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lunedì 6 maggio 2019

Recensione "Absence. Il gioco dei quattro" di Chiara Panzuti - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, oggi è il mio turno per questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 
L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Deborah (la sua recensione qui), del blog Scheggia tra le pagine.
Ho approfittato della rubrica per leggere finalmente questo libro, che ho da due anni e pure autografato, e di cui a giorni uscirà il terzo e ultimo della serie. Direi che era proprio ora.

Autrice: Chiara Panzuti
Titolo: Absence. Il gioco dei quattro
Editore: Fazi Editore
Data di pubblicazione: 1 giugno 2017
Pagine: 335
Serie: #1 Absence

Trama:
Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri.
Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre?
La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento.
Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso e apparentemente folle, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13′07″S 78°30′35″W, le coordinate per tornare a vedere.
Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo.
Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono.
Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci?
Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità?
Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi.
Una storia per essere visti. E per tornare a vedere. 
In ritardo di appena due anni riesco finalmente a leggere anche io questo libro, di cui ho visto la presentazione in anteprima e conosciuto l’autrice (che è carina carina). In questo lungo periodo ho letto molti pareri positivi e ho anche già il secondo libro (autografato pure quello) che mi guarda dalla libreria. Aspettative altissime quindi, per la maggior parte confermate.
È così dannatamente semplice sentirsi invisibili.
Il libro parla di assenza, come si desume dal titolo, sia fisica che sociale. Cosa succederebbe se di punto in bianco ti ritrovassi invisibile, se tutta la tua storia fosse cancellata e dimenticata da tutti, come se non fossi mai esistito? Ma soprattutto, perché dovrebbe accadere? In questo mondo sempre in movimento, ci fermiamo mai a vedere veramente le persone?
Dovevo continuare a provare. Non ci si rassegna a una cosa così, non davanti alla follia di un evento inspiegabile. Ero carne, ossa e fiato, e questo non si poteva cancellare.
Faith, Jared, Christabel e Scott hanno proprio provato questa sensazione e la domanda è: perché? Perché io? A quale scopo? Nel giro di un attimo le loro vite sono state stravolte e hanno preso una piega inimmaginabile.

Sarà quindi una lotta contro il tempo alla ricerca di risposte, non senza problemi e crisi, anche perché scopriranno presto di non essere gli unici giocatori in questo gioco all’invisibilità, governato da un burattinaio impercettibile e avvolto nel mistero.

Mi è piaciuto questo libro, per più di un motivo. La cosa che maggiormente mi ha colpito è la cura, il riguardo, si nota proprio che dietro c’è stato un lavoro accurato e preciso. Tale da rendere la storia credibile, possibile. La spiegazione, anzi le spiegazioni date hanno una logica, non si parla di fantasy ma di una cosa possibile. Inquietante senza dubbio, ma molto gradita a me nel leggerla.
Se c’era un modo per andare controcorrente era proprio quello. Avevo un’esigenza spasmodica di aprire gli occhi e vedere.
Lo stile di Chiara è molto curato quindi, pone attenzione a tutto. È molto introspettivo, l’argomento lo richiede, fa pensare tantissimo. Il ritmo della storia però è adrenalinico e queste riflessioni ne rallentano, quasi interrompono, la corsa. A volte mi ha fatto piacere, ho tirato il fiato, altre meno, un’interruzione che mi ha rallentata.

I personaggi sono un punto di forza importante. Chiara riesce nel corso del libro a delineare benissimo i quattro, soprattutto Faith che è anche l’io narrante. Su di lei devo dire subito una cosa. L’autrice è stata straordinaria secondo me, perché la sua maturazione è qualcosa di meraviglioso. Si trasforma nel corso del libro, come una fenice, ha una specie di rinascita. A inizio libro non mi piaceva un granché, mentre alla fine l’ho adorata, lei e il suo concentrato di rabbia.

Degli altri tre il mio preferito è Scott, un vero concentrato di simpatia, cosa di cui ho avuto bisogno durante la lettura, perché ho come respirato più volte a fatica, come se fossi persa dentro una cappa di malinconia. Questo, e qui è solo gusto personale, mi è un pochino pesato, ma ne capisco l’esigenza dettata dagli argomenti.
Puoi mettere a tacere i ricordi, ma non il dolore. Quello torna, in un modo o nell’altro. 
Gli altri personaggi invece sono meno caratterizzati e spesso ho fatto confusione sui nomi (cosa strana eh), credo però che questo garbuglio sia voluto, per entrare meglio in empatia con i quattro. Due nomi hanno stuzzicato la mia curiosità: Ephraim e Sebasian, oltre ovviamente all’Illusionista. Non vedo l’ora di saperne di più.

Un buon primo inizio di serie, decisamente particolare e con quella cura che tanto apprezzo. In questo momento sono contenta di aver aspettato a iniziarla, perché la curiosità è molta e non vedo l’ora di proseguire.
Voto:


Le altre recensioni

26 commenti:

  1. Bella recensione Chiara, la trama di questo libro è interessante, ma non credo lo leggerò almeno non a breve..

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    1. Dai Sabri, oltretutto fra poco la serie è conclusa... ti tento

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  2. Era ora che leggessi la Panzuti... io devo leggere il secondo e aspetto che tu mi porti, autografato, il terzo.

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  3. Adoro questa serie. Aspetto con impazienza il terzo volune. Vero che lo prendi tu per me al SalTo?

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  4. Dolci e Chicca, quest'anno incontrare Chiara non sarà così semplice. So che non faranno la presentazione classica come gli altri due anni ma non è detto che non ci si riesca a incrociarla. Per quel che riguarda Absence. Oh Scott, mio adorato Scott! Belli belli belli entrambi. Aspettiamo il terzo con ansia!

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    1. Rosaria faremo in modo di braccare, ehm, incontrare Chiara e farci autografe una copia. Io tre, ma sono dettagli.
      Scott è veramente una macchietta

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  5. Non ho letto questo libro e non penso lo farò, ma la foto che ritrae te e l'autrice è davvero molto carina 😊

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  6. Io ho poco da dire su questo romanzo. Ho amato il primo. Il secondo mi è piaciuto anche di più. Il terzo mi ha straziato il cuore. Un'autrice fuori da ogni schema e l'adoro anche per questo, oltre al fatto che è una stupenda persona.

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  7. Ho sentito molto parlare di questa serie e dell'autrice, purtroppo non è il mio genere.

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    1. I gusti sono, per fortuna, tutti diversi. Io sono contenta di averlo letto

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  8. Anche io ce l’ho ma mi sono IMPOSTA di aspettare il terzo! Ora che è arrivato,non posso che leggerlo!

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  9. I libri della Panzuti li ho in lista da una vita...prima o poi...

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    1. Dai che ora la trilogia è conclusa, non abbiamo più scuse

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  10. Absence è un libro che ho incontrato sepsso nelle mie ricerche, ma ad oggi non ho ancora deciso se prenderlo o no!!!

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  11. Ho letto tempo fa questo libro e a me aveva lasciato un po' stranita la fine che non è una fine ma un taglio. Non sono abituata a questa tipologia di trilogie ma a libri che comunque rimangano un minimo auto conclusivi. Capisco però il tuo smarrimento per i nomi e i vari personaggi che entrano in scena man mano.

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    1. per fortuna io non devo aspettare troppo, ho già pronti entrambi i seguiti

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  12. Mamma mia! In alcuni momenti mi scoraggio proprio: troppi autori che non ho letto, troppi libri da recuperare. Credo di averlo già messo in lista, ma riuscire ad accorciare questa maledetta è un'impresa impossibile. Bella recensione, come sempre

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    1. Grazie Maryella! Anche io ogni tanto ho lo sconforto per la quantità di roba che vorrei leggere, ti capisco benissimo. Questa storia ha quel pizzico di mistero che secondo me potrebbe proprio piacerti

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  13. Questa è una delle trilogie che voglio iniziare al più presto. ma vorrei terminarle qualcuna, prima di questa e mi aspetto molto da questa storia!

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    1. il primo è proprio bello e io spero di proseguire al più presto

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