mercoledì 16 dicembre 2020

Recensione "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, oggi tocca a me questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria, gestita da lei, e Chicca, che adoro sempre di più.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante

L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Krapfy del blog Il mondo di Krapfy.

Dalle sue recensioni ho scelto questo libro, mi incuriosiva l'autrice.
Il libro:
Autrice: Simonetta Agnello Hornby
Titolo: Caffè amaro
Editore: Feltrinelli Editore
Data di pubblicazione: 28 settembre 2017
Pagine: 348

Trama:
Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bon vivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: Maria scopre una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Durante una vacanza a Tripoli, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’aveva legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini. Dai Fasci siciliani all’ascesa del fascismo, dalle leggi razziali alla Seconda guerra mondiale e agli spaventosi bombardamenti che sventrano Palermo, Simonetta Agnello Hornby insegue la sua protagonista, facendo della sua storia e delle sue scelte non convenzionali la storia di un segmento decisivo della Sicilia e dell’Italia. 
 

 
Un pezzo di Sicilia di inizio ‘900, questo libro racconta la storia di una ragazza, Maria, e della sua terra, ma soprattutto dei suoi amori, il marito Pietro e l’amante Giosuè.
 
Non avevo ancora mai letto nulla di questa autrice, ma questa prima volta non è andata benissimo. Ho faticato a leggere questo libro, che sostanzialmente mi ha annoiata, in quanto non sono riuscita a provare un vero trasporto per i personaggi e la storia mi è come scivolata addosso. Ho trovato inoltre che l’uso del dialetto o di termini che lo richiamano, ne abbia appesantito ulteriormente la lettura, ma capisco che questo sia un mio limite.
 
La storia personale di Maria si intreccia con la storia d’Italia e questo è l’elemento che più mi è piaciuto, forse l’unico, anche perché alcune cose non le ricordavo proprio; inoltre è un punto di vista diverso, anche solo per l’ubicazione.
 
Ho sopportato poco, pochissimo, Maria, che viene presentata come modello di perfezione e sottomissione, salvo poi fare tutt’altro, trovando comunque e sempre giustificazioni.
Non mi hanno fatto impazzire neanche i personaggi maschili, che non brillano di sicuro per apertura mentale (anche se in loro difesa ci sono sia l’epoca che il luogo).
 
Ho letto questa storia con distacco, non sono riuscita a provare empatia e nell’insieme l’evoluzione è stata prevedibile. Insomma non sono rimasta soddisfatta da questa lettura, che non fa proprio per me.
Voto: 2*

 
L'avete letto?

Le altre recensioni:

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

18 commenti:

  1. Questo libro non lo conoscevo ma non penso di approfondire perchè dalla trama e dalla tua recensione (bella) capisco che non è per me. Trovo troppo pesante la differenza di età dei protagonisti...

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  2. Ahi doppio! Uno perché non ti è piaciuto e due perché ce l’ho pure io, cavolo!

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  3. Niente proprio non mi ispira. Salto direttamente.

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  4. Anche io faccio Ahi doppio!
    C'è l'ho in lettura per gennaio, devo andarlo a ritirare alla biblio. Speravo in una tua recensione strepitosa così da rendere l'attesa ancora più emozionante invece niente.
    Ti saprò dire il prossimo mese. 😉

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  5. Io vado controcorrente,l'ho amato. Letto un paio d'anni fa. È un libro che parla di realtà di un'epoca e di fatti ai più poco noti. Approfondendo quel periodo vengono i brividi. Madamato a parte è stato penso l'apice del patriarcato e continuiamo a pagarne il prezzo. 😘

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    1. Mi fa piacere che ti sia piaciuto ed è purtroppo vero quel che dici

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  6. Non è propriamente il mio genere, ma mai dire mai!!!

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  7. Mi spiace non ti sia piaciuto. Io ho adorato lo stile della Hornby, ma come si dice de gustibus non disputandum est. Sono curiosa di cosa ne penserà Francesca.

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    1. Giusto così, il bello è proprio questo, anche variare

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  8. Ho sentito nominare molte volte questa autrice ma non ho letto nulla di suo. ANch'io faccio fatico quando trovo romanzi che usano il dialetto: certo sono più realistici ma appesantiscono la lettura per chi quel dialetto non lo conosce ed anche a chi lo conosce (mi è capitato di leggere in dialetto veneto e giuro c'impiego il doppio del tempo seppur parli in dialetto nel quotidiano)

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  9. Ecco la conferma che questo libro lo devo saltare :P

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