lunedì 13 dicembre 2021

Recensione "Ogni cosa è illuminata" di Jonathan Safran Foer - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, torna questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria, gestita da me, Chicca e Dolci, che adoro sempre di più.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante

L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Stefania Crapaldi..

Guardando le sue recensioni ho scelto questo libro, che avevo comprato già da un po' di tempo e che aspettava il suo momento.

Il libro: 
Autore: Jonathan Safran Foer
Titolo: Ogni cosa è illuminata
Editore: Guanda
Data di pubblicazione: prima in Italia 2004
Pagine: 327

Trama:
Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti. Ad accompagnarlo sono il coetaneo Alex, della locale agenzia «Viaggi Tradizione», suo nonno – affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto – e un cane puzzolente. Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino del Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti. Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d'amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente.


Avevo sentito molto parlare di questo libro, come di qualcosa di strano e particolare e approfittando di questa rubrica, ma soprattutto dopo aver letto le splendide parole di Stefania, ho voluto leggerlo, considerando anche il fatto che l'avevo comprato già da un po'.

Ammetto che strano lo è, tanto, mi ha colpita, ho trovato diverse cose geniali, ma nell'insieme ho faticato tanto e in alcuni momenti mi ha ammorbata (termine scelto non casualmente).

La particolarità è l'eccentricità stilistica. Il racconto è un classico esempio di viaggio dell'eroe, ma stravolto a livello tecnico. Viene raccontato senza una linea temporale fluida, ma soprattutto usando stili diversi secondo i vari POV.

Inizialmente il raccontato da parte di Alexander mi ha fatto sorridere: parole desuete e spesso sbagliate nel contesto, volutamente così a ricreare una sorta di fatica accademica del narratore. Tutto questo però, anche se molto motivato, mi ha reso la lettura molto difficoltosa, rompendo spesso il ritmo e rendendomela poco scorrevole. Ho però apprezzato molto le tematiche in "sottofondo", mi hanno lasciato una sensazione dolceamara e un po' malinconica.

Le parti relative al passato sono state più semplici da leggere come forma, ma meno come contenuto, in quanto spesso di difficile comprensione o collocazione nell'insieme della storia.

Ho apprezzato molto la vena ironica dell'autore, non sempre così buono (proprio come piace a me), che però spesso viene persa dietro ad altro, che sia una sensazione di malinconia o un esercizio di stile.

Foer sa scrivere, questo è indubbio, però secondo me non è adatto a tutti, almeno non con questo libro, che è innovativo ma molto molto complesso. Sono curiosa di leggere altro di suo, per cercare di inquadrare meglio questo autore.

Consiglio la lettura di questo libro a chi ama testi particolari, non usuali, a chi apprezza costruzioni complesse, ma scritte molto bene.
Voto: 3.5*

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12 commenti:

  1. io temo, anzi l'ho sempre pensato, che questo libro non sia adatto a me. proprio per questo tipo di scrittura che a pelle non sembra nelle mie corde

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  2. Anch'io l'ho visto in giro ma ero parecchio titubante proprio per il motivo che tu hai detto: lo stile. Penso che non faccia per me per quanto la storia ha comunque del potenziale

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  3. Invece questa cosa che sottolinei lo fa volare dritto in cima alla mia wishlist!!!😁

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    1. e mi fa molto piacere, sono curiosissima di sapere poi cosa ne pensi

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  4. Vorrei leggerlo, prima o poi e spero di farlo presto, nel frattempo va nella Wishlist

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  5. Io passo non credo sia nelle mie corde non amo troppo le eccentricità stilistiche. Bella recensione.

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  6. Per ora passo anche io, non mi convince

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