Buongiorno,
compie un anno questa rubrica, che amo tantissimo e a cui tengo molto,
nata da una mia idea, alla quale si è aggiunta la collaborazione di Dolci.
Ogni
mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog
partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di
catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.
L'argomento di marzo è
Un thriller
Dopo il romance dello scorso mese è giusto stemperare con questo genere e io ho subito pensato a Carrisi, di cui da poco ho letto Il suggeritore (recensione qui).
Autore: Donato Carrisi
Titolo: L'ipotesi del male
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 29 aprile 2013
Pagine: 432
Serie: Mila Vasquez #2
Autore: Donato Carrisi
Titolo: L'ipotesi del male
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 29 aprile 2013
Pagine: 432
Serie: Mila Vasquez #2
Trama:
«Hai mai desiderato scomparire?»
C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato.
Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini.
Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale... Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.
C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato.
Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini.
Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale... Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.
Ho comprato questo libro immediatamente dopo aver letto Il suggeritore, perché, nonostante alcune incertezze, mi aveva colpito molto. L'occasione di leggerlo è arrivata con questa rubrica, non ho avuto dubbi sulla scelta.
Questa storia potrebbe essere letta da sola, ma sicuramente se ne capiscono tutte le sfumature solo se si è letto prima Il suggeritore. La protagonista è di nuovo Mila, questa volta 7 anni dopo i fatti raccontati nel precedente libro e la ritroviamo ancora più tormentata di quando l'abbiamo lasciata.
Infatti per sfuggire al buio, alla voce del male che le sussurra nella testa, la poliziotta ha chiesto il trasferimento nel Limbo, l'ufficio che si occupa dei casi di persone scomparse. Ma il buio riuscirà a trovarla anche qui.
La vicenda raccontata è complessa e articolata, con molti collegamenti difficili da intuire in anticipo. Carrisi è un maestro nel creare la giusta atmosfera. Ho ritrovato la sua impronta, un inizio che fa entrare nella storia il lettore, con un crescendo che sfocia di nuovo in un finale sconvolgente. Me lo aspettavo e non mi ha deluso in questo.
Di nuovo l'ambientazione è vaga, cosa che mi lascia sempre un po' spiazzata. Credo sia un limite mio, ma preferirei raccapezzarmi meglio.
Il personaggio di Mila questa volta è riuscito a colpirmi di più. La trovo sempre poco simpatica e soprattutto non così professionale (fa errori banali che davvero non ti aspetti da un poliziotto, ma non solo lei, proprio tutto il corpo), questa volta però l'autore si è preso il tempo di esplorare meglio la sua psiche, riuscendo a far capire il perché di alcuni atteggiamenti. Ho molto apprezzato questa maggiore analisi, così come mi è piaciuto il co-protagonista, Berish.
Mi è piaciuto molto il nocciolo sul quale il libro si fonda, cioè il fatto che il bene e il male siano in qualche modo la stessa cosa, collegati e non separabili. Di come a volte per fare del bene si faccia anche il male. Fa molto riflettere, anche su cose più piccole e di tutti i giorni. Le zone d'ombra sono presenti in tutti noi.
Ho trovato che il libro seguisse in maniera parallela il precedente, anche in alcuni tratti della trama (difficile spiegare di più senza fare spoiler), cosa che ha diminuito un pochino la suspense.
Ho però divorato il libro in pochissimo tempo e le ultime righe mi hanno lasciata a bocca aperta e con la voglia di leggere subito il successivo.
Voto:
Questa storia potrebbe essere letta da sola, ma sicuramente se ne capiscono tutte le sfumature solo se si è letto prima Il suggeritore. La protagonista è di nuovo Mila, questa volta 7 anni dopo i fatti raccontati nel precedente libro e la ritroviamo ancora più tormentata di quando l'abbiamo lasciata.
Infatti per sfuggire al buio, alla voce del male che le sussurra nella testa, la poliziotta ha chiesto il trasferimento nel Limbo, l'ufficio che si occupa dei casi di persone scomparse. Ma il buio riuscirà a trovarla anche qui.
La vicenda raccontata è complessa e articolata, con molti collegamenti difficili da intuire in anticipo. Carrisi è un maestro nel creare la giusta atmosfera. Ho ritrovato la sua impronta, un inizio che fa entrare nella storia il lettore, con un crescendo che sfocia di nuovo in un finale sconvolgente. Me lo aspettavo e non mi ha deluso in questo.
Di nuovo l'ambientazione è vaga, cosa che mi lascia sempre un po' spiazzata. Credo sia un limite mio, ma preferirei raccapezzarmi meglio.
Il personaggio di Mila questa volta è riuscito a colpirmi di più. La trovo sempre poco simpatica e soprattutto non così professionale (fa errori banali che davvero non ti aspetti da un poliziotto, ma non solo lei, proprio tutto il corpo), questa volta però l'autore si è preso il tempo di esplorare meglio la sua psiche, riuscendo a far capire il perché di alcuni atteggiamenti. Ho molto apprezzato questa maggiore analisi, così come mi è piaciuto il co-protagonista, Berish.
Mi è piaciuto molto il nocciolo sul quale il libro si fonda, cioè il fatto che il bene e il male siano in qualche modo la stessa cosa, collegati e non separabili. Di come a volte per fare del bene si faccia anche il male. Fa molto riflettere, anche su cose più piccole e di tutti i giorni. Le zone d'ombra sono presenti in tutti noi.
Ho trovato che il libro seguisse in maniera parallela il precedente, anche in alcuni tratti della trama (difficile spiegare di più senza fare spoiler), cosa che ha diminuito un pochino la suspense.
Ho però divorato il libro in pochissimo tempo e le ultime righe mi hanno lasciata a bocca aperta e con la voglia di leggere subito il successivo.
Voto:
Le altre tappe del mese
Questa rubrica è nata da una mia idea, da una mia esigenza di condividere con altre blogger pensieri e opinioni. Spesso non è stata vissuta così e me ne dispiace. Ci sono state e ci saranno ancora defezioni, giusto non proseguire quando non ci si trova (anche senza inventare scuse).
Continua lo stesso a essere una rubrica a cui tengo molto e ringrazio chi ha partecipato, soprattutto chi continua a partecipare, con il giusto spirito.
Continuo a ripetermi di leggere il suggeritore ma sembra che sia il suo momento. Le tue recensioni però mi spingono sempre più a volere affrontare il romanzo e i suoi seguiti
RispondiEliminaGrazie Chicca, io te lo consiglio
EliminaBella recensione Chiara, questo libro l'avevo letto quando era uscito tanto tempo fa..ora non mi ricordo quasi nulla..
RispondiEliminaGrazie Sabrina, a me capita anche di dimenticare dopo un po' soprattutto se non recensisco
EliminaCarrisi è sempre una garanzia! La serie di Mila poi io l'adoro!
RispondiEliminaVoglio leggere anche qualche altro titolo suo, cosa mi consigli Rosaria?
EliminaIl suggeritore mi piacque moltissimo, dovrei proseguire anche io la lettura
RispondiEliminaleggi leggi
EliminaIl suggeritore mi era piaciuto. Prima o poi leggere anche questo. Nemmeno io mi sento a mio agio con le ambientazioni vaghe. Preferisco mi si dica dove ci si trova...comunque è un suo tratto distintivo e quindi pazienza.
RispondiEliminaCiao da Lea
Ciao Lea, portiamo pazienza anche per i suoi finali!
EliminaNon so se avrò mai lo stato d'animo giusto per leggere i seguiti de Il suggeritore, più che altro perché è passato tantissimo tempo da quando l'ho letto e dovrei rinfrescarmi un po' la memoria, però mi scoccia non sapere come va a finire la faccenda.
RispondiEliminaio credo che tu possa leggerlo ugualmente anche se non ricordi più bene il precedente, perché le cose fondamentali in questo le ricorda
EliminaIo Carrisi non l'ho mai letto. Ma alla presentazione del suo ultimo romanzo mi era piaciuto molto
RispondiEliminaè un tipo interessante, molto
EliminaLe trame dei libri di Carrisi mi piacciono molto ma non riesco ad affrontarli mi mettono troppa ansia, una volta ho iniziato a leggere "Il suggeritore" ma ho dovuto sospendere la lettura.
RispondiEliminaCristina hai ragione, Carrisi è capace di creare il giusto pathos
EliminaCarrisi mi aspetta ormai da troppo tempo. Mi sa che è giunta l'ora di leggerlo! Ahahah
RispondiEliminal'ho scoperto tardi anche io Desirèe, ma te lo consiglio proprio
EliminaNon ho letto "Il suggeritore" quindi ho letto la tua recensione a pezzi, anche se sono certa non ci siano spoiler troppo grossi. Questo mese infilo il titolo nella tbr e lo leggerò perché oramai ho la curiosità alle stelle!
RispondiEliminaCuriosa di sapere se piacerà anche a te!
EliminaQuesto mi è piaciuto meno di Il suggeritore, però non ho stentato a riconoscere la mano di Carrisi
RispondiEliminaè un tratto inconfondibile!
EliminaNon ho ancora letto Carrisi..ecco ho fatto outing! Però adoro questa recensione!
RispondiEliminaMara ho iniziato quest'anno anche io, ce la faremo!
EliminaIn lista da una vita e in attesa nella libreria
RispondiEliminaho voluto seguire l'ordine della serie
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