giovedì 21 gennaio 2021

5 blogger per un autore #1 - John Niven

Aria di novità sul blog, prende il via una nuova rubrica a 5 mani! Le rubriche non sono mai troppe per me e a questa tengo molto anche per la splendida collaborazione con alcune blogger che ormai conosco da diverso tempo e che stimo molto. Quindi insieme a Daniela del blog Un libro per amico, Baba del blog Desperate Bookwife, Ombretta del blog Ombre di Carta e Chicca del blog Librintavola abbiamo pensato a questo.

Appuntamento bimestrale in cui noi 5 bologger leggeremo un romanzo di un autore o autrice scelto di comune accordo di cui abbiamo voglia di approfondire la conoscenza oppure di scoprirlo.
 
Grazie a Ombretta per la grafica
 
Inauguriamo la rubrica con l'autore che ci ha fatto creare questa rubrica, è nato tutto parlando di lui: John Niven.
 
Per l'occasione ho letto la sua ultima fatica:
Autore: John Niven
Titolo: La lista degli stronzi
Editore: Einaudi Editore
Data di pubblicazione: 14 luglio 2020
Pagine: 240

Trama:
Anno 2026. Ivanka Trump è appena diventata il primo Presidente donna degli Stati Uniti. In un'America preda di un conservatorismo sfrenato - dove l'aborto è illegale e la xenofobia è alle stelle - Frank Brill scopre di avere un cancro con un'aspettativa di vita di sei mesi al massimo. Solo e senza più niente da perdere, c'è un'unica cosa che vuole fare prima di tirare le cuoia: eliminare le cinque persone sulla sua «lista degli stronzi». Fino ad arrivare, una vittima dopo l'altra, al bersaglio dei bersagli: l'ex Presidente Donald J. Trump. Parte satira politica, parte thriller compulsivo, "La lista degli stronzi" ci mostra come il mondo di oggi rischi di lasciarci un'eredità fatta soltanto di odio, sopraffazione e intolleranza. 
 
 
 

 
Questo è il terzo libro che leggo di questo autore ed è completamente diverso dagli altri, soprattutto perché stavolta l'autore è furioso e ha abbandonato il tono sarcastico per un testo che è d'accusa più che di satira. 
 
Siamo nel 2026 e le elezioni del 2020 in America hanno fatto di nuovo vincere Trump, che ha continuato la sua opera lasciando poi il testimone alla figlia (ma non del tutto, ovviamente) e avviando un processo di trasformazione dell'America a propria immagine, razzista e bigotta. 
 
Frank Brill è un uomo con una missione. Gli rimangono pochi mesi di vita per colpa di un tumure, perciò vuole provare a mettere a posto le cose, che per lui vuol dire uccidere le cinque persone della sua lista, artefici delle disgrazie capitate ai suoi cari. In questa America violenta e dalle armi pronte, quindi, una vendetta pianificata sarà fin troppo facile e sarà l'occasione, l'ultima per Franck, di riflettere sul proprio paese. 
 

Che Niven sia un autore molto politico lo si evince facilmente dai sui scritti, anche quelli in apparenza più leggeri, così come si intuisce senza fatica a che corrente di pensiero appartenga. Sicuramente per leggere i suoi libri, per apprezzarli, bisogna in qualche modo pensarla come lui, almeno sui grandi temi quali razzismo, diritto alla vita ecc. Per me, perciò, non è stato un problema leggerlo, se non per il fatto che questo libro mi ha messo addosso una paura atroce di come possa andare (ringrazio di averlo letto dopo le elezioni americane, anche se poi l'attualità ci pensa da sola a mettere fifa). 
 
La lista degli stronzi non fa ridere, è una denuncia sulla piega che hanno preso i fatti, sul fatto che è sempre più facile possedere un'arma e compiere stragi, sul fatto che tutti i reati vengano imputati agli stranieri (i brividi alla frase "Prima gli americani"), sul fatto che la donna venga relegata a trofeo dell'uomo potente, sul razzismo e l'ottusità delle forze di polizia, sul bigottismo mascherato da patriottismo, ma soprattutto sul fatto che se siamo arrivati a questo punto è perché l'abbiamo permesso. Nessuno è immune da colpe, anche il più piccolo è parte di questo processo, quando si gira dall'altra parte, sorride o non interviene. 
Questo concetto viene elaborato attraverso tutto il libro, che non è lungo ma porta a fare riflessioni profonde, e ammetto che è la cosa che più mi ha colpita. 
 
Come si diceva: accadeva piano piano, giorno per giorno, finché una mattina non ti svegliavi e ti ritrovavi in un posto dove l'impensabile era diventato pensabile, poi era diventato fattibile e infine era diventato routine.

Lo stile di Niven qui è crudo e diretto, a volte proprio brutale. Questa storia è un pugno nello stomaco, di quelli che servono. Essere riuscito a pubblicarlo dimostra che per fortuna non siamo ancora arrivati a questo punto e si può, si deve, fare qualcosa, tutti, nessuno escluso.
Voto: 4.5*
 

 
 Vi piace questa rubrica? Conoscete questo autore?
Passate a leggere anche gli altri blog
 
 Per marzo leggeremo Antonio Lanzetta

 
 

14 commenti:

  1. Rubrica interessante, dal titolo simile a quella del lunedi a cui partecipo io; non conosco l'autore; grazie

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    1. è vero, assomiglia alla tua rubrica anche per il titolo

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  2. wow Chiara sai che non lo avrei detto? non so ma mi aspettavo un romanzo più simile alle solite sospette e invece niven ci è andato giu duro. libro assolutamente da leggere me lo segno per il futuro

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    1. anche io sono rimasta subito un po' spiazzata, ma Niven mi è piaciuto lo stesso

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  3. Recensione bellissima Chiara! Davvero complimenti 😊

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  4. Uno dei pochi libri di Niven che ancora mi mancano. Lo leggerò consapevole delle tue premesse anche se in realtà già in Invidia il prossimo tuo ho trovato un autore diverso, probabilmente già più incattivito. Vedremo come andrà...

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  5. Hai ragione quando dici che le rubriche non sono mai abbastanze e questa è molto carina soprattutto perchè vede l'unione di tante blogger, complimenti per l'idea.
    Il libro sembra carino ma non credo faccia per me

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    1. Grazie Susy, sono contenta che la rubrica piaccia. Questo non è tanto il tuo di libro

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  6. Sicuramente, dopo gli ultimi avvenimenti in America ha trattato un tema quanto mai azzeccato. Visto il suo stile però credo proprio che anche in questo caso non faccia per me

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  7. Caspita, sono contenta di aver letto il tuo parere, vedi...questo non me lo sarei aspettato da Niven, che nel mio immaginario "fa ridere" o comunque, in maniera tutta sua ti racconta la verità ma strappandoti il sorriso.

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    1. sono rimasta stupita anche io, anche un po' affascinata

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