute o lontane dalla mia vita anni
luce, ma lei, come se niente fosse, riesce a scandagliare la mia anima e a far
sentire sulla mia pelle tutti i problemi dei suoi protagonisti.
È così che questa storia, la storia di Valeria e
Fosca, che si incontrano per caso su una terrazza di un palazzo di Genoa, si
intreccia indissolubilmente a quella del lettore.
«Non esiste una sola verità, ne esistono tante versioni.
Dipende da cosa sappiamo,
da quello che riusciamo a vedere e
da quello che abbiamo voglia di ascoltare.»
Non parlerò della trama, non solo perché non amo tanto farlo in
generale, ma stavolta rivelare subito i fatti che hanno portato a scelte
drastiche e difficili, equivarrebbe a svelare il libro in poche righe, quando,
invece, va assaporato lentamente, va gustato, va digerito e va assimilato.
Valeria e Fosca si incontrano in un momento particolare della loro
vita, quando davanti credevano di avere solo un buio assoluto, quando verità a
cui non erano pronte a dare un senso, le avevano colte impreparate e le avevano
stese al tappeto. Nelle loro teste domande, dubbi atroci a cui non riescono a
dare spiegazioni comprensibili,
obiettive e razionali, attanaglianti interrogativi che le fanno girare a vuoto,
senza riuscire a trovare la strada giusta per trovare un po’ di sollievo.
E come succede in questi casi, troviamo due persone sconosciute che si
siedono e si raccontano, con assoluta facilità e scioltezza i loro problemi, i
loro drammi, le loro paure, la loro rabbia, come se si fossero sempre
conosciute, come se per loro fosse usuale prendere un caffè insieme, tra una
chiacchiera ed una risata.
Ma si sa, le donne di Sara Rattaro sono così, sono donne che amano,
sono donne che si reinventano nelle difficoltà, sono donne che vogliono
guardarsi allo specchio e riconoscersi, nonostante la malattia, la diversità, l’abbandono,
il lasciarsi andare.
Sono donne che piangono, che lanciano oggetti, che urlano, sono donne
che vivono appieno i loro sentimenti, sono donne che pretendono di essere amate
per quel che valgono, prima ancora di quello che sono. Sono donne che riescono
a trovare la loro forza nella loro fragilità, donne che si rialzano sempre e
comunque, di fronte ad ogni oscuro male, sono donne che lottano, prima ancora
di voler riuscire a vincere.
Valeria: «Come puoi spiegare a un sordo quello che provi, se
questo nemmeno ti guarda in faccia?
Sono stati giorni gelidi. Il freddo l’avevo sia dentro che
fuori.
Circolava nelle mie vene, lambiva i polmoni, si arrampicava fino
al cervello
e attraversava i reni e poi ricominciava da capo.
Ora esistevo davvero e
domani mi sarei dovuta riconoscere.»
Sono donne che si fanno domande, sono donne che vogliono capire dove
hanno sbagliato, cosa non hanno visto, cosa è sfuggito al loro sguardo attento,
sono donne che si sono fidate e che ora si sentono non solo tradite nella
fiducia mal riposta, ma ingannate nei loro più intimi sentimenti. Sono donne
che si abbattono, ma sono anche donne che ricostruiscono, e si ricostruiscono,
sulle loro macerie e su quelle del loro rapporto, del loro matrimonio, dell’amore
in cui avevano sempre creduto, dell’uomo che avevano scelto come compagno di
una vita.
Fosca: «Tu non capisci me? Che coraggio che hai!
Sai, per me invece è tutto limpido.
Devo solo decidere quale parte della mia vita buttare nel cesso!
Sai, Lorenzo, comunque la giri, questa storia non riesce mai a
sembrarmi chiara.
C’è sempre qualcosa che non va ed è sempre qualcosa che riguarda
me.
Sono felice che tu ora stia bene ed abbia trovato la tua
dimensione,
ma il prezzo di tutto questo lo sto pagando io, e sinceramente,
non ne capisco il motivo.»
E gli uomini? Sono uomini che vanno via, schiavi di vigliaccheria
acuta, ebbri di un coraggio a lungo taciuto ma all’improvviso riscoperto, sono
uomini che feriscono, che prendono decisioni avventate o che ci ragionano su
una vita, ma comunque finiscono solo per ferire ugualmente.
Uomini, comunque, che la Rattaro riesce a controbilanciare benissimo
con altri uomini che, invece, amano da tutta una vita, che lo fanno
silenziosamente senza chiedere nulla in cambio, che aspettano il momento “giusto”
per dichiararsi, ma quell’attimo sembra non dover arrivare mai. (Ale)
Sono uomini che si aprono completamente, che, pur avendo sperimentato
sulla loro pelle tutto il dolore possibile, si buttano in storie senza futuro,
che non hanno paura né dei propri sentimenti né di corteggiare una donna che
affronta un dolore grandissimo. (Fabrizio)
Sono uomini che riescono ad essere se stessi, dopo aver vissuto 40
anni nei panni di un altro se stesso, sono uomini che pur di sopravvivere,
hanno vissuto nella menzogna e nell’inganno, uomini che amano, nonostante
abbiano imparato a farlo con chi non sapeva davvero chi fossero. Sono uomini
che ti sorprendono, alla fine, nella loro grande capacità di mettersi e
rimettersi in discussione. Sono quegli uomini da cui ti aspetti tanto, che ti
deludono, ma che poi fanno la cosa “giusta”: seguono il cuore, anche se questo
li fa soffrire, anche se ribaltano le loro prospettive ed i loro desideri, e
poi fanno, con naturalezza e precisione, proprio ciò che avresti voluto
facessero. Sono quegli uomini che non ho voluto capire all’inizio del libro e
non sono riuscita a giustificare, ma che poi, ho finito con il capire ed amare
più di ogni altro personaggio. Lorenzo. E la sua storia. I suoi tormenti. Le
sue paure. Il suo coraggio. Il suo amore. Le sue prove. La sua vigliaccheria.
Ho amato tutto di lui, anche se inizialmente avrei voluto ucciderlo!
Anche stavolta Sara Rattaro ci ha insegnato come si possa parlare di
argomenti dolorosi e spinosi con la delicatezza e la sensibilità che
contraddistinguono la sua scrittura. Non è mai invadente, fastidiosa,
supponente o inopportuna.
Lei ti accompagna prendendoti per mano e ti sussurra all’orecchio le
mille sfaccettature di una realtà, che non è mai una e non è mai l’unica.
Ed è così che sono diventata un po’ di ogni personaggio, ed è così che
ho messo nel mio cuore un pezzetto del dolore di ognuno di loro, ed è così che
ho pianto con Valeria davanti allo specchio, ed è così che ho provato rabbia e
sgomento con Fosca.
È così che i romanzi dovrebbero essere: emozionarti fino a farti
dimenticare chi tu sia e cosa provi il tuo cuore. Per trecento pagine diventi
un altro, al di là di te stesso e della tua vita...
Voto:
Ludovica
Le altre tappe:
Adoro leggere le recensioni di Ludovica (niente pagamento per l'affitto, tranquilla!) e voi?
oh Chiara hai ragione leggere le recensioni di Ludovica è pura poesia. mi sono commossa solo a leggere ciò che pensa lei figuriamoci quando avrò il coraggio di leggere questo libro che mi aspetta da tempo nel kindle.
RispondiEliminabrava Ludovica!
Bellissima recensione per un libro bellissimo
RispondiEliminaGrazie ragazze😍
RispondiEliminaQuesto libro merita tutta la poesia che possa uscire dalla mia penna e dal mio cuore....
Questa è un'autrice che voglio proprio leggere, ne parlate tutti benissimo e sono molto curiosa
RispondiEliminaCon il primo libro letto non è che l’avessi amata poi tanto,ma poi mi sono ricreduta dopo aver letto tanti altri suoi libri ed ora è entrata nella lista delle mie autrici preferite. Lei emoziona. Punto. Con qualsiasi cosa scriva😍😍😍
EliminaE' un libro che come è uscito è finito nella mia lunga wish List. la Rattaro è fantastica. Bellissima recensione.
RispondiEliminaAnche io l’avevo in libreria da tanto. E poi... amore a prima letta😍😍😍
EliminaLa Rattaro con delicatezza sa scuotere il nostro profondo intimo. Io ho amato questo romanzo.
RispondiEliminaSì Manuela. Hai detto bene: mi ha scosso profondamente!!!
EliminaA me la Rattaro invece non convince.
RispondiEliminaDopo aver letto L’amore addosso,più di due anni fa,non ne ero entusiasta neanche io!
EliminaMa la mia buona abitudine è di dare sempre una seconda opportunità. L’ho fatto con “Splendi più che puoi” e mi ha talmente dilaniato e segnato,che poi di lei ho cominciato piano piano a recuperare tutto!
Questo è davvero un gioiellino 😍
Non ho ancora letto questa autrice. Ci farò un pensiero!
RispondiEliminaLe recensioni di Ludovica sono sempre il top <3
RispondiEliminaU'altra autrice che mi manca all'appello, ma che ho incrociato tante volte: devo assolutamente trovare il tempo di leggerla