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venerdì 16 ottobre 2020

Review Party "Nona Grey. La trilogia" di Mark Lawrence

 Partecipo all'evento per la presentazione di questa trilogia, ringrazio Cristina per l'organizzazione e la grafica e la casa editrice Mondadori per la copia in anteprima.


Vi parleremo di tutto il libro, cioè i tre libri: Red Sister, Grey Sister e Holy Sister.
Il libro:
Autore: Mark Lawrence
Titolo: Nona Grey. La trilogia
Editore: Mondadori 
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2020
Pagine: 864 in edizione Titan (1581 ed.Kindle)

Trama:
NEL CONVENTO della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l'uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre.
Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l'accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell'Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?
Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo.


Questo volume racchiude l’intera trilogia di Nona Gray e leggerlo tutto insieme è stato sia bellissimo che impegnativo.
Ammetto subito una cosa: quando mi è stata proposta la lettura di questo libro, ho letto la trama senza soffermarmi sul nome dell’autore; se l’avessi fatto, credo che avrei rifiutato: non tanto per la polemica sorta qualche tempo fa (che non ho seguito e quindi non posso esprimermi), quanto perché avevo iniziato Il principe dei fulmini e non mi era piaciuto. Devo ringraziare quindi (oltre a Cristina) la mia distrazione, perché la trilogia di Nona Gray invece mi è piaciuta e pure tanto! 

Ho definito questa lettura impegnativa un po’ per la sua mole – è composta da tre libri corposi – un po’ anche per il tipo di racconto. È un fantasy senza un grosso sfoggio di magia, siamo in un regno inventato, in un’epoca di tipo medievale e ci sono battaglie ma non solo

Il libro racconta la vita di Nona, da quando bambina viene salvata dalla forca e ammessa nel convento della Dolce Misericordia, dove si allevano bambine e ragazze che diventeranno armi nelle mani dell’Imperatore. C’è quindi anche tutta la parte geo-politica del regno, che viene spiegata man mano, ma che non è di così semplice comprensione. Questa lettura necessita di attenzione, ma lo sforzo è decisamente ripagato con una storia accattivante e che cattura. 

Immagine originale
Mi ha ricordato un po’ Anthony Ryan, un po’ Joe Abercrombie e un po’ George R.R.Martin. Io leggo spesso questo genere e quindi le similitudini sono inevitabili; con questo non voglio dire che ho avuto il sentore di “già visto”, è solo per inquadrare la storia, con tre autori che adoro fra l’altro. 


L’ambientazione è particolare e fredda, c’è il ghiaccio che è quasi una cosa viva e sta pian piano invadendo e conquistando la terra. Si respira per tutto il tempo un’aria di ineluttabilità, di impossibilità di fermare questa avanzata che si affianca anche a quella di invasori fisici stranieri, barbari feroci che non mostrano pietà. All’interno del regno inoltre, come spesso inevitabile, ci sono lotte intestine per la conquista di maggiore potere e tutto questo viene descritto in un crescendo di tensione che sfocia nello scontro finale che definire epico è minimizzare. 

Ho adorato Nona, il suo personaggio è ricco di sfaccettature e ha un’evoluzione straordinaria. Ho adorato la sua forza, ma soprattutto la sua inattaccabile lealtà. Ho amato tantissimo, inoltre, il peso che viene dato all’amicizia, in questo caso più forte dei legami familiari.

I personaggi secondari sono molti, i principali sono caratterizzati in maniera stupenda. Menzione particolare per la Badessa Glass che con i suoi sotterfugi è riuscita a conquistarmi in pieno. 

Il primo libro, Red Sister, oltre a presentare personaggi e ambientazione, è quasi un romanzo di formazione. Nona è piccola, sola, arrabbiatissima e senza uno scopo, che troverà nel Convento e soprattutto nelle amicizie. Ho anche adorato l’accento posto sul fatto che a volte, ma non sempre, una persona che subito è antagonista possa diventare un’amica preziosa. 
Red Sister è forse un po’ lento all’inizio, ma le cose da conoscere sono molte e io l’ho adorato, perché mi ha permesso di entrare bene nella storia, di conoscere i molti personaggi, di capire le dinamiche. L’unico appunto che mi viene da fare è sulla parte introduttiva che anticipa qualcosa del finale del libro. 

Grey Sister è forse quello che mi è piaciuto di più, in quanto molto “politico”. La componente che spicca è proprio questa, gli intrighi e i sotterfugi sono in ogni angolo, ad opera soprattutto della Badessa Glass ma non solo. Inoltre Nona in questo libro acquisisce dimestichezza con le sue potenzialità e soprattutto riconosce il fatto di avere persone che le vogliono bene. La trama inoltre tiene inchiodati al libro fino alla fine, perché ricca di colpi di scena. 

Holy Sister per me è stato quello più complesso da leggere, la sua struttura non facilita. È diviso in due piani temporali, un passato e un presente e l’ho inteso come una grossa preparazione al finale, che è veramente spettacolare. Di nuovo, personalmente, non ho gradito sapere prima alcune cose, ma è una questione di mio gusto personale: odio ogni genere di spoiler, voglio farmi tutte le mie congetture in autonomia. 

Il finale mi ha pienamente soddisfatta, è in linea secondo me con la storia e ha la giusta componente epica. 

Ho apprezzato anche molto lo stile dell’autore. Non credo possa essere definito in questo caso Grimdark, è crudo ma non esageratamente, non c’è turpiloquio. Mi è piaciuto, conserva questo tratto più adulto anche in presenza di personaggi giovani. 

È stata una lettura impegnativa, ma decisamente appagante, che mi ha tenuto buona compagnia e credo che porterò Nona a lungo nel cuore. Decisamente consigliata.
Voto:


Curiosi?










14 commenti:

  1. L'ho amato anche se al di fuori dalla mia comfort zone

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  2. Bella recensione Chiara, questo libro mi incuriosisce molto. L'ho messo in lista in attesa del suo momento.

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    1. te lo consiglio proprio Sabri, è una triologia che merita

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  3. Concordo: si tratta di una lettura molto impegnativa: io ho faticato molto nel primo volume, poi è diventato tutto più semplice. Bellissima recensione :)

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    1. Grazie Virginia, è stato impegnativo, ma ne è valsa la pena

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  4. Sto leggendo quindi la recensione l'ho solo scorsa. A me subito mi è venuto un po'il paragone con Nevernight, anche se lo stile è molto diverso, ma adesso sta già prendendo una piega diversa.
    Mi piace e mi incuriosisce. Contesto solo una cosa, avrei tradotto i nomi delle suore, visto che sono oggetti.

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    1. Io ho pensato subito a Athony Ryan ne Il canto del sangue e al trono di spade per l'ambientazione fredda. Concordo sui nomi, avrebbe avuto maggior risalto

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  5. Sembra interessante! Lo metto in lista, grazie della recensione

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  6. Ciao Chiara! Sembra una lettura interessante e particolare! :)

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  7. ha sicuramente molti aspetti che mi incuriosiscono molto, però negli ultimi tempi mi annoia la sola idea di leggere dell'ennesima protagonista assassina x-x

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    1. lo capisco. Qui non è proprio un'assassina, ma l'impronta è quella

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