Quando Bianca annuncia l'uscita di un nuovo titolo io esulto e tremo. Sono felice, felicissima, perché è una delle autrici che più adoro, ma nello stesso tempo sono preoccupata perché lei sembra godere nel far soffrire i suoi personaggi e di conseguenza noi lettori (sembra che mi lamenti ma in realtà poi apprezzo sempre tanto). Questa volta si è cimentata con uno young adult, ma i patimenti non sono mancati.
Questo libro parla di ragazzi che affrontano quel grande momento che è l'ultimo anno delle superiori, quando il cambiamento bussa insistente alla porta e la paura sembra prendere il sopravvento. Parla inoltre di amicizia e famiglia e della nascita di un amore unico e fragile, boicottato prima di tutto proprio dai protagonisti stessi.
Cosa posso dire? Ho divorato il libro in un
giorno, ero preparata al fatto di faticare a staccarmi dalle pagine, mi succede
sempre con questa autrice, e quindi ho aspettato di avere tempo e direi che ho
fatto benissimo, altrimenti avrei patito troppo.
Lo stile di Bianca è una calamita per me, mi
coinvolge sempre, anche nei rari casi, come questo, in cui con i personaggi ho
avuto qualche difficoltà, credo sia il suo superpotere.
Via il dente via il dolore, ho trovato i
personaggi troppo stereotipati. Questo genere di libri, young e romance, spesso
lo richiede, ma stavolta io l'ho trovato eccessivo. Abbiamo il ricco viziato,
la poverina brava e buona e che non sa di essere bella, l'amica stronza che
tanto amica non è, il ragazzo di famiglia bene schiacciato dalle aspettative
ecc. In realtà tutto questo non mi avrebbe turbato più di tanto se non fosse
stato per il padre di Arianna, la protagonista. Lui ha la sindrome di Asperger,
ma è stato descritto in maniera veramente stereotipata, da manuale. Inoltre
questa caratteristica è stata gestita in maniera frettolosa, visto poi la poca
influenza che ha avuto nella storia io avrei evitato. Sono sensibile su questo
argomento, mi riguarda da vicino, ma ho trovato questo particolare gestito in
maniera troppo superficiale e mi ha infastidita.
Superato però questo scoglio, il resto è stato
un groviglio nello stomaco, condito da diverse imprecazioni lanciate ai
protagonisti: a Gregorio all'inizio e ad Arianna alla fine. La loro evoluzione,
individuale e come coppia, è splendida, il loro rapporto cresce piano, come è
giusto che sia, e ha le caratteristiche tipiche di quell'età, quando le
emozioni sono a mille.
Inoltre ho apprezzato particolarmente
l'importanza del basket e la cura con cui è descritto.
Una bella storia, un bel libro, che non si può
centellinare, che fa piacere leggere a tutte le età.
Avevo il terrore
di leggere questo suo nuovo romanzo, lo dico candidamente ed apertamente, e non
perché non apprezzi a dismisura la penna di Bianca Marconero, ma perché con i
suoi ultimi romanzi, a partire da Brando fino ad arrivare ad Alessandro ed
Alice, ho sofferto troppo. E dove per “troppo“ intendo quasi fisicamente. I
loro drammi, i loro addii (per una coppia addirittura 7!) li ho vissuti così realisticamente
che ora ho avuto paura di Gregorio ed Arianna.
Ed invece è stata magia dalle prime righe. È stato sospiri. È stato
un tuffo indietro, fino ad arrivare ai tempi del liceo: quando i sogni sembrano
ancora realizzabili e quando c’è ancora la voglia, o la necessità?, di credere
nei sentimenti. Ho ritrovato un’atmosfera amichevole, profonda, con personaggi
che avevano tanto da dire, ed infatti hanno detto tanto, la passione per lo
sport che diventa la più importante ragione di vita. C’era la spensieratezza
dei 18 anni, ma anche le delusioni che costituiranno il bagaglio emozionale di
ogni adolescente. Insomma, c’era tutto ciò che cerco in un libro per ragazzi.
Cosa mi ha fatto
battere forte il cuore per tutto il tempo (ahimè! Solo una manciata di ore,
visto che il libro si legge proprio da sé)? L’aver ritrovato, prima dell’amore,
anche quello travestito da odio, il senso profondo di amicizia,
di gruppo. I tuoi amici che sono lì, a proteggere il tuo segreto, a comprendere
le tue paure, a guardarti le spalle, sempre. Sempre. Anche se fai delle cose
imperdonabili, che solo un amico può rimproverarti ma che ti perdonerà sicuramente.
Ormai anche i muri
sanno che ciò che di più abbia amato di Bianca (a parte Un
altro giorno ancora) sia il ciclo, purtroppo ancora non concluso, di
Albion. Ecco. Leggendo questo Young adult
ambientato in epoca contemporanea, in una Bologna che ha richiamato a gran voce
un altro romanzo di Bianca, L’ultima notte al mondo,
io ho pensato, più di una volta, al “ mio” Marco Cinquedraghi. Ho ritrovato in
Gregorio la sua estrema capacità di cacciarsi sempre nei guai e di uscirne,
neanche a dirlo, facendo sempre, sempre, la scelta sbagliata. Però Gregorio mi è
piaciuto tanto, perché è sicuramente il personaggio che cresce di più, che
matura, che cambia, che si apre e che si dà, finalmente, una possibilità di
scacciare i vecchi fantasmi. Ci sarebbe riuscito senza l’invidiabile equilibrio
di Arianna, senza la sua caparbietà di tirare i fili, come prima di lei fece la
mitologica Arianna con Teseo? Credo che Arianna per Gregorio sia stata proprio la persona. Quella che lo ha visto per
quello che era, che lo ha amato, pur rinunciando al suo amore, con tutte le sue
fragilità e le sue contrapposizioni.
Un romanzo per
ragazzi, ma come sempre i libri di Bianca Marconero, un romanzo che parla a
tutti, si fa capire da quasi tutti e poi quei quasi tutti
la amano a dismisura, senza mezze misure. Bianca è una garanzia, e questa volta
invece di bruciori di stomaco è riuscita a regalarmi anche tanti bei momenti,
tante risate, tanti buoni sentimenti, senza scadere mai nel facile buonismo, ed
una visione dell’amicizia che è proprio la stessa dei miei anni del liceo.
Quelli che non sono passati e non passeranno. Quelli che mettono ancora i
brividi. Quelli di cui continuerò a parlare e a parlare e a parlare.
Otitme recensioni,grazie
RispondiEliminaGrazie! Recensire Bianca è sempre un N piacere!
EliminaGrazie Benedetta
EliminaQuesto libro devo ancora leggerlo, ma lo farò prossimamente. Il fatto che sia uno Young mi fa un po' storcere il naso perché non è il mio genere preferito. Ma sono sicura che Bianca me lo farà apprezzare un po' di più. Io adoro tutto quello che scrive...
RispondiEliminaInvece io, adorando gli Young Adult, sono stata proprio contenta di leggerlo subito, e perché no? Anche che mi sia piaciuto!!!
EliminaSono sicura che ti piacerà
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Elimina🥰
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EliminaIo ho trovato tenerissimo il padre di Arianna e mi sarebbe piaciuto saperne di più, tanto tanto di più.
RispondiEliminaConcordo sugli sterotipi ma Bianca è Bianca e qualsiasi cosa sua si legge sempre
Sì, hai ragione!!!
EliminaDa "esperta" dell'argomento ho trovato il padre di Arianna non fatto bene e mi è parso doveroso dirlo. Non so se ho fatto bene, sicuramente io sono a posto con la coscienza
EliminaAncora grazie per il vostro tempo.
RispondiEliminaPrego
EliminaTu scrivi, che noi leggiamo!
Eliminacome sempre due recensioni ineccepibili. Come sapete a me è piaciuto molto questo romanzo ma capisco i dubbi di Chiara su alcuni punti, fermo restando che è palese che la scrittura della Marconero piaccia a tutte noi.
RispondiEliminaGrazie Chicca!
EliminaLa Marconero è una sicurezza, ormai, ma ci sta che alcuni personaggi ci siano ostili e che alcune scelte risultino incomprensibili! Il bello è non fermarsi...continuare a leggere!! Sempre
EliminaFinalmente ho letto la vostra recensione. Bravissime come sempre. Io sono in ritardo nella lettura di questo libro, ma arrivo!
RispondiEliminanon c'è fretta dai
EliminaC’è tutto agosto ancoraaaaaaa😂😂
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