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mercoledì 10 agosto 2022

Recensione "Gli scarafaggi non hanno re" di Daniel Evan Weiss

Il libro:
Autore: Daniel Evan Weiss
Titolo: Gli scarafaggi non hanno re
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 1994 (1° pubblicazione)
Pagine: 256

Trama:
Quando Ruth Grubstein, la sua ragazza, si trasferisce da lui, Ira Fishblatt fa ristrutturare la cucina per farla sentire a casa sua. Lei ne è felicissima. Non così centinaia di altri ospiti dell'appartamento: una banda di scarafaggi filosofi che se la passavano benissimo prima di venire stanati, affamati e perseguitati da Ruth. La carestia li uccide a poco a poco finché uno di loro, Numeri, escogita un piano: con l'involontaria collaborazione di uno spacciatore locale, le blatte incoraggiano un idilio tra Ira ed Elizabeth, la graziosa vicina di casa e si tolgono dai piedi Ruth e la sua fissazione per il pulito. Intanto c'è sempre l'ex ragazza di Ira, la cui passione è quella di gettare scompiglio e roba da mangiare in giro per la casa...


Ho comprato questo libro dopo aver letto una recensione, spinta dalla curiosità di titolo e trama, oltre che dalla definizione di libro divertente. A lettura ultimata però non sono del tutto soddisfatta.

Questo libro ha una trama decisamente originale, è raccontata dal punto di vista di uno scarafaggio di una colonia e narra le vicissitudini, amorose e non solo, del suo padrone di casa, del fatto che un cambio di fidanzata può stravolgere la vita non solo all’umano in questione, ma anche a tutti gli abitanti del suo alloggio, scarafaggi compresi.

Ho adorato, tantissimo, la stravaganza di questa storia, che mi ha ricordato a tratti sia La metamorfosi che soprattutto La fattoria degli animali, anche se in una chiave più sarcastica.
Non parlo volutamente di ironia, perché l’inizio ne è pieno, salvo poi prendere una piega più amara, che andando avanti con la lettura la trasforma in sarcasmo per poi sfociare in cinismo. All’inizio ho riso molto, ma poi mi ha lasciata un po’ amareggiata, cosa che credo fosse nell’intento dell’autore. Però le mie aspettative erano diverse e i miei bisogni pure, quindi non ho così gradito.

Senza dubbio fa riflettere, sull’umanità, sulle scelte sbagliate, sull’inevitabilità di alcune cose, ma di leggere la bassezza e il grottesco della mia specie non ero preparata, non con un libro che subito strappa ben più di una risata.

Inoltre superato l’impatto iniziale ho trovato lo stile a tratti noioso.

Quindi una storia originale, strana, che fa riflettere molto, ma lascia con l’amaro in bocca.
Voto: 3*


L'avevate già sentito? Vi incuriosisce?



4 commenti:

  1. Strampalata trama oserei direi, ma l'originalità a volte aiuta a superare anche la sinossi, peccato non sia questo il caso

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  2. Temo non faccia per me, mi spiace non ti sia piaciuto; grazie per la recensione

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