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mercoledì 9 ottobre 2019

Questa volta leggo - Recensione di Ludovica di "La corte di ali e rovina" di Sarah J.Maas

Buongiorno, è il turno di Ludovica in questa rubrica, nata da una mia idea, in collaborazione con Dolci



Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.

L'argomento di ottobre è

Un libro di cui aspettavi da tanto l'uscita

Ha scelto questo titolo:

Autrice: Sarah J.Maas
Titolo: La corte di ali erovina
Edizione: Mondadori
Data di pubblicazione: 17 settembre 2019
Pagine: 684
Serie: La serie della corte di rose e spine Vol.3

Trama:
La rabbia mi era cresciuta dentro come una creatura viva, con un cuore che batteva risuonandomi nella profondità del petto, cullandomi fino a farmi addormentare, per poi scuotermi al risveglio. Volevo vendetta, ma una vendetta repentina, a parte soddisfare la mia rabbia cocente, sarebbe stata inutile. Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall'uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.



Sono stata molto indecisa se utilizzare il libro per questa rubrica, e non perché non l’abbia atteso con trepidazione, come ci richiedeva il tema del mese (...un libro di cui aspettavi l’uscita da tanto), ma perché parlare di un fantasy e soprattutto del terzo, ed anche ultimo, di una saga, senza svelare troppi particolari, senza andare troppo a fondo, non è mai facile, anzi, diventa proprio arduo. Ma poi, mi sono detta, che è proprio questo il libro di cui aspettavo l’uscita come un assetato aspetta quel sorso d’acqua che lo salverà, è proprio questo il libro che volevo leggere con ansia, con tanta ansia che nell’attesa mi sono riletta il secondo!

La Maas, pur essendo considerata una delle indiscusse regine del fantasy (la mia preferita continua ad essere la Rowling), era per me un’autrice sconosciuta, fino a quando una blogger, (una a caso!) che seguo assiduamente, non mi abbia lievemente consigliato di iniziare proprio da questa serie. Non è stato proprio un amore a prima vista, la sua scrittura è molto ricca di descrizioni ed informazioni, prima di entrare nel suo stile ho reputato anche un’esagerazione la dovizia di particolari che usa per descrivere luoghi o fatti o personaggi già conosciuti. Arrivati, però, al terzo capitolo di una saga, debbo dire di essermi del tutto abituata al suo modo di scrivere, al suo insistere su concetti o immagini già trattate, tanto che alla fine la ridondanza si è trasformata in sicurezza. Di capire. Di sapere. Di avere il controllo di quello che potrebbe succedere.

Come per gli altri due volumi, anche in questo ho reputato la prima parte del libro un po’ lenta, mi sono anche scoperta a pensare che tante chiacchiere fossero inutili al fine della storia, ma ho appurato facendo un’ulteriore lettura del secondo, che tutte quelle che in apparenza sembrano informazioni senza una motivazione, alla fine invece serviranno al lettore per tirare le fila di discorsi più ampli.

I personaggi sono senza dubbio il punto di forza di questo romanzo e dell’intera saga, non solo perché mi sono presa proprio una cotta letteraria per quello che inizialmente sembrava il Cattivo della storia, Rhysand, il Signore della Corte della Notte, ma che poi in realtà ho scoperto essere l’uomo dei miei sogni (oltre che un gran bel figo!), ma proprio perché la Maas impiega molto impegno e forza ed attenzione nel dare uno spessore ad ognuno di essi. Dai principali, Rhysand e Feyre, passando per i secondari, cioè quelli della Corte della Notte, della famiglia di Rhys, delle sorelle di Feyre, fino ad arrivare ai Signori delle altre Corti, ai più piccoli inservienti di ogni corte, ognuno di loro è qualcuno, ognuno di loro ha fatto qualcosa per cui valga la pena essere citato e ricordato. Ognuno ha una sua storia ed ognuno la racconta a suo modo.

La storia d’amore c’è ed è bellissima, perché Rhysand e Feyre in questo ultimo passo prima del traguardo, raggiungono una maturità che li porta proprio ad un altro livello rispetto a tante storielle che si trovano nei fantasy. Il loro è un amore che va oltre le differenze, oltre la mente, oltre le apparenze. È un amore in cui la parola d’ordine è libertà, di parlare di amare di sbagliare di dubitare. Però, più di una volta mi sono trovata a dire all’autrice, sì nei miei pensieri parlo con autori personaggi ed affini, che se anche avesse curato meno la parte romantica, la parte rosa che indubbiamente nei libri c’è, il libro non solo sarebbe piaciuto lo stesso, ma forse ne avrebbe giovato anche di più l’intera narrazione.

Ciò che, invece, ho amato maggiormente e di cui mi sembrava di non leggerne mai abbastanza, è il rapporto di amicizia ed il profondo senso di famiglia che Rhysand, il tenebroso Signore della Corte della notte, sia riuscito ad instaurare con i suoi più fedeli compagni, con i suoi amici, con la sua vera famiglia. Il suo sogno era di creare una Corte dei Sogni, in cui non ci fossero più differenze sociali e di specie, in cui ognuno potesse essere chi desiderasse essere, ed in fondo, pur essendo un Sogno così ambizioso, è quello che riuscirà a realizzare.

«Se non avessi conosciuto un guerriero Illyrian che si stava addestrando,
non avrei mai compreso la vera profondità della forza,
dell’onore e della devozione.
Se non avessi conosciuto un cantaombre,
non avrei imparato che ciò che conta è la famiglia che ti costruisci,
non quella in cui sei nato.
Se non avessi conosciuto mia cugina,
non avrei imparato che la luce può essere trovata anche nell’oscurità degli Inferi.
Se non avessi conosciuto un piccolo mostro,
i miei poteri mi avrebbero consumato molto tempo fa.
E se non avessi incontrato la mia compagna,
Ti avrei aspettata altri cinquecento anni.
Mille anni. E se questo è solo il tempo che abbiamo a disposizione,
è valsa la pena aspettare.»

Volutamente non sono voluta entrare nei particolari, e vi assicuro che per me è stato davvero complicato, per non svelare troppo e per dare del libro un giudizio quanto più possibile equo. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto tanto, anche se alcune dinamiche le avrei evitate, anche se ad alcuni personaggi avrei tolto tanta dell’importanza che invece alla fine hanno avuto e, visto che sto diventando un po’ sadica anch’io a forza di frequentare la Ropolo, qualche morte in più l’avrei lasciata, per dare un senso di sacrificio più largo, trattandosi di un Bene supremo, quello della Patria e della sopravvivenza di una specie.
La corte di nebbia e furia mi aveva entusiasmato ad una prima lettura, ma mi aveva coinvolto e convinta ancor di più ad una seconda, divenendo così il mio preferito della serie, ma anche questo, La corte di ali e rovina, mi ha appagato, quasi, completamente ed è la, quasi, perfetta conclusione di una saga che mi ha fatto emozionare, sudare freddo, sognare, mi ha coinvolto, mi ha estraniato dalla realtà, mi ha portato in luoghi lontani e mi ha permesso di volare con la fantasia, e non solo!
Voto:




Le altre tappe del mese:


 

17 commenti:

  1. Bella recensione Ludovica, questo libro è in lista assieme agli altri due… prima o poi ce la farò..

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    1. Grazie a te! Un po’ diversa dalle mie “solite” perché non ho potuto-voluto scrivere di pancia come faccio sempre🙂

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  3. Allora sarà la mia prossima serie. Io ho scelto per la rubrica il terzo dell'attraversaspecchi quindi ho avuto le tue stesse perplessità, risolte nel medesimo tuo modo. Un saluto da Lea

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  4. medesimo tuo modo suona proprio brutto e ridondante...devo decidermi a commentare dal pc e con maggior calma. perdono

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    1. Tranquilla Lea, a me non eri sembrata ridondante! Ho avuto difficoltà perché era il terzo, ma per il secondo, che ho adorato, recensito per Purché sia di serie, mi sono lasciata uscire di tutto e di più!

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  5. un'altra serie che ancora non ho letto, e chissà se riuscirò in questa vita!
    Recensione bellissima come sempre

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    1. Tu NON puoi non aver letto questa serie! Devi leggerla❤️

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  6. Abbiamo scelto lo stesso libro per questa rubrica ahahah <3 Anche se, a onor del vero, io ho recensito la trilogia insieme ;) In ogni caso, parlando proprio di ACOWAR... Solo io ho pensato che l'autrice abbia lasciato in sospeso tantissime questioni? Mi è piaciuto, eh... Alla fine ho dato una votazione piena perché la trilogia su Feyre e Rhysand mi ha fatta completamente impazzire e, quindi, le 5 stelle sono state lapalissiane per me (sono tutt'ora in brodo di giuggiole per loro XD)... Però, avrei preferito leggere una chiusura più "definitiva"... Così sembra che in qualche modo la storia debba andare avanti... Cioè, lo spero perché altrimenti sarebbe quasi incompleta con tutti quei buchini qui e lì :/ Vabbè ahah

    Ps. La Rowling non si batte, hai ragione U_U Ahahah Hai visto che ieri è uscita la versione illustrata da Jim Kay di HP4? *-*

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    1. Sono sicura che la Maas abbia in mente altre decine di avventure! Hai detto bene, ha lasciato troppe storie in sospeso!
      La versione illustrata è il regalo RICHIESTO a mia sorella per Natale!

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  7. A me questa trilogia non ispira proprio per nulla, ma sono davvero contenta che ti sia piaciuto questo ultimo libro!

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  8. Leggo sempre un sacco di belle recensioni di questa autrice e, sebbene non abbia mai letto nulla di suo. Mi ci sono già un po' affezionata. Mi toccherà scegliere un suo libro :)

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  9. La aspettavo tantissimo e ancora non l'ho iniziata

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