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mercoledì 3 giugno 2020

Review Tour "Città di ottone" di S.A. Chakraborty

Buongiorno, grazie a Tania e alla sua splendida organizzazione partecipo al review tour di questo fantasy. Grazie anche alla casa editrice Mondadori per la copia in anteprima. Leggete il post fino in fondo, perché ci sarà anche un'appendice in più, una domanda fatta all'autrice

Il libro:
Autrice: S.A. Chakraborty
Titolo: La città di ottone
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 giugno 2020
Pagine: 528
Serie: #1 The Daevabad Trilogy

Trama:
EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.



La città di ottone è il primo libro di una serie fantasy complessa, che ha per particolarità un'ambientazione veramente affascinante! Il deserto prima e la citta di Daevebad (la città di ottone) poi, hanno quel tocco di magia e leggenda, in chiave araba, che rendono tutto molto molto attraente.
 
Immagine originale
Nahri è una ragazza sola, in un tempo e in un luogo in cui essere donna è più difficile. Lei ha un dono (riesce a guarire le persone) e lo sfrutta senza farsi nessuno scrupolo per sbarcare il lunario, coltivando nel cuore la speranza di poterne fare una professione. Durante una truffa però qualcosa non va come dovrebbe e si ritrova davanti a Dara, che le racconta una storia incredibile e che la accompagna a Daevabad, dove la loro strada incrocierà quella dei regnanti, in un turbine di avvenimenti che hanno dell'incredibile. 
 
Come dicevo sopra, la storia è complessa, anche perchè ci sono due filoni: quello di Nahri e quello di Ali, il secondogenito del regnante di Daevabad. A metà libro circa si intersecheranno. 
Ho amato soprattutto la parte riguardante Nahri perché lei mi è piaciuta tantissimo. Ha una prontezza e un umorismo che adoro, è forte nello spirito e non è così pura e integerrima. Si sente schiacciata dalle responsabilità e anche se cerca sempre di cadere in piedi è capace di provare affetto sincero per le persone. Un'eroina con i controfiocchi, di quelle che piacciono tanto a me
 
Immagine originale
Ali invece soprattutto all'inizio mi è piaciuto decisamente meno (gli ho preferito l'affascinante fratello). La sua ingeniutà e il suo bigottismo mi hanno infastidita non poco, ha però una crescita impensabile nel corso della storia e alla fine l'ho decisamente rivalutato
 
Dara è un personaggio complesso da spiegare. Credo di essermi innamorata di lui subito e, nonostante varie situazioni particolari, non ho cambiato idea. La lettura merita già solo per conoscere lui. 
 
Devo dare inoltre merito all'autrice per avere creato un personaggio cattivo notevole. Non si fa amare, non è affascinante, ma è veramente credibile e temibile. Un avversario di tutto rispetto con una caratterizzazione eccezionale
 
Immagine originale
Mi è piaciuta moltissimo l'atmosfera araba che si respira, carica di magia e di leggende. Credo sia la particolarità maggiore, resa meravigliosa dalla penna dell'autrice che, nonostante la complessità della storia, è risultata semplice e scorrevole. 
 
L'unico appunto che mi viene da fare è una sorta di confusione sulla questione politica, che è complessa e non così chiara. Per me è sempre tanto importante e qui ha un peso potente, mischiato a quello per la religione, ma ho faticato a tirare le fila. Inoltre io sono pessima con i nomi e in questo caso ho arrancato molto. Il glossario finale è di aiuto, ma leggendo il libro in file mi è stato di difficile consultazione. Mi avrebbe fatto comodo un elenco dei personaggi, proprio per la mia inettitudine con i nomi. 
 
Mi è piaciuta tantissimo questa storia, un po' diversa dal solito e che mi ha proprio coinvolta. Poi la Chakraborty sa proprio come fare un finale da bocca aperta! Credo di aver letto gli ultimi capitoli in apnea e di aver fissato alla fine il mio kindle per un tempo decisamente lungo! Mi ha spiazzata, e di questo ne sono grata, non vedo l'ora di poter proseguire con questa storia così particolare.
Voto:



Abbiamo posto qualche domanda all'autrice, ne troverete una per ogni partecipante e a review tour ultimato troverete l'intervista completa.
Ecco la mia domanda:

Inglese:

Who is S. A. Chakraborty?
S. A. Chakraborty is the author of the critically acclaimed and internationally best-selling The Daevabad Trilogy. Her work has been nominated for the Locus, World Fantasy, Crawford, and Astounding awards. When not buried in books about thirteen-century con artists and Abbasid political intrigue, she enjoys hiking, knitting, and re-creating unnecessarily complicated medieval meals. You can find her online at www.sachakraborty.com or on Twitter and Instagram at @SAChakrabooks, where she likes to talk about history, politics, and Islamic art. She lives in New Jersey with her husband, daughter, and an ever-increasing number of cats.
Italiano:

Chi è S. A. Chakraborty?
S. A. Chakraborty è l'autrice del bestseller internazionale e acclamata trilogia di The Daevabad. Il suo lavoro è stato nominato per i premi Locus, World Fantasy, Crawford e Astounding. Quando non è sepolta nei libri che riguardano truffatori del tredicesimo secolo e intrighi politici di Abbasid, le piace fare escursioni, lavorare a maglia e ricreare pasti medievali inutilmente complicati. Puoi trovarla online su www.sachakraborty.com o su Twitter e Instagram @SAChakrabooks, dove le piace parlare di storia, politica e arte islamica. Vive nel New Jersey con suo marito, sua figlia e un numero sempre crescente di gatti.




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14 commenti:

  1. Ciao Chiara. Questo libro mi ispira e non poco. Credo proprio che verrà inserito tra le mie prossime letture.

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  2. Oh che bella recensione Chiara, questo libro mi ispira tantissimo… Mi è venuta in mente la trilogia di Rebel, adoro la mitologia araba e le leggende del deserto.

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    1. per il tipo di ambientazione ricorda proprio Rebel, se puoi leggilo Sabrina

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  3. Nahri è piaciuta molto anche a me. E' un personaggio davvero tenace, che affronta la vita con sarcasmo e forza di volontà. Il worldbuilding è favoloso ma quel maledetto finale ci lascerà con il fiato sospeso per mesi >.<

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  4. Concordo sulla difficoltà coi nomi e il sistema politico, anch’io ho fatto un po’ di confusione, mentre personaggi e atmosfere mi sono piaciuti tanto. Ali tu lo hai rivalutato in positivo, io invece, alla fine, per quello che fa, non so cosa pensare. Sicuramente Munthadir mi è piaciuto tanto di più, soprattutto per la ship con Jamshid *_*

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    1. Munthadir ha veramente il suo perché e la ship con Jamshid mi ha lasciato gli occhi a cuoricino!

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  5. anch'io ho preferito il fratello ad Ali ahahahah
    comunque anch'io faccio fatica a capire la situazione politica, principalmente perché non ho ancora capito benissimo la differenza tra alcune figure mitologiche presenti in questo libro .-.

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