Ciao a tutti e buona domenica, oggi ospito una tappa di questo Blogtour, vi lascio qualche estratto del libro di Sonia Gimor, La mia vita con te, seguito de La mia gara con te.
“Sto per umiliarmi, già lo so, ma ho bisogno di sapere la verità: «So
che forse non ha significato nulla per te, anzi, sicuramente è stato solo un
modo affettuoso di dire però… prima, quando mi hai detto che non mi vedi come una
bambina perché provi delle cose, insomma…» ma cosa mi è venuto in mente? Mi
sono inflitta una figura di merda epocale.
Rimango in silenzio, cercando nella mia fantasia di terminare la frase
in modo diverso da come avrei voluto, sperando di trovare un’opzione credibile
e non banale, ma Luca corre in mio aiuto, sorridendomi e scostandomi una ciocca
ribelle dal viso, mentre si avvicina ulteriormente, annullando lo spazio vuoto
tra noi: «Prima intendevo esattamente quello che ho detto. Sei giovane, questo
è vero… ma sei dolce, bellissima, intelligente, spiritosa… ammettiamolo, anche
un po’ testarda e ogni tanto mi verrebbe da prendere la tua linguaccia e
tagliarla. Eppure la verità è che vorrei assaggiare quella lingua più di
qualsiasi altra cosa al mondo. So che non avrei dovuto dirtelo, ci sono
infinite ragioni per cui non dovrei neanche pensare di uscire dalla sfera
professionale, ma sarebbe impossibile non essere attratti da te, e il fatto che
tu non te ne renda nemmeno conto, non fa che aumentare il mio desiderio. Puoi
non credermi, ma sto diventando pazzo. Detto questo, non dimentico che sono il
tuo allenatore e che dobbiamo lasciare che le cose rimangano come sono adesso…
anche se so di non esserti indifferente. Lo vedo da come mi guardi, sai?»
sussurra, e il suo respiro caldo mi accarezza il viso.
«Perché, come ti guardo?» riesco a chiedergli, mentre il cuore rimbalza
inesorabile all’interno della cassa toracica e non c’è modo di calmarlo.
Nessuno mi aveva mai detto delle cose simili, e che il primo a farlo sia stato
proprio Luca, rende questo momento il più eccitante e speciale della mia vita.
Lui sorride e si
avvicina ulteriormente, come sempre perfettamente padrone della situazione, e
il suo naso mi sfiora. Se avanzasse ancora di un centimetro, le nostre bocche
si incontrerebbero: «Con desiderio. Il tuo è un interesse adulto, da donna, non
certo da bambina. Dio, ma davvero non senti la tensione che c’è tra noi? Sono
sicuro che la percepisci anche tu. Ora però vai a dormire prima che questa
conversazione diventi pericolosa. Domani ti aspetta una lunga giornata di
allenamento.»”
"«Ecco, in realtà Giulia è, come
dire… off limits.»
«Scusa, non sapevo fosse la tua ragazza.»
«Non sono la sua ragazza» mi intrometto,
infastidita dal comportamento di Luca.
«Non è la mia ragazza, ma non è neanche
disponibile» mi lancia un’occhiata di avvertimento e io lo guardo torva.
«Scusate, ragazzi, non che siano affari miei, ma
non ci sto capendo nulla…» il sorriso di Gianfranco ha lasciato il posto a
un’espressione perplessa.
«Ok, non stiamo insieme. Però non siamo neanche del
tutto single… siamo in un momento complicato, ecco.»
«Ah sì? E questo chi l’ha deciso, scusa?» domando
stizzita, ma Luca assottiglia gli occhi e mi guarda fisso.
«Il tuo cuore, tanto per cominciare. E il tuo
corpo, questa notte per esempio, se non ricordo male.»”
“Solleva un angolo della bocca,
furbo e malizioso, poi lo osservo mentre si alza e si avvia verso il cassetto
che ha riservato ai miei indumenti. Cerca qualcosa per qualche secondo, poi
torna verso di me con un paio di calze nere e mi porge una mano, chiedendomi
tacitamente di alzarmi.
Obbedisco in silenzio e il cuore martella
insistente nel petto.
Mi guarda, mi gira intorno e, senza proferire
nessuna parola, inizia a spogliarmi, lentamente, sfiorandomi con le labbra,
assaggiandomi di tanto in tanto, sfoderando delicatamente i denti in alcuni
punti sensibili, accendendo il mio piacere.
Il mio respiro accelera inevitabilmente, la mia
pelle diventa sensibile, in allerta, mentre le mani sapienti di Luca mi
sfiorano la schiena. Sono nuda. Completamente nuda. Torna di fronte a me e mi
contempla per qualche istante, soddisfatto nel vedermi eccitata.
Percepisco il suo respiro corto, e il suo sguardo
lussurioso mi suggerisce che questo gioco non ha acceso solo il mio desiderio.
«Ok, campionessa, adesso girati» la sua voce è
bassa, roca, eccitata.
Assecondo la sua richiesta dandogli le spalle,
restando in attesa, mentre ascolto il cuore raggiungere un ritmo frenetico.
Quando vedo le calze nere davanti al mio viso, mi irrigidisco appena. Luca
vuole utilizzarle come benda e non mi sento a mio agio. Lui se ne accorge
immediatamente e mi accarezza una spalla con la mano, mentre mi sfiora
l’orecchio con le labbra.
«Rilassati. Sono io. Sai che ti puoi fidare di me.
Ti assicuro che ti piacerà. Non ti hanno mai detto che, se elimini un senso,
gli altri si amplificano?»”
Devo dire che queste parti mettono una certa curiosità!
Vi lascio il calendario con tutte le tappe, non mancate!
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