martedì 13 marzo 2018

Gruppo di lettura "Shatter me" di Taheren Mafi - Capitoli da 36 a 40


Buongiorno, oggi il blog ospita la tappa di questo gruppo di lettura (o come nel mio caso rilettura). Nel post di presentazione abbiamo esposto libro e programma e oggi siamo arrivati ai capitoli dal 36 al 40.


C'è una piccola novità. Visto che per me questa è una rilettura e che poi proseguiremo e considerato anche che in molte stiamo partecipando (grazie a tutte), ho deciso di "cedere" la mia tappa a una ragazza (siamo ragazze per sempre, rassegnati) che considero ormai un'amica e che spero possa collaborare con me in futuro. Adoro il suo modo di scrivere e quindi per oggi mi blog es tu blog. Vai Ludovica!

Autrice: Taheren Mafi
Titolo: Shatter me
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 9 giugno 2016
Pagine: 378
Serie: #1 Shatter me

Trama:
264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perchè Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finchè nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perchè la vita li chiama, oltre i muri della prigione.



Premessa: Questo post contiene SPOILER! È impossibile fare un gruppo di lettura senza raccontare cosa succede quindi se non siete ancora arrivati a questo punto fate attenzione.


RIFLESSIONI DI LUDOVICA CAPITOLI DA 36 A 40

Capitoli intensi quelli di cui devo parlare, non solo perché la trama si infittisce, non solo perché forse sono i più dinamici dell’intero libro, ma sono anche quelli in cui i personaggi aumentano e si ritrovano tutti insieme a tessere la tela del romanzo, con sempre più colori e tessuti diversi. 
Oltre ai tre protagonisti, Adam Juliette e Warner, troviamo James, il fratello minore di Adam e ritroviamo Kenji, un nuovo personaggio che avevamo visto entrare in scena solo nei due capitoli precedenti: 
«Kenji sembra di buonumore e inspiegabilmente su di giri. È tenace e ottimista, uno che non si scoraggia. Non posso che ammirare la sua determinazione.»
Con l’arrivo di Kenji, l’Adam che abbiamo visto fino a questo momento sicuro di sé o almeno di quello che stava facendo, l’Adam razionale che aveva un piano e che si stava adoperando per metterlo in pratica, comincia a vacillare. Si sente responsabile del futuro del fratellino James, non vuole assolutamente metterlo in pericolo o sconvolgergli la vita. Non si sente di “aver fatto abbastanza” per lui, ma soprattutto teme quello che potrebbe, o meglio, potrà avvenire se (o quando?) Warner riuscisse a capire dove si stanno nascondendo, come è riuscito, con estrema facilità, a fare Kenji.

Arriva a un tale punto di smarrimento da chiedere consiglio a Juliette : “Non so cosa fare. Dimmi cosa devo fare.” Adam in questa sua richiesta d’aiuto è così spontaneo da farmi tantissima tenerezza. 
Juliette non ha alternative se non quella di fidarsi di Kenji, il quale aveva proposto a lei e ad Adam un piano e soprattutto un rifugio in cui poter andare tutti insieme. Adam non si fida, e forse la sua è anche un po’ gelosia, gelosia nei confronti di questo confusionario compagno di battaglie ed uccisioni, che sembra ci stia spudoratamente provando con la sua, la sua cosa? Ragazza? Compagna? anche Juliette fatica a definirsi e vorrebbe che a farlo fosse lui, ma Adam non lo fa, o almeno non adesso. 
Nel giro di pochissime pagine avviene il finimondo: James rientra da scuola e non fa in tempo a dimostrare tutto il suo infantile entusiasmo che si ritrovano un plotone fuori la porta, per cui non solo sono costretti a fuggire da una porta segreta, ma Adam è costretto, per l’ennesima volta a fare ciò che aveva promesso a se stesso di non fare più: affidare suo fratello a qualcun altro che non fosse lui, e lo fa anche con un peso sul cuore, visto che lo lascia nelle braccia di Kenji. 
Lui e Juliette si danno alla fuga, cercano di andare il più lontano possibile ed anche se, alcune cose non se le dicono, sono nell’aria e sono dentro di loro: 
«Adam si volta ed esplode due colpi. Non m’incoraggia. Non mi chiede se sto bene, o se ho paura. Non mi sprona né rassicura. Non mi implora di abbandonarlo al suo destino e di mettermi in salvo. Non mi chiede di badare a suo fratello nel caso morisse. Non ha bisogno di farlo. Oggi potremmo morire tutti. I fatti parlano chiaro. Eppure sappiamo che dobbiamo approfittare di quest’occasione. Perché andare avanti è l’unico modo di sopravvivere».
Juliette è un tipo strano, e non poco! Ad una prima lettura avevo provato pena e commiserazione per questa ragazza, per il modo crudele in cui i suoi genitori le avessero fatto vivere il suo potere, o dono, o maledizione, come dir si voglia. Le avevo dato tutte le attenuanti del caso per la sua superficialità di fondo, per il suo poco spessore, ma ad una seconda lettura il personaggio comincia ad infastidirmi per le stesse ragioni per cui prima mi faceva tenerezza. Nonostante non si trovi più nel freddo e nel buio della cella in cui il racconto è iniziato, nonostante non sia più sola, ma circondata da almeno altre due persone, Juliette continua a parlare con se stessa senza filtri, con estrema naturalezza, come se stesse dialogando con la sua coscienza, ancora senza, ahimè, virgole o alcun segno di interpunzione, o come se fosse una “psicopatica”, come la definisce bonariamente Kenji. 
Il capitolo in cui Juliette ed Adam fuggono è adrenalina pura, pieno di tensione, entrambi corrono, verso non si sa bene cosa – una via di fuga, la salvezza, la morte? – ed hanno in testa un’unica e
grande certezza: Warner vuole Juliette viva, ma farà qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo. E dove li porta la loro corsa contro il tempo, contro cento soldati che li inseguono, contro persone che li guardano? Eh già! Proprio tra le braccia di Warner. E tutto avviene con una precisione scandita da pochi passaggi: Adam viene colpito, Warner allontana Juliette, toccandola, sì, toccandola e svelandole quello che lui ha scoperto e che lei avrebbe voluto lui non scoprisse mai, e cioè di essere immune al suo tocco letale. Warner confessa a Juliette di amarla (amarla? Devi fare altro, caro Warner, per convincermi della tua sincerità!), lo fa con una tenerezza nella voce che mi ha stupito e poi mi destabilizzato, ma un po’ mi ha anche conquistato: 
« Ricorda un cane randagio, furioso e indemoniato, pronto a scatenare il finimondo ma che allo stesso tempo desidera di essere benvoluto, accettato. Di essere amato.
La cosa che più mi sconvolge è la delicatezza del suo tocco, la sincerità del suo sguardo. “Voglio che tu mi scelga” dice. “Voglio che tu scelga di stare con me. Voglio che tu voglia tutto questo…”» 
È così che in qualche modo Warner riesce a mettere in confusione la nostra protagonista che, almeno fino ad ora, si era dimostrata tutta d’un pezzo e per niente conquistabile da altri che non fossero il ragazzo che amava da quando era una bambina, e cioè Adam. 
"Sono fatta di 500 strati di paura. Stordita dall’afflizione e dallo sconcerto.
Le sue mani cercano il mio viso, la sua bocca le mie labbra. Ho il cervello in fiamme, non mi capacito. È come se fossi uscita dal mio corpo e assistessi alla scena senza poter intervenire” 
Quello che accade dopo forse era prevedibile ed in effetti accade senza lasciar posto alla fantasia: durante il bacio Juliette cerca di rubargli la pistola con cui lo colpirà e lo lascerà al suolo, inerme ed insanguinato, senza ripensamenti. Andrà alla ricerca di Adam, lo troverà all’interno di quello che doveva essere un mattatoio, con sempre più coscienza della sua forza, visto che riesce con un pugno ad aprire una porta, lo trascinerà fuori di lì e riuscirà addirittura a rubare una macchina, a salirci sopra e a pronunciare le parole con cui si conclude il quarantesimo capitolo:
«Adam?»
«Sì?»
«Non so guidare.»
Non nascondo che a me Adam in questo primo libro sia piaciuto, ed anche tanto. Non so cosa succederà nei libri successivi, non so se Warner tornerà e come tornerà, è vero che lei ora sembra solo odiarlo con tutta se stessa, ma è pur vero che quel bacio l’ha messa in confusione, ed anzi, ciò che l’ha scioccata ancor di più è l’intesa che ha sentito benissimo essersi venuta a creare tra lei e Warner. Quindi, è ancora tutto da decidere, anzi, da scrivere e da leggere!

Ludovica


Il calendario, non perdetevi le altre tappe:



Il mio pensiero si discosta un po' da quello di Ludovica. Io ho avuto una predilezione per Warner già da subito. In questo pezzo poi è stata una conferma, adoro questo personaggio così tormentato. Come la mia socia però non sopporto tanto Juliette, anche per me subito è stato più facile apprezzarla per poi faticare a sopportarla, speriamo migliori.
Adoro lo stile dell'autrice e sto apprezzando molto questa rilettura, non vedo l'ora di proseguire e andare avanti con la serie, quindi seguiteci!
immagini prese da Pinterest

12 commenti:

  1. Capitoli sempre più intensi!!
    Warner fino ad ora non mi è piaciuto, troppo cattivo, anche se è un personaggio che mi piacerebbe conoscere meglio. Il bacio con Juliette....mi fa pensare....la connessione che ha sentito con Warner.....diciamo che non so cosa aspettarmi per il futuro.
    Sono curiosa anche di sapere perchè Adam e Warner possono toccare Juliette.
    I due nuovi personaggi, James e Kenji, mi stanno molto simpatici, mentre Juliette..non so...come dite voi, all'inizio faceva molta pena, adesso un po' meno.....anzi direi che fa veramente paura vista la forza che ha

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    1. Sono contenta che ti stia piacendo e anche io sono curiosa del perché loro possano toccarla

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    2. Anche io sono mooooolto curiosa di sapere perché loro due possono toccarla! Ci toccherà leggere il secondo per saperlo😍😍

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  2. Credo che gli ultimi 15/20 capitoli siano l'essenza del romanzo. c'è tensione, passione, paura.
    Ludovica ha fatto una perfetta analisi della situazione e mi trovo molto con lei tranne per la parte che riguarda Juliette. a me lei è piaciuta da subito. un po' capisco questo suo essere così "psicopatica" , ma ci pensate non poter essere toccata? abbracciata? ed emarginata da tutti? sfido chiunque ad essere normale dopo un trattamento del genere.
    E adesso aspettiamo la prossima tappa :D

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    1. Sono capitoli molto molto intensi

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    2. Alla prima lettura ho provato grande tenerezza per Juiette! Mi sembrava il pulcino della fiaba Il brutto anatroccolo. Hai presente? Così spaesato,così smarrito. Ad una rilettura però mi ha un po’ infastidito,forse solo perché è stata messa in confusione da Warner e dalle sue dichiarazioni e dal suo bacio🤪🤪
      Comunque io non ho un buon rapporto con le protagoniste femminili dei fantasy! Ad oggi,l’unica promossa a pieni voti è una certa Eloise di un certo Black Friars 😍😍😍😍

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  3. Warner è il super cattivo! Non c'è storia!
    Capisco Juliette che voglia essere definita da Adam, ma credo anche che la loro sia stata un'intesa istintiva, senza bisogno di etichette. Comprendo però che lei voglia certezze, del mondo non sa nulla, l'istinto le è stato rubato.
    La vedo però maturata, il modo di esporre il pensiero è meno confusionario, anche se non perfetto. Certo, potrebbe fare di meglio, ma aspettiamo la fine e magari anche un altro libro. Se ho ben capito la serie è fortunatamente lunga.
    Grazie per questa tappa!

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    1. Grazie a te per la partecipazione!

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    2. Grazie a te! Rispetto ai discorsi che faceva con se stessa all’inizio,è sicuramente maturata. Ha una maggiore consapevolezza di se stessa e di quello che vuole. Il problema ora sarà capire che peso avrà Warner nelle sue scelte future!

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  4. Warner non mi interessa proprio per niente, non mi convince e non mi piace...👎 non lo sopporto proprio. Kenji invece mi incuriosisce... come ha fatto ad arrivare da Adam? Che ruolo ha? Juliette mi fa tenerezza, è sperduta...

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    1. io e te agli opposti, è carino anche così, vero?

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    2. Per ora anche io,assolutamente,team Adam😍😍
      Aspetterò di conoscere meglio ‘sto Warner visto che la Ropolo stravede solo per lui😜😜😜

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