Titolo: Hai cambiato la mia vita
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 26 gennaio 2017
Pagine: 383
Trama:
Lo trovarono nel cesto della biancheria di una lavanderia a gettoni: aveva solo un paio di ore di vita. Lo chiamarono Moses. Quando dettero la notizia al telegiornale dissero che era il figlio di una tossicodipendente e che avrebbe avuto problemi di salute. Ho sempre immaginato quel “figlio del crack” con una gigantesca crepa che gli correva lungo il corpicino, come se si fosse rotto mentre nasceva. Sapevo che il crack si riferiva a ben altro, ma quell’immagine si cristallizzò nella mia mente. Forse fu questo ad attrarmi fin dall’inizio. È successo tutto prima che io nascessi, e quando incontrai Moses e mia madre mi raccontò la sua storia, era diventata una notizia vecchia e nessuno voleva avere a che fare con lui. La gente ama i bambini, anche i bambini malati. Anche i figli del crack. Ma i bambini poi crescono e diventano ragazzini e poi adolescenti. Nessuno vuole intorno a sé un adolescente incasinato. E Moses era molto incasinato. Ma era anche affascinante, e molto, molto bello. Stare con lui avrebbe cambiato la mia vita in un modo che non potevo immaginare. Forse sarei dovuta rimanere a distanza di sicurezza. Ma non ci sono riuscita. Così è cominciata una storia fatta di dolore e belle promesse, angoscia e guarigione, vita e morte. La nostra storia, una vera storia d’amore.
Vorrei conoscere la persona che sceglie cover e titoli per questa autrice e capire che problema ha. Perché l'unica spiegazione è che sia pieno di risentimento. Avevo già letto I cento colori del blu, perché consigliatomi da molte persone ed ero rimasta conquistata dal suo modo di scrivere. Quindi questo libro l'ho chiesto alla casa editrice e letto a scatola chiusa. E meno male. Ribadisco quindi: titolo e cover non ci azzeccano niente, ma proprio proprio niente!!!
Questo è un libro che parla di dolore e morte, ma in maniera diversa dal solito. Tanto per cominciare i protagonisti sono completamente fuori dagli schemi comuni.
Forse era l'età, diciassette anni, forse era il primo amore, il primo desiderio fisico. Fosse quello che fosse, lo volevo con una disperazione tale che mi consumava. Non avevo mai voluto niente con quella forza. E non riuscivo a immaginare di provare lo stesso in futuro per qualcun altro.
Georgia è una ragazza normale, semplice, che sa quello che desidera e pure un po' viziata. Passa sopra a tutti per raggiungere il suo obiettivo e ora ha messo gli occhi su Moses. Lui la affascina, lei vuole guarirlo ed è convinta al 100% di riuscirci. Non ha fatto i conti però con i sentimenti che la sua ossessione farà esplodere, né con la realtà. Moses infatti non è solo spezzato, ha proprio diversi problemi. Sia psicologici che soprattutto sociali. Incute timore, è nero in mezzo ai cowboy, non riesce ad interagire con nessuno e poi... i morti gli parlano, creando non poche conseguenze.
Tutti hanno paura di lui, tutti lo additano a sbandato e destinato a una brutta fine, è il capro espiatorio di tutti i mali.
Rendeva nervosa anche me. In senso positivo, però. Nervosa in un modo che mi affascinava. Infatti, nonostante la testa che pulsava e il sangue che mi colava sugli occhi, volevo che rimanesse. E volevo che mi raccontasse tutti i suoi segreti.
Ma Georgia vede oltre, riesce a scorgere il bambino abbandonato da tutti, il ragazzo che nessuno vuole e la persona instabile che cerca attraverso la pittura la sua stabilità.
La trama è decisamente originale e ben sviluppata. Non è soltanto una storia d'amore, è molto di più. Quella non manca ma vi assicuro che non è per niente convenzionale, in nulla.
Non so cosa avesse di speciale quella ragazza, perché mi facesse sempre quell'effetto. Rompeva le mie difese e il mio animo restava nudo davanti a lei, con tutti i suoi pregi, i suoi difetti e i suoi sgargianti colori.
Ho amato moltissimo Moses, forse perché sono più attenta quando si parla di diversità o proprio per il suo animo tormentato. E Georgia si fa voler bene man mano, per quanto il suo personaggio matura, ma anche perché nonostante gli eventi drammatici che le capitano lei riesce a conservare il suo spirito, il suo essere.
Mi è piaciuto anche il fatto che niente è stato facile, tutto è stato guadagnato a fatica. L'ha reso più reale nonostante il tema che ruota attorno a Moses. E il POV di entrambi i protagonisti aiuta ad entrare in sintonia con loro, tantissimo.
Perché questo libro è la mia storia. E io non ero preparato.
E' quindi un bel libro, scritto molto bene, con personaggi caratterizzati benissimo e diversi dal solito. Alcuni personaggi secondari, come Eli, Bibi o Tag, mi hanno smosso dentro.
E' una storia di grandi emozioni, che suscita trasporto, forse anche qualche lacrimuccia. E' intensa e la consiglio a tutti anche a chi storce il naso sui romance, questo esula un po'.