martedì 22 agosto 2017

Recensione "Ti va di ballare?" di Stephen Dyer e Jonah Lisa Dyer

Buongiorno a tutti, sono tornata dalle vacanze, voi siete ancora in giro? Come sempre mi capita quando in ferie leggo veramente tanto. Oggi vi lascio il mio pensiero su questo libro.

Autori: Jonah Lisa Dyer e Stephen Dyer
Titolo: Ti va di ballare?
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 13 giugno 2017
Pagine: 264

Trama:
È una verità universalmente riconosciuta che tutte le figlie prima o poi arrivino alla conclusione che le loro madri sono pazze. Sospettavo da tempo che la mia avesse qualche rotella fuori posto, ma la certezza è arrivata quando ha aggiunto "cane da concorso" alle mie attività di "studentessa" e "atleta", rendendo le mie già impegnatissime giornate una corsa a ostacoli senza fine.
Megan McKnight non è la più femminile e mondana delle ragazze di Dallas. Indossa sempre jeans sbiaditi, vecchie magliette e stivali da cow-boy, compra reggiseni sportivi e slip di cotone in confezioni risparmio. Sfoggia un viso pieno di lentiggini e un'abbronzatura da muratore, porta i capelli sempre raccolti in una coda, ha labbra costantemente screpolate e unghie rovinate e sporche. E poi è totalmente incapace di sbattere le ciglia, truccarsi e flirtare con i ragazzi come fanno le sue coetanee super sexy. In fin dei conti, la sua vita è sempre ruotata intorno allo studio, ai cavalli e... al calcio. Il suo sogno più grande, infatti, è entrare nella Nazionale femminile, e la stagione che sta per iniziare sarà la sua ultima occasione per realizzarlo. Peccato che sua madre, senza dirle nulla, l'abbia iscritta alla stagione delle debuttanti... proprio lei, che al tacco dodici ha sempre preferito i tacchetti delle scarpe da calcio. Ritirarsi non è un'opzione possibile perciò, tra un allenamento, una partita e un corso in università, Megan sarà costretta a trovare il tempo per lezioni di portamento e di danza, serate di beneficenza e balli preparatori al debutto in compagnia di bellissimi ragazzi (e forse, perché no?, possibili fidanzati). Iniziata di malavoglia per accontentare la madre sull'orlo di una crisi di nervi, l'avventura di Megan in un mondo di formalità, lustrini e buone maniere diventerà un'occasione unica per vivere esperienze che mai avrebbe pensato di fare e forse anche per imparare ad andare oltre i pregiudizi e le apparenze.
In questo loro romanzo d'esordio, Jonah Lisa e Stephen Dyer, affermati sceneggiatori hollywoodiani, confezionano una commedia romantica fresca e divertente che vi farà ridere fino alle lacrime.


Ammetto subito una cosa: non sono una fan accanita di Jane Austen, ma neanche disprezzo i suoi scritti, semplicemente non mi fanno impazzire e negli ultimi anni non ho più letto molto di suo. La storia di Orgoglio e Pregiudizio però mi è sempre piaciuta, così come il personaggio di Darcy quindi quando ho visto la trama di questo libro ho pensato che potesse fare al caso mio. Oltretutto io amo molto i retelling e la cover ha catturato subito la mia attenzione.

L'inizio è promettente, fa proprio ridere. Siamo in Texas e Megan è stata iscritta da sua madre niente meno che alla stagione delle debuttanti, insieme alla sua gemella Julia, dolce e femminile. Dal canto suo Megan ama giocare a calcio, è un maschiaccio e non ha proprio tempo per queste cose! Ma fra una rocambolesca avventura e lo sfarzo più totale forse la nostra eroina riuscirà anche a imparare qualcosa e apprezzare l'evento.

Parto subito col dire che la trama è Orgoglio e pregiudizio. Lo è in tutto e per tutto, non ci sono licenze poetiche di nessun tipo. E' una cosa che apprezzo di solito, ma qui ho riscontrato il primo grande intoppo, per me.
Siamo ai giorni nostri, Megan gioca a calcio ed è emancipata. E' anche apparentemente benestante e comunque non sta cercando di accasarsi, ma di entrare nella squadra nazionale di calcio femminile. Tutto molto bello ma poi? E' tutto retrogrado. Maschilista e pure un po' razzista. Vi faccio un esempio. La famiglia di Megan ha un ranch con allevamento di bestiame e il padre è rassegnato che non potrà tramandare l'attività di famiglia perché ha avuto due figlie femmine. Mi chiedo, perché? Davvero una ragazza, oltretutto presentata come Megan, non può? Poi non ci sono persone di colore o di altre minoranze razziali se non facenti mestieri umili e anche l'omosessualità è vista in negativo, come presa in giro per le ragazze che giocano a calcio.
Secondo me se si vuole ambientare ai giorni nostri una storia passata bisogna avere degli accorgimenti. Non si può presentare una protagonista così moderna all'apparenza e poi scivolare in tante contraddizioni simili. Questo fatto mi ha infastidito tantissimo.

Altra cosa che non ho apprezzato è il buonismo. Come dicevo l'inizio è divertente, quando racconta le prime disavventure di Megan è proprio coinvolgente poi però la ragazza matura e si trasforma in una perfetta signora del Sud. Nulla di male in questo ma veramente la trasformazione è esagerata. Poi tutti diventano tanto tanto buoni bravi e belli e pensano e fanno solo più cose sensate, giuste e adulte. Schiumavo dalla bocca da metà in poi. Il cattivo, che si intuisce subito, è l'unico che mi è stato un pochino simpatico. Ho detestato Megan, viziata e arrogante ma sempre molto onesta. Pure il Darcy della situazione è un esempio di rettitudine quando non sembra un pulcino bagnato.

I personaggi quindi non mi sono piaciuti, per niente. E così pure il sapere sempre cosa sarebbe successo. E' una rivisitazione ma comunque qualche elemento di sorpresa me lo sarei aspettato. Non c'è stata per me la voglia di sapere come sarebbe andata a finire perché si sa dall'inizio e si capisce pure in che maniera.

E' un libro che inizia con le migliori premesse ma che in fretta perde ogni caratteristica per me positiva. E' un peccato.

Voto: 


E voi l'avete letto? Vi piacciono le rivisitazioni?


14 commenti:

  1. La tua predilezione per i cattivi delle storie deve inquietarmi?
    Bacioni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' inquietante in effetti. Ma i buoni sono noiosi! Questi pure perfettini

      Elimina
  2. Anche a me piacciono i cattivi! Comunque bocciato. Bacio da Lea

    RispondiElimina
  3. Che noia questo libro! L'ho lasciato a meta :p

    RispondiElimina
  4. Mamma mia!! Peccato quando certi romanzi si rivelano solo come profonde e cocenti delusioni 😐

    RispondiElimina
  5. Letta la trama su Goodreads sembrava interessante, ma la tua recensione mi ha fatto quasi paura.😄
    Proverò a leggerlo. Ma mi sa di fregatura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me è stata proprio una fregatura, magari a te andrà meglio!

      Elimina
  6. Non l'ho letto ma capisco molto bene quello che vuoi dire. Temo però che, in alcuni stati centrali degli USA tipo il Texas in cui si svolge il romanzo, l'ambientazione retrograda e buonista sarebbe proprio quella che troveresti, perché per certi versi sono davvero così arretrati, anche se a noi fa strano pensarlo perché siamo abituati alla modernità e alla dinamicità di posti come New York o San Francisco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli stati del Sud dell'America potranno essere più retrogradi ma la protagonista viene presentata come emancipata. E poi sono a Dallas non in qualche paesino sperduto. C'è proprio una contraddizione, sempre per me.

      Elimina
  7. La mammina Austen si sta pregando l'oblio per tutti questi remake malriusciti D:

    RispondiElimina