Titolo: Un assassino alle porte
Editore: Nord
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2019
Pagine: 443
Serie: An Ember in the Ashes #3
Trama:
Da anni, l'Impero governa col pugno di ferro, proibendo la scrittura e punendo chiunque non si assoggetti alla sua rigida disciplina. Negli ultimi tempi, però, la morsa si è fatta ancora più opprimente. È una strategia orchestrata nell’ombra dal Signore della Notte, un essere antico e potente che si sta servendo dell'Imperatore per trovare i frammenti di un manufatto magico: la Stella, un’arma formidabile in grado di scatenare il caos nel mondo. Elias e Laia sono tra i pochi a conoscere la verità e, per sventare quel piano malvagio, sono costretti a separarsi. Laia dovrà andare a Marinn, per radunare un esercito che combatta l'Impero al fianco della resistenza, mentre Elias avrà il compito di aiutare la Traghettatrice di Anime, custode dei defunti. Da quando il Signore della Notte fomenta guerre e tumulti, infatti, gli spiriti sono inquieti e rischiano di distruggere il confine che separa il regno dei vivi da quello dei morti. E presto Elias si troverà di fronte a una scelta impossibile: accettare il suo destino e non rivedere mai più la donna che ama, o seguire il cuore e lasciare che il resto dell’umanità ne paghi le conseguenze…
Appena finito. Ho appena chiuso un
libro che giaceva sul mio comodino da due anni. Due anni. In cui lo guardavo,
sentivo la necessità impellente di superare quelle venti pagine lette anni fa,
ma senza mai trovare lo stimolo giusto, la spinta ad andare avanti, ad
iniziarlo davvero.
Non era mai il momento, una volta del
fantasy in generale, una volta del fantasy violento e che sapevo (sapevo!)
mi avrebbe dilaniato, non facevo altro che rimandare ma poi sul mio cammino è giunto
un certo Kristoff (e voi vi starete chiedendo che c’azzecchi con questo
romanzo), ecco lui ha ufficialmente riaperto le porte del fantasy, quello vero,
quello potente, quello che lascia segni, quello che devi leggere tutto d’un
fiato, senza perdere tempo per vivere, quello che sogni di notte o le cui
scene ti seguono a lavoro e rischi di chiamare i clienti con i nomi dei
personaggi.
Ah! I Personaggi! Che personaggi stratosferici
è riuscita a tirare fuori dalla sua penna Sabaa, anche stavolta. Perché diciamolo:
non è semplice scrivere un terzo libro di questo livello, altissimo, se i primi
due hanno fatto scintille (in tutti i sensi!), se sono stati così pieni di eventi,
distruzione, suspense, perché chiedersi se sarà all’altezza dei precedenti è una
domanda che ti rimbomba nella testa molto prima di aprirlo, il benedetto terzo
e non ultimo (capito? Non ultimo) capitolo di questa serie. Ed invece il terzo
si riempie di un’umanità, di una rete di rapporti che vanno dall’amicizia all’amore,
dalla famiglia all’amor patriae, che spiazza e quasi cancella la paura
che non possa essere all’altezza degli altri due. Secondo me questo terzo
volume non ha niente da invidiare ai due precedenti.
Ritroviamo tutti, da Elias
divenuto ormai Traghettatore di anime, alla ricerca di equilibrio nei panni del
suo nuovo, difficile ruolo; il Signore della Notte, con un maledetto
fascino che via via diventa più consistente e straripante, tanto da farmi
domandare se non stessi impazzendo (come posso schierarmi con il nemico?); Cuoca,
con il suo bagaglio di misteri e bugie, di sete di vendetta ma anche di un
gesto d’amore; Laia che riveste il suo innegabile posto da Prima donna,
una Dotta nelle cui mani un intero popolo sta mettendo il proprio futuro (ed
anche il passato); la Comandante davvero sempre più impregnata di
sotterfugi, cattiveria, pedina di un disegno più grande, molto più grande, ma
sempre responsabile di una quantità di morti senza precedenti, lei di cui
ancora non sappiamo niente, lei che è quella che nasconde più di tutti gli
altri personaggi; marziali, dotti, tribali, marinniani, cioè tutti popoli che
si combattono tra loro, senza aver capito che il loro nemico è uno, unico ed infinitamente
più grande; l’Averla Sanguinaria che io ho amato in tutta la sua forza,
nelle sue lacrime, in un sentimento profondo per il suo popolo, la necessità atavica
di salvarlo, un’appartenenza che non mi sarei mai aspettata di trovare in una
Maschera. Non in una Maschera, ma in una Helene sì.
Ma poi, personaggi nuovi o quasi, come Musa
ed Harper (ecco, per Harper mi sono presa proprio una cotta
stratosferica), che salvano le situazioni, che si salvano in molte situazioni
estreme e pericolose, loro che da quando Elias è entrato nella Foresta,
perdendo molto del suo fascino, rappresentano, secondo me, la sicurezza, l’equilibrio,
la giustezza.
Questo libro è intriso di suspense ad
ogni chiusura di capitolo, sei lì con il fiato sospeso, inconsapevole dei colpi
di scena che ti aspettano e che ti terranno incatenata fino al prossimo step,
ma anche con la sensazione, ormai divenuta tangibile, che l’autrice abbia in
serbo per te molto, ma molto di più.
Una scelta stilistica molto anomala, ma
senz’altro azzeccata, quella della narrazione in prima persona al presente
indicativo, che si addice alla perfezione ad una narrazione a tre voci, Elias,
Laia ed Averla Sanguinaria, a cui si aggiungono un capitolo iniziale e finale
del Signore della Notte. Il racconto dell’Averla Sanguinaria è quello che mi ha
lasciato di più con il fiato sospeso, tanto che non nascondo che a volte
saltavo gli altri due per andare a vedere cosa succedesse ad Helene, per poi
tornare indietro e recuperare gli altri.
Un libro che va letto con la mente
sgombra ed il cuore pronto ad ogni colpo di scena, ad ogni infausta
intermittenza e brutale imprevisto. Un libro da assaporare in tutte le sue
sfumature, sottigliezze e magie.
Entrambi da recuperare.
RispondiEliminaKlune in lettura e la Tahir... boh quando riuscirò a incastrarla
devi recuperare tutto!
Elimina@ Chiara: Bella recensione, ho amato libro, Carter e Gavin.Tutta la serie è bellissima i miei preferiti sono il secondo e questo...in pratica i libri dei fratelli Livingstone
RispondiElimina@ Ludovica: La Tahir mi manca non l'ho letta, me la stanno consigliando in vista dell'uscita dell'ultimo libro, ma ho una lista infinita e non so se riuscirò a recuperarla.
Klune è veramente bravissimo
EliminaChiara della serie Green Greek mi sono innamorata anche io da subito. Il branco, i legami ahhh come mi mancano! La tua recensione non fa che confermare le mie sensazioni ed ora devo assolutamente trovare il tempo di proseguire con la serie!
RispondiEliminaLudovica non conosco questa serie ma se tu ne parli così è la valuti 5 beh, va segnata!
Recupera Francesca!
EliminaOh vedo che avete fatto il botto con le letture di questo mese. È stupendo quando i libri ci prendono così. Per quanto mi riguarda mi mancano entrambe le serie ma vorrei recuperare.
RispondiEliminama non le hai ancora lette??!!!
EliminaChiara, ho appena finito la Casa sul mare celeste. Stando in astinenza da Klune, credo che ritorni presto al branco!
RispondiEliminaci credo povera
EliminaNon ho letto nessuno dei due. Di Klune vorrei leggere La casa sul mare celeste
RispondiEliminaè un libro che potrebbe piacerti tantissimo
EliminaDue libri che devo assolutamente leggere e sicuramente della Tahir rileggerò anche i primi due volumi perché è passato troppo tempo e spero di farlo preso vista l'uscita imminente del quarto volume!
RispondiEliminatroppo troppo tempo hai ragione
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