Buongiorno, è il turno di Ludovica in questa rubrica, nata da una mia idea, in collaborazione con Dolci.
Ogni
mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog
partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di
catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.
L'argomento di ottobre è
Un libro di cui aspettavi da tanto l'uscita
Autrice: Sarah J.Maas
Titolo: La corte di ali erovina
Edizione: Mondadori
Data di pubblicazione: 17 settembre 2019
Pagine: 684
Serie: La serie della corte di rose e spine Vol.3
Trama:
La
rabbia mi era cresciuta dentro come una creatura viva, con un cuore che
batteva risuonandomi nella profondità del petto, cullandomi fino a
farmi addormentare, per poi scuotermi al risveglio. Volevo vendetta, ma
una vendetta repentina, a parte soddisfare la mia rabbia cocente,
sarebbe stata inutile. Feyre è determinata a raccogliere il maggior
numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern
che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è
separata dall'uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera.
Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta
trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene,
infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua
rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re
di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la
guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei
posti più inaspettati.
Sono stata molto indecisa
se utilizzare il libro per questa rubrica, e non perché non l’abbia atteso con
trepidazione, come ci richiedeva il tema del mese (...un
libro di cui aspettavi l’uscita da tanto), ma perché parlare di
un fantasy e soprattutto del terzo, ed anche ultimo, di una saga, senza svelare
troppi particolari, senza andare troppo a fondo, non è mai facile, anzi,
diventa proprio arduo. Ma poi, mi sono detta, che è proprio questo il libro di
cui aspettavo l’uscita come un assetato aspetta quel sorso d’acqua che lo
salverà, è proprio questo il libro che volevo leggere con ansia, con tanta
ansia che nell’attesa mi sono riletta il secondo!
La Maas,
pur essendo considerata una delle indiscusse regine del fantasy (la mia
preferita continua ad essere la Rowling), era per me un’autrice sconosciuta,
fino a quando una blogger, (una a caso!) che seguo assiduamente, non mi abbia
lievemente consigliato di iniziare proprio da questa serie. Non è stato proprio
un amore a prima vista, la sua scrittura è molto ricca di descrizioni ed
informazioni, prima di entrare nel suo stile ho reputato anche un’esagerazione
la dovizia di particolari che usa per descrivere luoghi o fatti o personaggi già
conosciuti. Arrivati, però, al terzo capitolo di una saga, debbo dire di
essermi del tutto abituata al suo modo di scrivere, al suo insistere su
concetti o immagini già trattate, tanto che alla fine la ridondanza si è trasformata
in sicurezza. Di capire. Di sapere. Di avere il controllo di quello che
potrebbe succedere.
Come per gli altri due
volumi, anche in questo ho reputato la prima parte del libro un po’ lenta, mi
sono anche scoperta a pensare che tante chiacchiere fossero inutili al fine
della storia, ma ho appurato facendo un’ulteriore lettura del secondo, che
tutte quelle che in apparenza sembrano informazioni senza una motivazione, alla
fine invece serviranno al lettore per tirare le fila di discorsi più ampli.
I personaggi sono senza
dubbio il punto di forza di questo romanzo e dell’intera saga, non solo perché mi
sono presa proprio una cotta letteraria per quello che inizialmente sembrava il
Cattivo della storia, Rhysand, il Signore della Corte della Notte, ma che poi
in realtà ho scoperto essere l’uomo dei miei sogni (oltre che un gran bel
figo!), ma proprio perché la Maas impiega molto impegno e forza ed attenzione
nel dare uno spessore ad ognuno di essi. Dai principali, Rhysand e Feyre,
passando per i secondari, cioè quelli della Corte della Notte, della famiglia
di Rhys, delle sorelle di Feyre, fino ad arrivare ai Signori delle altre Corti,
ai più piccoli inservienti di ogni corte, ognuno di loro è qualcuno,
ognuno di loro ha fatto qualcosa per cui
valga la pena essere citato e ricordato. Ognuno ha una sua storia ed ognuno la
racconta a suo modo.
La storia d’amore c’è ed è bellissima,
perché Rhysand e Feyre in questo ultimo passo prima del traguardo, raggiungono
una maturità che li porta proprio ad un altro livello rispetto a tante
storielle che si trovano nei fantasy. Il loro è un amore che va oltre le
differenze, oltre la mente, oltre le apparenze. È un amore in cui la parola d’ordine
è libertà, di parlare di amare di sbagliare
di dubitare. Però, più di una volta mi sono trovata a dire all’autrice, sì nei
miei pensieri parlo con autori personaggi ed affini, che se anche avesse curato
meno la parte romantica, la parte rosa che indubbiamente nei libri c’è, il
libro non solo sarebbe piaciuto lo stesso, ma forse ne avrebbe giovato anche di
più l’intera narrazione.
Ciò che, invece, ho amato
maggiormente e di cui mi sembrava di non leggerne mai abbastanza, è il rapporto
di amicizia ed il profondo senso di famiglia che Rhysand, il tenebroso Signore della
Corte della notte, sia riuscito ad instaurare con i suoi più fedeli compagni,
con i suoi amici, con la sua vera famiglia. Il suo sogno era di creare una Corte dei Sogni, in cui non ci fossero più differenze
sociali e di specie, in cui ognuno potesse essere chi desiderasse essere, ed in
fondo, pur essendo un Sogno così ambizioso, è quello che riuscirà a realizzare.
«Se non
avessi conosciuto un guerriero Illyrian che si stava addestrando,
non avrei mai
compreso la vera profondità della forza,
dell’onore e
della devozione.
Se non avessi
conosciuto un cantaombre,
non avrei
imparato che ciò che conta è la famiglia che ti costruisci,
non quella in
cui sei nato.
Se non avessi
conosciuto mia cugina,
non avrei
imparato che la luce può essere trovata anche nell’oscurità degli Inferi.
Se non avessi
conosciuto un piccolo mostro,
i miei poteri
mi avrebbero consumato molto tempo fa.
E se non
avessi incontrato la mia compagna,
Ti avrei
aspettata altri cinquecento anni.
Mille anni. E
se questo è solo il tempo che abbiamo a disposizione,
è valsa la
pena aspettare.»
Volutamente non sono voluta
entrare nei particolari, e vi assicuro che per me è stato davvero complicato,
per non svelare troppo e per dare del libro un giudizio quanto più possibile
equo. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto tanto, anche se alcune dinamiche le avrei
evitate, anche se ad alcuni personaggi avrei tolto tanta dell’importanza che
invece alla fine hanno avuto e, visto che sto diventando un po’ sadica anch’io
a forza di frequentare la Ropolo, qualche morte in più l’avrei lasciata, per
dare un senso di sacrificio più largo, trattandosi di un Bene supremo, quello
della Patria e della sopravvivenza di una specie.
La
corte di nebbia e furia mi aveva entusiasmato ad una prima lettura, ma mi
aveva coinvolto e convinta ancor di più ad una seconda, divenendo così il mio
preferito della serie, ma anche questo, La corte di
ali e rovina, mi ha appagato, quasi, completamente ed è la,
quasi, perfetta conclusione di una saga che mi ha fatto emozionare, sudare
freddo, sognare, mi ha coinvolto, mi ha estraniato dalla realtà, mi ha portato
in luoghi lontani e mi ha permesso di volare con
la fantasia, e non solo!
Voto:
Bella recensione Ludovica, questo libro è in lista assieme agli altri due… prima o poi ce la farò..
RispondiEliminaSabrina, TU devi farcela!!!
EliminaOttima recensione, grazie mille
RispondiEliminaGrazie a te! Un po’ diversa dalle mie “solite” perché non ho potuto-voluto scrivere di pancia come faccio sempre🙂
EliminaAllora sarà la mia prossima serie. Io ho scelto per la rubrica il terzo dell'attraversaspecchi quindi ho avuto le tue stesse perplessità, risolte nel medesimo tuo modo. Un saluto da Lea
RispondiEliminamedesimo tuo modo suona proprio brutto e ridondante...devo decidermi a commentare dal pc e con maggior calma. perdono
RispondiEliminaTranquilla Lea, a me non eri sembrata ridondante! Ho avuto difficoltà perché era il terzo, ma per il secondo, che ho adorato, recensito per Purché sia di serie, mi sono lasciata uscire di tutto e di più!
Eliminaun'altra serie che ancora non ho letto, e chissà se riuscirò in questa vita!
RispondiEliminaRecensione bellissima come sempre
Tu NON puoi non aver letto questa serie! Devi leggerla❤️
EliminaAbbiamo scelto lo stesso libro per questa rubrica ahahah <3 Anche se, a onor del vero, io ho recensito la trilogia insieme ;) In ogni caso, parlando proprio di ACOWAR... Solo io ho pensato che l'autrice abbia lasciato in sospeso tantissime questioni? Mi è piaciuto, eh... Alla fine ho dato una votazione piena perché la trilogia su Feyre e Rhysand mi ha fatta completamente impazzire e, quindi, le 5 stelle sono state lapalissiane per me (sono tutt'ora in brodo di giuggiole per loro XD)... Però, avrei preferito leggere una chiusura più "definitiva"... Così sembra che in qualche modo la storia debba andare avanti... Cioè, lo spero perché altrimenti sarebbe quasi incompleta con tutti quei buchini qui e lì :/ Vabbè ahah
RispondiEliminaPs. La Rowling non si batte, hai ragione U_U Ahahah Hai visto che ieri è uscita la versione illustrata da Jim Kay di HP4? *-*
Sono sicura che la Maas abbia in mente altre decine di avventure! Hai detto bene, ha lasciato troppe storie in sospeso!
EliminaLa versione illustrata è il regalo RICHIESTO a mia sorella per Natale!
A me questa trilogia non ispira proprio per nulla, ma sono davvero contenta che ti sia piaciuto questo ultimo libro!
RispondiEliminaGrazie! A me è piaciuta davvero molto
EliminaLeggo sempre un sacco di belle recensioni di questa autrice e, sebbene non abbia mai letto nulla di suo. Mi ci sono già un po' affezionata. Mi toccherà scegliere un suo libro :)
RispondiEliminaAnche per me è stata una piacevole sorpresa!!
EliminaLa aspettavo tantissimo e ancora non l'ho iniziata
RispondiEliminaMa come no? E non sei stata frustrata???
Elimina