Questa volta leggo - Recensione di Ludovica di "L'amore sconosciuto" di Rebecca Stead

Buongiorno, è il turno di Ludovica in questa rubrica, nata da una mia idea, in collaborazione con Dolci. 

Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.

L'argomento di settembre è

Un libro comprato/regalato in vacanza

Ha scelto questo titolo:

Autrice: Rebecca Stead
Titolo: L'amore sconosciuto
Editore: Terre di Mezzo
Data di pubblicazione: 11 aprile 2019
Pagine: 313

Trama:

Quanti scossoni può sopportare un'amicizia? Bridge, Emily e Tab da piccole hanno stretto un patto: non litigare mai. Ma ora, a 12 anni, tutto sta cambiando. Aumentano gli impegni e affiorano i segreti, i non detti, le tensioni. A Emily piace un compagno di scuola e si caccia nei guai, Tab è sempre più coinvolta dal gruppo sui diritti umani, e Bridge si fa un sacco di domande: Posso essere solo amica di un ragazzo? Cos'è davvero l'amore? E come lo riconosco?

 

 

 

 

Come è giusto fare quando si partecipa alle rubriche ideate da infaticabili blogger, leggo con attenzione tutte le recensioni, ma non posso nascondere che io abbia un occhio di riguardo verso chi so avere gusti simili ai miei, soprattutto se sono persone che seguo a prescindere da eventuali momenti di incontro. La scelta di questo libro, un “libro acquistato o regalato durante l’estate” è stata quasi una non-scelta, dopo aver letto la recensione positiva e molto molto bella di Lea, del blog Due lettrici quasi perfette, su questo libro, non ho proprio pensato ad altro: l’ho ordinato, me lo sono messa in valigia e l’ho divorato in un giorno.

Una prima considerazione vorrei farla in merito non al contenuto, ma al contenitore. Se anche il libro non mi fosse piaciuto, come poi per fortuna è avvenuto, la copertina avrebbe comunque suscitato il mio interesse e catturato il mio sguardo. Immagine nitida, romantica, quando si arriva a pagina 80 si capisce, anche, quanto sia collegata ad uno straccio di storia. Il carattere utilizzato per il titolo, così sconnesso, non lineare, si sposa in maniera quasi perfetta al contenuto stesso.

Un altro punto a favore di questo libro è la sua materia prima, il mondo dei ragazzi, quello che potrebbe sembrare ad un osservatore distratto come normale e tranquillo, ma che in realtà nasconde frasi non dette, segreti non svelati, debolezze tenute nascoste.

Ciò che me l’ha fatto piacere, senza nessuna remora, è l’argomento principe intorno al quale ruota non solo l’intera vicenda, con Bridge come protagonista, ma anche tutte le storie che si mischiano a quella principale, si intrecciano ad essa, aggiungendo spessore e profondità alla storia, senza mai rubarle la scena. L’amicizia. L’amicizia vissuta in un momento cruciale della vita di un adolescente, quando non sei più solo un bambino, quando senti il tuo corpo cambiare e la tua mente muoversi all’impazzata senza riuscire a fermarsi, quando il cuore scalpita ma non riesci a comprendere verso chi o cosa.

Bridge e le sue amiche, Emily e Tab, hanno fatto un patto quando erano ragazzine, di non litigare mai ed è proprio questo tacito accordo che riuscirà a far superare loro sia la pubblica gogna a cui verrà sottoposta la dolce e forte Emily, ignara di quanto la gelosia e l’invidia possano fare del male, sia la consapevolezza che non sempre il fine giustifichi i mezzi, sia che nella vita, anche se sei un adolescente, tu debba essere responsabile delle azioni che compi.

È un libro corale, questo, è un libro in cui i sentimenti la fanno da padroni, in cui non si ha paura di chiamare le cose con il proprio nome, anche se provoca sofferenza, anche se sarebbe più facile tacere e chiudersi ognuno nel proprio silenzio. È un libro che affronta tanti temi delicati, il rapporto con i genitori e la famiglia, il personale modo di vedere il mondo che non sempre esplode in tutti nello stesso momento, la linea sottile che passa tra amicizia e amore, la difficoltà di capire la differenza tra un battito e l’altro, l’amicizia ferita e ricostruita, l’amicizia condivisa.

È soprattutto un romanzo che non termina quando si chiude l’ultima pagina, arriva talmente in profondità, anche a scuotere i sentimenti del lettore, che ho continuato a pensarci anche molto tempo dopo averlo finito.

E se il potere dei libri non è questo, smuovere materiale lasciato a depositarsi sul fondo del cuore, farlo tornare a galla proprio quando si credeva che alcuni grandi temi della nostra adolescenza potessero essere archiviati, sprigionare commozione di fronte alla vita, immaginaria, di tanti piccoli-grandi protagonisti, allora cos’è la lettura?

Una lettura piacevole che consiglio a tutti, ma forse soprattutto agli adulti per comprendere a fondo cosa si nasconda nella testa, nel cuore e nel corpo di giovani vite!

Voto:

Le altre tappe del mese: