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lunedì 17 dicembre 2018

Recensione "The Summoning" di Kelley Armstrong - L'angolo vintage 2.0

Buongiorno lettori, torna puntuale questa rubrica inventata da me che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: Le mie ossessioni libroseLibri al caffèLe trame del destinoI miei magici mondiMade for books, Librintavola


In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.


Per dicembre ho fatto il sondaggio sulla pagina facebook e nelle stories di instagram per la scelta del titolo e ha vinto questo, comprato insieme al seguito il 29/12/2014 (santi acquisti on line che lasciano tracce) dopo aver amato alla follia Bitten della stessa autrice. Mi guardava dalla libreria già da molto tempo, era ora che lo leggessi.

Autrice: Kelley Armstrong
Titolo: The summoning. Il richiamo delle ombre
Editore: Fazi (Lain)
Data di pubblicazione: 13 gennaio 2011
Pagine: 343
Serie: #1 Darkest power
Trama:
Chloe Saunders, una teenager come tante. Pochi sogni nel cassetto, ancora nessuna particolare aspirazione, se non quella di diplomarsi con un voto decente, avere molti amici, magari trovare un ragazzo da amare. Sebbene le sue aspettative siano basse nei confronti della vita, mai avrebbe potuto immaginare che nel bagno della scuola, invece di ragazze che si rifanno il trucco, o parlano del giocatore di football che le ha invitate al ballo, le sarebbe apparso il bidello della scuola, il bidello morto. Chloe infatti può vedere i fantasmi, e loro possono vedere lei. La sua vita non sarà mai più la stessa. Molto presto gli spettri sono ovunque, le richiedono attenzione, invocano il suo aiuto. È troppo per lei: la ragazza ha un crollo nervoso, tanto da essere internata in una casa per ragazzi disturbati. Lyle House, "un posto per ritrovare la serenità", reciterebbe una brochure, se ne esistesse una. Purtroppo la realtà si rivela presto meno patinata e tranquilla, quando Chloe conoscerà meglio gli altri pazienti - le due compagne di stanza: la detestabile Tori, una persona sin troppo elettrica, e Rae, che ha un "problemino" col fuoco, l'affascinante Simon e l'ombroso fratello Derek, la cui ostilità nei suoi confronti si stempererà lentamente, sbocciando in un affetto che nessuno dei due avrebbe previsto - la ragazza inizierà a realizzare che c'è qualcosa di sinistro che lega tutti loro, che c'è una vena molto più oscura che si cela nelle fondamenta di Lyle House... 

Ho conosciuto questa autrice con Bitten, uno dei paranormal romance che più ho amato quindi appena ho potuto ho comprato in blocco tutto quello che ho trovato pubblicato di suo (in italiano). Però finora non avevo ancora iniziato questa nuova serie, un po' per non iniziarne l'ennesima un po' perché The Darkest power è scritta per un target più giovane e ne avevo timore.

In effetti le paure erano fondate perché la cosa che maggiormente ho patito durante la lettura, soprattutto all'inizio, è proprio l'eccessiva impostazione young che ho trovato meno coinvolgente.

La storia è interessante, scritto in prima persona col punto di vista di Chloe che è un personaggio che si fa amare per le sue imperfezioni e i suoi ragionamenti tipici da teenager. Mi è piaciuta proprio tanto, per le sue fragilità ma soprattutto la sua vena pungente, che me l'hanno resa simpatica da subito. Anche se quando eccede nell'autocommiserazione, anche se del tutto comprensibile, è un pochino esagerata e anche qui troppo da ragazzini.

La trama ha una vena quasi horror, non proprio la mia cosa preferita, ma viene gestita molto bene, dosando colpi di scena e suspense.

Lo stile per me è sempre molto accattivante, mi piace anche in questo contesto. Inoltre l'editing è curato, cosa che ultimamente non capita spesso.

Da metà in poi il ritmo è più serrato fino ad arrivare al finale, in parte prevedibile ma che è riuscito lo stesso a stupirmi. Essendo il primo di una serie non ha una conclusione e il finale lascia decisamente in sospeso, persino troppo per i miei gusti. Io ho già pronto il secondo per fortuna.

Nell'insieme non mi è dispiaciuto anche se all'inizio ho faticato un pochino a ingranare proprio per il suo essere così tanto da ragazzi. La curiosità di sapere come prosegue la storia rimane anche se questa serie non è minimamente paragonabile a Bitten, secondo me.
Voto:
Conoscevate questo titolo? Vi ho incuriosito?
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12 commenti:

  1. Oddio, non avevo notato che fosse la stessa autrice di Bitten! Comunque io li ho entrambi. Attendo il famoso "momento giusto" per leggerli :) speriamo bene!

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    1. Bitten mi è piaciuto di più ma l'autrice ha uno stile bello

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  2. Io aspetto con ansia che venga ristampato il seguito di Bitten...UFFA! Su questo potrei farci un pensierino, ma l'eccessiva parte Young potrebbe frenarmi

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    1. ma Stolen? Io ho adorato ma poi... serie interrotta, piango

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  3. Davvero troppo da ragazzini?
    Forse allora mi piacerebbe perché non ricordo quale io abbia letto (bitten? ) e ricordo che ho fatto tanta fatica 😂

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  4. Interessante, dovrei averlo anche io nei recessi del mio Kindle

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  5. Uhm horror, paranormale e troppo young decisamente tre cose che non fanno per me. Questa volta direi che la mia curiosità non è spuntata a galla, passo.
    Adoro sempre più questa rubrica però *_*

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    1. grazie Susy anche io la adoro! Non è il tuo libro questo

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