giovedì 16 aprile 2020

Recensione "Piper. Il canto della solitudine" di Jay Asher e Jessica Freeburg

Autori: Jay Asher e Jessica Freeburg
Illustratore: Jeff Stokely
Titolo: Piper. Il canto della solitudine
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2019
Pagine: 144

Trama:
Tanto tempo fa, in un piccolo villaggio sperduto in mezzo a una fitta e oscura foresta, viveva una ragazza sorda e sola, chiamata Maggie.
Evitata da tutti gli abitanti del villaggio proprio a causa della sua disabilità, ha come unico conforto la sua vivida immaginazione. Maggie, infatti, ha lo straordinario talento di inventare storie meravigliose. E, segretamente, sogna di incontrare un giorno il suo principe azzurro per vivere nella realtà uno degli amori da favola su cui ama fantasticare.
Quando Maggie incappa in un misterioso ragazzo, un suonatore di flauto appena giunto al villaggio, tutti i suoi desideri sembrano sul punto di realizzarsi. Completamente ammaliata, se ne innamora perdutamente e si immerge a capofitto nel suo magico mondo. Ma, a mano a mano che gli si fa più vicina, Maggie ne scopre anche il lato più oscuro. E capisce che il ragazzo dei suoi sogni potrebbe trasformarsi nel peggiore dei suoi incubi...
Ispirandosi alla fiaba dei fratelli Grimm Il pifferaio di Hamelin, con Piper l'acclamato autore di Tredici torna ancora una volta ad affrontare con estrema sensibilità i temi a lui più cari, l'emarginazione del diverso, il senso profondo della verità, della colpa e del perdono, che hanno fatto del suo primo romanzo un classico della letteratura young adult.

Piper è un retelling, della storia del pifferaio magico. È una graphic novel e si legge in poco tempo, come il raccontare della fiaba, dalla quale non si discosta. 

Oltre al pifferaio, abbiamo un'altra protagonista, Magdalena, una ragazza che ha perso quasi del tutto l'udito a causa di un "incidente" provocato dagli abitanti del suo villaggio. Nonostante il male subito lei però rimane buona, pura e questo farà breccia nel cuore oscuro del pifferaio. 

Mi è piaciuta la storia, più cupa della fiaba alla quale ero abituata da bambina. Ho adorato la figura del pifferaio, non così totalmente positiva, ma con un suo senso di giustizia. È il personaggio che più sono riuscita ad apprezzare proprio per queste sue sfaccettature. 

La storia ha un velo di malinconia e tristezza che si sposa bene con la trama, ma che ho patito un po'. I disegni sottolineano questo aspetto. 

La parte grafica anche stavolta completa il tutto, anche se non mi ha fatto impazzire. Non sono un'esperta, ma non mi ha conquistata del tutto. 

Il finale è bellissimo, anche se le sensazioni che lascia sono tristi, ma intense. 

Un bella storia con un insegnamento positivo, adatto anche ai ragazzi.
Voto:

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6 commenti:

  1. Hai ragione è una storia cupa, triste e del tutto differente a quella che forse conosciamo tutti, tuttavia le immagini sono bellissime

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  2. Mi pare che in questo periodo vai tanto di graphic novel, io non ne leggo ma continuo ad appuntarmi i titoli che segnali...

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