Titolo: Il principe degli Sciacalli
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 24 ottobre 2018
Pagine: 496
Serie: Saga dei Quadranti #1
Trama:
In una manciata di giorni e in una lunga notte di sangue, la Schiera degli Sciacalli è riuscita a invadere il più forte tra i Quadranti dell’Impero umano, travolgendo la famiglia del Mastro e il suo stendardo. Nessuno degli storici alleati è accorso in loro aiuto e i Ti-jak, una razza di bestie semiumane dai corpi massicci e ricoperti di squame, hanno falciato qualsiasi resistenza. Gli unici sopravvissuti dei Daven-Furus, il principe Raven e le principesse Sarissa e Ioni, non possono che sottomettersi alla triade a capo degli invasori: Raven diventerà lo schiavo del Jekret, la guida militare, mentre le sorelle saranno date in sposa per rafforzare il seme di quella genia ripugnante ma invincibile. Ciascuno di loro sarà chiamato alla scelta più difficile: mutare a caro prezzo la propria natura, assumendo un ruolo non previsto in un destino avverso e ostile, fino a quando ciò che sembra un abisso senza fine, potrà trasformarsi in un’occasione di rinascita. Dalla fortezza tra le rocce di Rovelia sino alle cime proibite di Lacan, dalla polvere dei deserti alle torri di Mnar, il tempo del Quadrante di nordest scorre inesorabile verso la rovina, ma non è detto che gli invasori siano gli unici nemici. E talvolta persino un’alleanza con le bestie può rappresentare l’ultima speranza di salvezza. Il primo avvincente capitolo della Saga dei Quadranti. Sul campo di battaglia, dove oltre alle armi contano anche i sentimenti, il cruento confronto tra l’uomo e la bestia. Un fantasy che penetra l’abisso più profondo della natura umana per scatenare i suoi demoni, nella tradizione delle grandi saghe epiche e indimenticabili.
Io amo l'epic fantasy, è un genere che ho scoperto negli ultimi anni e di cui sto cercando di recuperare i molti consigli ricevuti. Questo libro è una nuova uscita ma ci tenevo a leggerlo subito perché conosco l'autrice e adoro il suo stile, finora conosciuto in altri generi.
A lettura conclusa posso tranquillamente asserire che se l'autrice è brava in altro, qui è sublime, ha trovato la sua massima espressione. Questo sottotipo di fantasy poi è molto particolare, mi spingerei a dire più di nicchia e spesso è maggiormente letto e scritto da uomini, in quanto la componente sentimentale passa in secondo piano o anche più in giù. In una cerchia prevalentemente maschile la Moro ha fatto capire che anche la componente femminile può far parte dell'eccellenza, quindi per me i pregiudizi di genere sono sfangati.
La storia è molto complessa e si snoda in un'ambientazione particolare in cui la cartina iniziale è fondamentale. Siamo in un regno costituito da quattro quadranti con le relative reggenze e un nucleo centrale che dovrebbe governare ed essere sopra le parti. Ma cosa succede quando uno dei quattro, il più prospero, viene attaccato e sconfitto? Cosa si nasconde dietro tutto questo?
Devo dire che l'autrice si è presa tutto il tempo necessario per spiegare tutto, sia l'ambientazione in senso fisico che politico. E questo anche se apparentemente ne rallenta la lettura permette di entrare bene nella storia, nei vari meccanismi che ne determinano le scelte.
Il punto di forza maggiore però è dato dagli Sciacalli perché hanno permesso di affrontare un tema a me caro, quello della diversità. Infatti gli invasori sono mostri, bestie che ricordano dei grossi lucertoloni con le squame i gli occhi da anfibi. Sono orribili in contrapposizione alla purezza delle principesse e degli umani. Ma la bellezza è veramente da misurare nell'aspetto esteriore?
Inoltre hanno usi e costumi barbari ma anche lì agli occhi degli uomini. Perché con un minimo di conoscenza i nostri fratelli scopriranno che i veri mostri sono ben altri.
Essendo un epic fantasy la parte romance è praticamente assente, mentre le battaglie e i combattimenti sono molti. È un libro crudo, violento, come è giusto che sia..
Lo stile è ricercato e complesso ma anche in questo caso è il genere che lo richiede. Ho amato molto l'evoluzione della penna della Moro per questo nuovo progetto, lo ritengo molto adeguato al prodotto.
Ho amato la storia, l'ambientazione, i personaggi, le tematiche e lo stile. Forse non è adatto a tutti ed è sicuramente un libro che necessita di tempo e concentrazione per leggerlo, non semplice né veloce, ma io ve lo consiglio con tutto il cuore. Mi sono innamorata dei lucertoloni, ho adorato i fratelli Daven-Furus e anche se questo è il primo di una serie il finale non lascia in sospeso. Per me è un piccolo gioiellino e non vedo l'ora di tornare nei Quadranti in mezzo agli Ti-jak.
Voto:
A lettura conclusa posso tranquillamente asserire che se l'autrice è brava in altro, qui è sublime, ha trovato la sua massima espressione. Questo sottotipo di fantasy poi è molto particolare, mi spingerei a dire più di nicchia e spesso è maggiormente letto e scritto da uomini, in quanto la componente sentimentale passa in secondo piano o anche più in giù. In una cerchia prevalentemente maschile la Moro ha fatto capire che anche la componente femminile può far parte dell'eccellenza, quindi per me i pregiudizi di genere sono sfangati.
La storia è molto complessa e si snoda in un'ambientazione particolare in cui la cartina iniziale è fondamentale. Siamo in un regno costituito da quattro quadranti con le relative reggenze e un nucleo centrale che dovrebbe governare ed essere sopra le parti. Ma cosa succede quando uno dei quattro, il più prospero, viene attaccato e sconfitto? Cosa si nasconde dietro tutto questo?
Devo dire che l'autrice si è presa tutto il tempo necessario per spiegare tutto, sia l'ambientazione in senso fisico che politico. E questo anche se apparentemente ne rallenta la lettura permette di entrare bene nella storia, nei vari meccanismi che ne determinano le scelte.
I protagonisti sono i tre fratelli del Quadrante attaccato, Raven, Sarissa e Ioni. I personaggi però sono molti e tanti sono quelli importanti. Anche qui di fondamentale aiuto è stato l'elenco iniziale dei personaggi suddivisi per casate, ha aiutato a inquadrare i vari collegamenti soprattutto all'inizio.Antichi accordi erano stati violati.Antiche promesse erano state dimenticate.E ‘nulla come il tradimento fiacca gli animi e li prostra’: questa era stata l’ultima constatazione del principe Rufus Daven-Furus, Mastro dell’omonimo Quadrante e sino ad allora vassallo leale della Casa imperiale di Mnar.
Il punto di forza maggiore però è dato dagli Sciacalli perché hanno permesso di affrontare un tema a me caro, quello della diversità. Infatti gli invasori sono mostri, bestie che ricordano dei grossi lucertoloni con le squame i gli occhi da anfibi. Sono orribili in contrapposizione alla purezza delle principesse e degli umani. Ma la bellezza è veramente da misurare nell'aspetto esteriore?
Inoltre hanno usi e costumi barbari ma anche lì agli occhi degli uomini. Perché con un minimo di conoscenza i nostri fratelli scopriranno che i veri mostri sono ben altri.
Forse la pietà era davvero una virtù riservata alle creature più infelici e mal riuscite. Chi era già perfetto di suo, invece, era dotato all’esterno di uno smalto integro e impeccabile, su cui gli altri scivolano via, senza potersi aggrappare.Ho amato gli Sciacalli, la loro caratterizzazione, la loro durezza. Perché dietro la corazza si riesce a intravedere il valore etico giusto, la lealtà e anche la rettitudine. Ammetto anche che in alcuni punti mi sono quasi commossa, perché ho provato un trasporto e un'empatia più per queste bestie che per molti umani. La chiave della riuscita di questo libro per me è in mano loro.
«Hai visto, mio Fiore?» le sussurrò il suo sposo «Anche se il tuo sangue è ritenuto il più puro del Quadrante, quando scorre è rosso come il mio.»Tutti i vari personaggi, uomini e bestie, principali e secondari, sono caratterizzati benissimo. Sono appunto molti e forse all'inizio è facile fare confusione, ma poi io sono riuscita a inquadrarli tutti benissimo.
Essendo un epic fantasy la parte romance è praticamente assente, mentre le battaglie e i combattimenti sono molti. È un libro crudo, violento, come è giusto che sia..
Lo stile è ricercato e complesso ma anche in questo caso è il genere che lo richiede. Ho amato molto l'evoluzione della penna della Moro per questo nuovo progetto, lo ritengo molto adeguato al prodotto.
Ho amato la storia, l'ambientazione, i personaggi, le tematiche e lo stile. Forse non è adatto a tutti ed è sicuramente un libro che necessita di tempo e concentrazione per leggerlo, non semplice né veloce, ma io ve lo consiglio con tutto il cuore. Mi sono innamorata dei lucertoloni, ho adorato i fratelli Daven-Furus e anche se questo è il primo di una serie il finale non lascia in sospeso. Per me è un piccolo gioiellino e non vedo l'ora di tornare nei Quadranti in mezzo agli Ti-jak.
Voto:
Ringrazio l'autrice per la copia digitale
Voi leggete questo genere?
Ciao Chiara! L'epic fantasy non fa molto per me, preferisco gli storici tradizionali. Però tu sembri veramente entusiasta di questo romanzo, dev'essere davvero bello :-)
RispondiEliminami è piaciuto tanto ed è un genere che amo sempre più
EliminaSai già che l'ho inserito in lista .. Resta solo da vedere quando lo leggerò e non se lo leggerò. Perché è sicuro che prima o poi lo farò !
RispondiEliminaLo DEVI leggere, davvero. Lettura impegnativa ma decisamente appagante
EliminaPreferisco leggere la recensione, anche se immagino non ci sanno spoiler, dopo che anch'io avrò letto il libro. Ritorno di sicuro per confrontarmi e le tue cinque stelle mi fanno scalpitare per cominciare il libro :*
RispondiEliminaNon vedo l'ora di parlarne insieme Maryella
EliminaE' mio, lui (tu sai chi) è mio!
RispondiEliminae allora! Tiro fuori la frusta
EliminaStavo giusto pensando a nuovi nomi ti-jak. Magari un Kiar-ti-Rop e un Dolk-ti-arlon... prendo nota... Scherzi a parte, thanks a lot :))
RispondiEliminaio però adesso lo voglio il mio sciacallo!
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