Buongiorno, oggi vi parlo di questo libro per cui ringrazio l'autore per la copia digitale e Simo per avermi invitata e per la precisa organizzazione.
Il libro:
Autore: Giacomo Assennato
Titolo: Stellato il cielo com'è
Editore: Self
Data di pubblicazione: 2 ottobre 2019
Pagine: 191
Trama:
Federico ha un dolore accecante, una sofferenza atroce che ha spazzato via la sua vita gioiosa sostituendola con un presente in cui si muove smarrito e incattivito. Ha due strade davanti a sé: perdersi in quel niente che gli è rimasto della sua storia con Patrizio, continuando a nutrirsi dei momenti belli che l'hanno accompagnato negli ultimi otto anni oppure riuscire a ricostruirsi. "Ma il tempo aggiusta tutto", gli suggeriscono le persone intorno a lui, e Federico sente che in fondo è vero, ma a ogni piccolo passo che compie verso la serenità, aumentano in lui i sensi di colpa: non vuole dimenticare, non vuole lasciare svanire nel nulla la sua grande storia d'amore. La vicinanza di due amici, che gli trasmetteranno la loro vitalità, gli permetterà di trascorrere momenti sempre più sereni e lo aiuterà a capire che non c’è nulla di sbagliato nell’andare avanti e nel ritrovare la gioia di viver.
Federico, architetto ultratrentenne, ha da poco perso il suo compagno, dopo una lunga convivenza. Non trova la forza per continuare a vivere, tutto gli ricorda il suo Patrizio, casa, lavoro. Sarà grazie all’amicizia che riuscirà a venirne fuori, a trovare di nuovo la voglia di vivere e non solo sopravvivere. E forse anche qualcosa di più.
Questo più che un romance è un libro che parla di lutto, di come sia difficile subire una perdita così devastante, della fatica quotidiana ad andare avanti. Inoltre pone l’accento sull’accettazione, anzi sulla sua mancanza, che può rovinare intere famiglie. Una coppia omosessuale otre ai problemi legati alla perdita ha pure quelli nati dal pregiudizio, in questo caso ricevuti proprio dalla famiglia.
Le tematiche affrontate sono quindi forti, anche se l’autore ha cercato di mantenere un tono leggero, è una lettura profonda e che richiede impegno.
Il libro mi ha da subito fatto storcere il naso, forse proprio per questo, per l’aver cercato di trattare argomenti così importanti in chiave meno intensa. Non mi è piaciuto l’approccio iniziale anche perché si focalizza sulla figura di Federico, verso il quale non sono riuscita a provare empatia. Non mi è piaciuto, né la sua caratterizzazione, né la sua risposta egoista al lutto, il suo porsi al centro dell’attenzione e il suo ritenersi inavvicinabile. Andando avanti con la lettura il mio giudizio nei suoi confronti non è variato, mentre lo è nei confronti del libro, perché Assennato approfondisce le tematiche dando il giusto peso a tutto e donando profonde riflessioni, pur mantenendo un registro dolce.
Il rapporto difficile con la famiglia a mio avviso è esagerato, non posso proprio capire le dinamiche che potrebbero esserci, ma ho trovato il tutto eccessivo: da una parte le povere vittime e dall’altra i cattivi carnefici. Non mi è piaciuto il fatto di non trovare sfumature e di sentire una sola campana.
Ho però apprezzato, e molto, il fatto di non aver idealizzato Patrizio, il morto. Il riconoscergli una gelosia feroce, non idealizzandolo, denota per me una profonda attenzione ai vari risvolti.
Ho inoltre gradito moltissimo l’importanza che l’autore ripone nell’amicizia. Il personaggio che più ho adorato infatti è Martino, con il suo modo scanzonato, ma sempre presente. A volte la vera famiglia è composta da chi ti sta accanto al momento del bisogno, questo è più volte sottolineato.
Giacomo Assennato ha uno stile dolce, accattivante e anche in questo caso mi è piaciuto. Nell’insieme è stata una lettura scorrevole, che non mi ha soddisfatta del tutto ma non è stata negativa.
Passate a vedere le altre recensioni
Federico ha subito un lutto, ha tutte le ragioni per essere egoista nel suo dolore... per mia fortuna non ho mai vissuto una situazione simile così da vicino, ma penso che al posto suo sarei proprio come lui, arrabbiata e nemica di tutti... però è anche vero che ognuno vive le proprie emozioni come crede, le reazioni sono diverse, così come quello che ci trasmette un libro. Sapevo che qualcosa non ti piaceva ed ero molto curiosa di leggere la tua recensione. Anche se non condivido tutto quello che hai detto, hai scritto una bella recensione e ti ringrazio per questo e per aderito al party <3
RispondiEliminaGrazie a te come sempre per avermi coinvolta e per l'ottima organizzazione
EliminaCara Chiara, questa volta non ho toccato le tue corde, mi dispiace. Sappi in partenza che sono fondamentalmente insicuro e niente affatto "pieno di me", però qualcosa non mi torna in quello che scrivi, a partire da quell'"ultratrentenne", dato che Federico ha esattamente 30 anni. Ma il resto credo dipenda dal fatto che tu non hai conosciuto, me lo auguro, un dolore atroce come il suo che non lo rende affatto egoista, ma tanto tanto solo e sperduto. Io ho vissuto proprio quello che è accaduto a Federico e, credimi, al centro dell'attenzione proprio no. Ma forse non mi sono fatto capire. Però, l'ho voluto dire, perché se sono sincero quando mi compiaccio delle critiche positive, con la stessa sincerità volevo risponderti. Grazie comunque per le altre cose che dici di me. Alla prossima, sperando di convincerti di più.
RispondiEliminaNon credo sia necessario vivere in prima persona ogni cosa per poter capire (leggo fantasy ed entro in empatia spesso con i personaggi) e credo che sia impossibile arrivare alla mia età senza aver mai sperimentato il lutto. Quello che ho scritto sono le emozioni che il libro ha suscitato in me, se non ho capito cosa volevi trasmettere mi dispiace, credo però che anche questo sia un punto da sottolineare e che le critiche, quando sono costruttive, possano aiutare, anche per i lavori futuri
EliminaDi sicuro, Chiara, le tue osservazioni mi saranno d'aiuto per le prossime occasioni. Se ti ho dato l'impressione di essere contrariato mi sono espresso male. Credo che dipenda dal fatto che toccando un tema autobiografico posso avere perso l'equilibrio in qualche impostazione. Grazie comunque.
EliminaCiao Chiara! Mi spiace che non ti abbia molto convinto il romanzo...per me è stata la "prima esperienza" con i romanzi di Giacomo Assennato e devo dire che sono stata soddisfatta! :-) Trovo comunque super interessanti le tue argomentazioni, è bello anche sentire pareri diversi!
RispondiEliminaGrazie Silvia, in realtà la storia non l'ho bocciata, solo il suo protagonista. Piace anche a me leggere le varie argomentazioni, credo che sia molto costruttivo
Eliminaman mano che leggevi ci siamo scambiate i pareri, capisco i tuoi appunti in merito e mi spiace che il romanzo non ti sia piaciuto, però è stato bello comunque condividere le nostre opinioni
RispondiEliminaChicca in realtà il romanzo non mi è dispiaciuto, solo non mi ha convinta del tutto, soprattutto per il protagonista. Sai che la cosa che più mi piace è proprio condividere le opinioni man mano
EliminaSonod'accordo sul fatto che vedere i "buoni" contro i "cattivi" sauona un po' finto, ma in questo libro non ho sentito troppo questo gap perché, alla fin fine, quando si tratta di soldi, la gente può essere davvero cattiva. Quindi a me non è sembrata una cattiveria gratuita, ma giustificata dall'avarizia. Però ti capisco, nel senso che, quando qualcosa non mi sembra realistico, tutto il resto stride, anche ciò che magari mi sarebbe piaciuto a mente più lucida.
RispondiEliminaGrazie, sì la sensazione è stata proprio di qualcosa che stride
EliminaAnche io all'inizio ho avuto la sensazione che Federico fosse un po' troppo egoista ma ho pensato che probabilmente nella stessa posizione sarei come lui perché sembra sempre che il proprio dolore sia più grande e forte di quello degli altri e non penso sia facile dare un peso reale a tutto. Durante la lettura, poi,ho apprezzato Federico sempre più per il modo in cui difende se stesso, il suo dolore ed il suo amore
RispondiEliminasono contenta che a te sia piaciuto
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