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venerdì 31 maggio 2024

4 blogger per un autore - Barbara Fiorio

Torna questa rubrica, a cui tengo molto anche per la splendida collaborazione con alcune blogger che ormai conosco da diverso tempo e che stimo molto, Baba del blog Desperate Bookwife, Ombretta del blog Ombre di Carta e Chicca del blog Librintavola (la quinta ci ha abbandonate). 

Appuntamento bimestrale in cui noi 4 blogger leggeremo un romanzo di un autore o autrice scelto di comune accordo di cui abbiamo voglia di approfondire la conoscenza oppure di scoprirlo.
 
Per questo appuntamento il nome scelto è: Barbara Fiorio.
 
Autrice che apprezzo, di cui ho un libro in libreria da troppo tempo, questo:
Autrice: Barbara Fiorio
Titolo: Buona fortuna
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 5 febbraio 2013
Pagine: 199

Trama:
Margot ha trentotto anni, un gatto, un fidanzato soprannominato Tormento e un lavoro precario. Giovanna, la caporedattrice del quotidiano genovese dove lavora, la costringe a un'assoluta flessibilità anche nella scrittura, chiedendole articoli in tempi record e sugli argomenti più improbabili, dalle ultime novità in fatto di coke design ai modi per favorire i migliori auspici per l'anno nuovo. Non era così che Margot aveva immaginato la propria vita: il lavoro la fagocita, Tormento si rivela ancor peggiore del suo soprannome e persino Diesel, il gatto dispensatore di abbracci, non sta niente bene. Un giorno, intenta a scrivere un nuovo pezzo, Margot varca la soglia di una piccola ricevitoria del centro di Genova gestita da un'ottantenne del tutto fuori dal comune, Caterina: lo sguardo saggio e lieve che l'anziana signora rivolge al mondo la colpisce in profondità. Pochi giorni dopo il loro incontro, Caterina viene aggredita nel suo negozio e in poche ore si ritrova incomprensibilmente travolta da una vicenda che rischia di toglierle tutto ciò che le è rimasto: la ricevitoria, la libertà, il calore della gente, la reputazione. Margot non può stare a guardare. Per affetto, per un senso di giustizia che le impedisce di assistere indifferente a un torto e anche per non farsi ingoiare dal vuoto che ha allagato la sua vita, Margot si trasforma in àncora di salvataggio della sua anziana amica e si improvvisa detective per capire chi ha interesse a rovinare la vita di Caterina.


Non è il primo libro che leggo di questa autrice, è però uno dei primi che la Fiorio ha pubblicato e che ho, finalmente, recuperato.

Buona fortuna racconta di Margot, una giornalista free lance quasi quarantenne, con un fidanzato soprannominato Tormento, un lavoro precario e un gatto che si ammala, che si ritrova ad aiutare un’ottantenne vittima di una tentata rapina e forse anche di altro. L’identificarsi in principessa ma anche in Zorro, la porta a cercare la verità, a provare ad aiutare Caterina, che rappresenta per lei il buono dei tempi passati, una malinconia positiva che l’aiuta anche con i suoi problemi di fiducia verso il prossimo.

Non è una storiella scacciapensieri, è un racconto profondo di vita vera vissuta, di quest’Italia non sempre così giusta e solidale, che si ferma alle apparenze, dove chi ha più soldi può averla vinta. Ma è anche il racconto di un’amicizia, della ritrovata lealtà e del piacere di aiutare il prossimo senza tornaconto, cosa che per fortuna può ancora capitare.

Mi è piaciuta, moltissimo, l’ambientazione. Genova è praticamente un personaggio, importante e imperfetto, vissuto e raccontato con gli occhi innamorati ma critici di chi ci si scontra quotidianamente. Mi è venuta voglia di passeggiare per i suoi vicoli, di chiacchierare (dove possibile) con la gente, per ritrovare quanto raccontato.

Un libro che, nonostante lo stile pungente e spigliato dell’autrice, ho trovato molto profondo e intenso e di cui forse ho sentito la mancanza di quella verve ironica e a divertente che mi aspettavo.

Un libro che mi ha fatta riflettere e ripensare a mia prozia, al suo modo di vivere come una volta, alla sua vanità mai sopita, al suo conservare tutto per ogni evenienza, al suo modo di porsi “alla moda dei vecchi” come diceva sempre. Ho provato una profonda nostalgia, agrodolce, che mi ha fatto bene all’anima.
Voto: 4*
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