Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato il blog Le trame del destino. Libri e dintorni e ha scelto questo libro, che ho letto e amato molto.
Autrice: Amy Harmon
Titolo: L'incantesimo della spada
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 5 luglio 2018
Pagine: 384
Trama:
In un regno in cui gli incantesimi sono banditi, l’unica magia rimasta è l’amore
«Deglutisci, figlia. Ingoia le parole, bloccale nel profondo della tua anima. Nascondile, chiudi la bocca sul tuo potere. Non maledire, non curare. Non parlerai, ma imparerai. Silenzio, figlia. Rimani viva».
Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell’ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell’avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l’unica magia rimasta potrebbe essere l’amore. Ma chi potrebbe mai amare… Un uccellino?
Era il primo libro che
leggessi di Amy Harmon e come accade sempre in questi casi, soprattutto se l’autrice
è prolifica come lei, ero timorosa di aver fatto una scelta sbagliata e
avventata. Ed invece? Ho letteralmente divorato il libro: iniziato alle 21 e
terminato alle 5 di mattina (di un giorno lavorativo normale, in cui la sveglia
è suonata puntuale alle 7) e l’ho letteralmente adorato. Non riuscivo a
staccare gli occhi dalle pagine e non sono riuscita a fermarmi fino a quando
non ho visto la parola fine.
«Ingoiale, figlia mia.
Trattienile, le parole adagiate sulle tue
labbra.
Chiudile a chiave in fondo alla tua anima,
nascondile finché non avranno il tempo di
sbocciare.
Sigilla la tua bocca e il tuo potere, non
maledire e non curare,
finché non giungerà l’ora.
Non parlare e non raccontare,
il paradiso o l’inferno non invocare.
Imparerai e prospererai.
Silenzio, e in vita resterai.»
Tutto inizia con la difficoltà delle parole.
Tutto si compie grazie alle parole. Tutto termina con la potenza delle parole.
È una fiaba, questa, senza ombra di dubbio,
di quelle raccontate nelle fredde sere invernali, di quelle sussurrate dinanzi
al fuoco del camino, di quelle che fanno palpitare il cuore, sognare,
immaginare.
Il linguaggio si sposa perfettamente al tipo di racconto: è cadenzato
come una vecchia nenia, è un lieve sussurro alle orecchie, è un canto che si
insinua nella mente. Ed anche se le parole sono intuite, pensate e trattenute,
riescono comunque a fuoriuscire dalle pagine con vigore ed insolenza.
Accidenti! Sono talmente entrata nel vivo della storia, che
potrei cominciare a recitare anche io versi di incantesimi ed anche io potrei
trasformarmi in qualche animale simbolico che mi porti lontano lontano...
I protagonisti di questa fiaba senza tempo sono Lark, una
giovane fanciulla resa muta da un incantesimo fatto su di lei dalla madre
morente, per difenderla dal suo stesso dono, che è quello di essere un’Indovina
e Tiras il giovane re succeduto al padre, che altri non è che l’uccisore della
madre di Lark. Tra i due, che dovrebbero odiarsi e che soprattutto non
dovrebbero saper comunicare tra di loro, si instaura invece un’unica, o quasi,
capacità di parlare e di capirsi che va al di là delle parole che Lark non sa
tirare fuori dalla sua gola e che Tiras riesce comunque a sentire nella sua
testa.
Il potere di Lark è grandissimo, ma lei ne conosce solo una
minima parte ed anche con quella è in una lotta continua che la porterà,
irrimediabilmente, a diventare più forte, ad affrontare ostacoli, a superare
prove e, alla fine di una battaglia estenuante con se stessa, ad accettare quello che la sua natura le ha
dato.
«Non provavo gioia per il mio nuovo potere, che diveniva sempre
più forte.
Provavo solo sgomento e disgusto.
E dubbio. Qual era il mio scopo?»
Il vecchio padre di Tiras ha per tutto il suo regno
combattuto con tutti i mezzi a sua disposizione contro le persone che avevano o
il dono dell’Indovina o del Guaritore o della Tessitrice o del Mutante, ed è per
questo che la madre di Lark farà tutto ciò che è in suo potere per salvare la
figlia. È così che faranno anche tutti gli abitanti del regno di Juru, i quali
continueranno a nascondere il loro dono, a vergognarsi del loro dono, per paura
di morire.
Tiras è un re ben diverso, riguardo al tema del dono ha le
vedute molto più aperte ed è pronto anche ad accettare questi doni, come poteri
preziosi, ma ciò significa mettersi contro tutti i reggenti del suo regno,
significa essere boicottato dalle persone che dovrebbero ogni giorno
dimostrargli fedeltà e lealtà.
Tra tutti i suoi nemici, sarà Lark a diventare in un primo
tempo la sua “arma letale”, l’unica in grado di sconfiggere i nemici alati
attraverso la sua voce, anzi il pensiero della sua voce, dato che dalla sua
bocca non può fuoriuscire nessun suono. È così che si troveranno, Lark e Tiras,
sempre più vicini, a combattere contro un nemico comune, a condividere la
lettura, uno insegnando e l’altra imparando, sarà così che, proprio dove non
doveva esserci amore, l’amore non potrà più essere taciuto ed ignorato.
«Tu non dovevi amarmi, Lark.
Non avevo previsto che mi avresti amato. E nemmeno io dovevo
amarti. Ma ti amo. Ed è terribile.
Ogni secondo che passo da uccello, desidero ardentemente essere
un uomo.
Per te. Per me. Non per
Jeru. Per noi.
Tu dici che ti ho scelto
perché mi sei utile. E così è stato. Ma devi sapere questo, Lark,
ti ho amato ogni momento di ogni giorno e ti amerò finché non
smetterò di esistere.
Aquila, uomo o re, ti amo e sempre ti amerò».
Ma la bellezza del libro va molto al di là dell’amore che
esiste tra i due, al di là del loro bisogno fisico di comunicare attraverso parole
e gesti e corpi che si intrecciano con sempre maggiore consapevolezza.
C’è il bellissimo rapporto che Tiras ha con suo fratello,
fatto di rispetto ed ammirazione e lealtà; c’è il rapporto di amicizia tra Lark
ed il suo piccolo troll che più di un servitore sarà il suo angelo custode,
colui che l’aiuterà a capire le importanti parole pronunciate dalla madre in
punto di morte.
In più c’è un ritmo delicato ed altalenante, c’è una
scrittura vivida e scorrevole, c’è un’autrice, nuova per me, che è riuscita a
creare un fantasy proprio come piace a me, con un finale come piace a me.
Le parole. Il peso che hanno, anche quando non possono essere
pronunciate. Quando sono sottomesse. Quando sono urlate. Quando sono
intrappolate.
«Non c’è bisogno di ali per volare.»
«E di cosa c’è bisogno?»
«Di parole.»
Le altre recensioni
Ottima autrice ottimo romanzo. Concordo con il tuo giudizio e aggiungo che non vedo l'ora di kegglegil secondo volume.
RispondiEliminaAspetta. Fermati. C'è un secondo volume? Lo speravo così tanto! Perché si intuisce,ma credevo fosse solo il mio desiderio di leggere ancora di quel mondo!!!
EliminaGrazie Chicca per la notizia 😘😘😘😘
Chiara lo sa, la Harmon versione romance non mi piace. Ma in versione fantasy l'ho adorata!
RispondiEliminaCome ho scritto era per me la prima volta,ma sicuramente proverò a leggere la Harmon in versione romance.
RispondiEliminaHo questo romance sulla scaffale della mia libreria, in attesa, chissà che al prossimo Tu leggi? Io scelgo! non mi capiti il blog di Chiara, così avrò l'occasione per leggerlo!!!
RispondiEliminaNon è propriamente un romance. È un fantasy e diciamo che il rosa,seppur presente,passa in secondo piano rispetto a tutto il resto di cui è ricco!
EliminaMa se hai già letto altre cose di questa autrice,possa solo piacerti di più!
Io amo la Harmon e ho amato anche questo libro per quanto il fantasy non sia proprio nelle mie corde.
RispondiEliminaIo invece ora dovrò leggere la Harmon- autrice di romance
EliminaSono felicissima che la scelta dal mio blog sia stata tanto fortunata <3
RispondiEliminaComplimenti per la recensione che come sempre è articolata e puntuale, oltre che piacevolissima da leggere
Grazie Maryella! Le tue recensioni mi piacciono talmente tanto che ho avuto solo l’imbarazzo della scelta🙂🙂
EliminaHo questo libro in wishlist da tempo! (praticamente da quando è uscito).
RispondiEliminaDevo assolutamente leggerlo!!!!
Assolutamente da leggere! Soprattutto se si amano le fiabe! E quale periodo migliore del Natale?
Eliminasarò sincera. questo titolo non mi ispira molto ma bella la tua analisi!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaAnche io ho scoperto questa autrice con questo suo libro e proprio come te, Ludovica, l'ho adorato e letto tutto d'un fiato! Adesso aspettiamo le prossime uscite, ma nel frattempo c'è tutto un mondo di libri suoi da poter recuperare!! ^^
RispondiEliminaMi sono attrezzata comprando due giorni fa un paio di suoi e-book!! Poi vi dirò 😘
Eliminaparole entusiaste (anch'io l'ho adorato e ho assegnato il massimo) ma valutazione finale bassa, come mai?
RispondiEliminaÈ un mio problema mettere questi voti alle recensioni,nel senso che il massimo che metto è 4 stelle...!per il 2019 organizzerò meglio la mia tabella di valutazioni,promesso!!!
EliminaIl libro mi è piaciuto tantissimo ed a parole credo di averlo anche fatto capire,ma evidentemente ho ancora molta inesperienza 😔
Questa autrice mi piace molto. Ho letto questo libro appena uscito e mi è piaciuto molto!
RispondiEliminaEra la mia “prima volta” con lei,ma ora leggerò anche altro🤩🤩
EliminaNon ho letto la recensione per non rovinarmi la lettura, ma aspetterò ancora di leggerlo ho altri libri della Harmon da recuperare :)
RispondiEliminaQuesto vale proprio la pena di leggerlo 🥰🥰
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