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martedì 19 marzo 2024

Recensione "Laura. Un amore di inizio secolo" di Miss Black

Il libro:
Autrice: Miss Black
Titolo: Laura. Un amore di inizio secolo
Editore: Self
Data di pubblicazione: 25 febbraio 2024
Pagine: 310
Serie: Unfit Vol.6

Trama:
Il 1900 è iniziato da pochi mesi e l’onorevole miss Laura Nemme, ventinove anni nubile, non prevede cambiamenti nella propria vita. A sposarsi ha rinunciato, proprio lei che voleva essere la prima tra cugine e amiche, e ormai si occupa a tempo pieno dell’azienda di famiglia, una grande tessitoria nell’East End di Londra.
È qua che conosce Thomas Walken, il nuovo macchinista arrivato da poco da Manchester. Walken ha dovuto lasciare la sua città d’origine dopo aver partecipato agli scioperi indetti dai sindacati. Nessun padrone era più disposto a dargli lavoro e lui ha una figlia quattordicenne da mantenere. Ma con la lotta di classe e il socialismo ormai ha chiuso, così assicura a Laura. Sarà un dipendente modello.
Tra i due nasce presto una simpatia sconveniente, un’attrazione senza possibili sbocchi. Troppa è la differenza di ceto, vengono da due mondi diversi.
Se solo l’amore fosse ragionevole...

Unfit è una serie sulle disavventure di alcuni rispettabilissimi gentiluomini, che alla vita non chiederebbero altro che pace, tranquillità e le sacrosante gioie del patriarcato, ma ormai è il 1900, queste maledette donne emancipate sono dappertutto, come un’invasione di locuste, e sono tramontati i tempi migliori in cui gli uomini erano uomini e le mogli piante da interno. Non c’è più pace per nessuno.




Unfit è una serie che adoro, che compro in cartaceo e che ha un posto speciale nella mia (nuova) libreria. Che mi piaccia questa autrice ormai è appurato, ma con questa serie ho fatto pace con un genere con cui faticavo e inoltre trovo che gli argomenti trattati siano ideali per me in questo periodo.

Laura Nemme è una zitella, non c’è modo per infiorettare meglio la questione. Le sue stagioni sono andate male, non è piaciuta, non le è piaciuto nessuno e ora vive per il lavoro. Sì perché, pur essendo una donna, può lavorare, ovviamente alle dipendenze del fratello, che però delega con enorme piacere a lei. Quindi lei in qualche modo è realizzata, sa di essere privilegiata, sa di non poter ambire ad altro e tutto sommato è contenta così. Finché non compare Thomas e tutto cambia.
Lui è un socialista, padre single di una ragazzina, vuole non avere problemi e tenersi questo lavoro, ha già perso troppo per le sue idee e ora la sopravvivenza, sua e soprattutto di sua figlia, ha la priorità. Ma l’attrazione per la Padrona è qualcosa che non aveva previsto e a cui fa fatica a opporsi.

Un gap sociale impossibile da superare, oppure no?


Mi è piaciuto tanto questo libro, anche per il suo messaggio femminista. Difficile parlare di condizione della donna a inizio ‘900, difficile farlo con un libro in cui la partenza è di donna realizzata che incontra l’amore, da classica fiaba che ci hanno propinato come unica possibile felicità, ma Miss Black riesce a farlo. Riesce a trasmettere il messaggio che si può essere felici e realizzati senza un uomo e si può lo stesso con. Un messaggio importante, che condivido in tutto.

Come ammesso dall’autrice, questo libro (e non solo) è più “politico”, cosa che apprezzo molto. Si può parlare d’amore e nel contempo affrontare temi importanti, senza nulla togliere a l’uno o all’altro. Quindi anche qui ci sono riferimenti, soprattutto dettati dal periodo storico in cui è ambientato.

Ho di nuovo apprezzato, moltissimo, la cura e l’attenzione che l’autrice ha dedicato alla ricerca storica, alla rappresentazione il più possibile veritiera del contesto storico. Un gran lavoro che non annoia, ma fa respirare la giusta (e inquinata) aria.

Ho adorato ritrovare i vari personaggi dei libri passati, vedere l’evolversi delle loro storie.

Non vedo l’ora di sapere chi saranno i protagonisti del prossimo libro e ovviamente di leggerlo.
Voto: 5*
Conoscete questa autrice, questa serie?


4 commenti: