mercoledì 18 marzo 2020

Recensione "Gli anni incompiuti" di Francesco Falconi

Autore: Francesco Falconi
Titolo: Gli anni incompiuti
Editore: La Corte Editore
Data di pubblicazione: 27 febbraio 2020
Pagine: 269

Trama:
Marco e Aurora si incontrano per la prima volta il giorno del loro ottavo compleanno. Lei sfoggia un grande sorriso, in testa ha un cerchietto rosso con una farfalla argentata, mentre lui è timido e chiuso nel suo cappotto largo e marrone.I due si parlano appena e sono convinti di non avere nulla in comune se non quella scomoda data di nascita, un compleanno che deve essere festeggiato “più degli altri”, perché il 29 febbraio esiste solo ogni quattro anni.Sarà il giorno che segna l’inizio di un legame indissolubile.Aurora e Marco crescono insieme e, giorno dopo giorno, diventano inseparabili. Gli anni passano e mentre Aurora sente che il loro rapporto si sta trasformando in qualcosa di più profondo, Marco, pur ricambiando i sentimenti, nasconde un segreto che non riesce a rivelare: prova attrazione anche per il suo stesso sesso.Gli anni incompiuti è la storia di una grande amicizia e del confine, indefinibile, che c’è tra questa e l’amore. Un racconto che parla della conoscenza di se stessi, della difficoltà di crescere, della paura di diventare adulti, di invecchiare, di rimanere soli. Parla della sessualità troppo spesso chiusa in schemi rigidi che la società impone e che, inevitabilmente, si spezzano di fronte ai veri sentimenti. Narra dell’antitesi tra amore fisico e mentale.Un romanzo su un’intera generazione che è anche uno spaccato della società italiana e degli eventi storico-politici che vanno dagli anni ’80 a oggi; la storia di due vite che a volte si intrecciano e a volte corrono parallele, nella cornice della Maremma Toscana, tra i vicoli di Siena e l’immortalità di Roma.

Marco e Aurora si conoscono il giorno del loro ottavo compleanno, hanno in comune proprio la data di nascita, quella strana, il 29 febbraio , che capita solo ogni tanto, che rende gli altri anni incompiuti. La loro sarà un'amicizia particolare, un amore che non si può categorizzare, un legame profondo più di quello familiare. 

Leggendo il libro si conosce quindi la loro storia, che andrà a intersecarsi con quella italiana, per circa quarant'anni. Attraverso racconti fatti negli anni non incompiuti (quelli bisestili), scopriamo l'evolversi del loro rapporto e la loro crescita anche personale, in un romanzo di formazione che va a toccare temi forti e attuali. 

Infine l'ho capito. A volte, nella vita, non c'è una risposta. A volte, nella vita, esiste solo un semplice non lo so. Abbiamo paura di dirlo, perché viviamo in un mondo di colori. Quando ci ritroviamo in un universo bianco, ne rimaniamo terrorizzati. Perché il bianco ci fa perdere l'orientamento. È l'assenza di punti cardinali, di sfumature, di appigli. È la paura dell'ignoto.
Questo è un libro intenso e profondo, scritto benissimo, che è riuscito a toccare corde sensibili. Per tutta la lettura ho percepito un velo di malinconia, come quando si racconta qualcosa di andato, che non c'è più. Romanzo molto introspettivo è adatto a chi ha un animo sensibile e, per fortuna, non cade nel buonismo (cosa che sarebbe facile visti gli argomenti). 
"La gente che odia per vivere deve nutrirsi di odio. È una battaglia persa, 'fanculo."
L'omosessualità è una componente importante, ma non il fulcro. Marco ama Aurora, più che una sorella, ma è attratto dagli uomini, anche se fa di tutto per contrastarlo. Complice una famiglia bigotta, una società poco aperta al diverso, Marco farà di tutto per non crescere e non solo nell'accettazione della sua identità


"Ma l'amore non è un'equazione. Alla fine mi sentivo svuotato e infelice. La vita non è bianco o nero, Marco. C'è un infinito di grigi nel mezzo. E noi siamo solo una di quelle tante sfumature. Ogni essere a questo mondo lo è. Dobbiamo solo decidere quale grigio ci rende felici. Io l'ho trovato, ma non è stato facile. E tu, quando inizierai a cercarlo?"
La paura del futuro, la paura di crescere, il terrore di rimanere soli, di non essere amati. Questo viene trasmesso da queste pagine, che sembrano scritte con il cuore in mano dall'autore. Spesso infatti mi sono chiesta quanto di Francesco ci sia in Marco, che è l'io narrante. 

Quando il tormento diventa insopportabile ci si aggrappa a qualsiasi appiglio pur di anestetizzarlo
La struttura è particolare e subito lascia un po' spiazzati: più che un dipanarsi di anni è un racconto, un resoconto, fatto da Marco a una persona che rimane misteriosa fino alla fine. Mi è piaciuto questo particolare, per me ha spezzato un po' la narrazione, facendo fare una pausa al momento giusto, quando c'è più bisogno di riflettere. 

Non si tratta di pregiudizio e neppure di vergogna. Il vero problema è la paura. Tutti noi siamo terrorizzati da ciò che non comprendiamo. Come il grigio della vecchiaia, come il nero della morte, come il bianco dell'eternità. Siamo terrorizzati di fronte all'amore indecifrabile, perché è inconcepibile ammettere che esista una felicità che non sappiamo definire.
Bella l'ambientazione, viene voglia di fare un viaggio fra la Toscana e Roma, mi è sembrato di tornare virtualmente lì con loro. 
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Per me è stato facile entrare in empatia con i protagonisti, complice anche il fatto di avere la stessa età e di aver vissuto quindi nello stesso periodo di vita quegli avvenimenti. Inoltre l'autore è veramente bravo a farti provare trasporto, a coinvolgerti
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L'unica cosa che mi ha lasciata perplessa è la quantità di cose che capitano ai personaggi e quella cappa nostalgica di cui sopra, che mi ha fatto rallentare un po' la lettura, per prendere fiato. 
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Trovo che questo libro sia molto cinematografico, me lo vedrei bene diretto magari da Muccino. Ho anche trovato richiami a Forrest Gump e Neverland – Un sogno per la vita

"[...] Ma il problema è un altro, Marco. Tu non sai cosa vuol dire amare. Perché prima di poter amare gli altri, devi imparare ad amare te stesso."
Mi è piaciuto, tanto, e capisco il perché della sua candidatura al Premio Strega. Con questo libro Francesco Falconi ha veramente dato il massimo, lo consiglio proprio tanto
Voto:




Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

Spero prima o poi di riuscire a farmi una chiacchierata con l'autore, magari al Salone del libro (se e quando lo faranno), perché la voglia di parlarne è tanta.

Conoscete questo autore? Vi incuriosisce?


10 commenti:

  1. Wow che bella storia e bellissima la tua recensione

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  2. Bella storia, bellissima recensione, grazie

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  3. Oh caspita che bella recensione Chiara. Fa davvero venire voglia di leggere subito il libro

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    1. Grazie Chicca, è una bellissima storia che coinvolge tanto

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  4. Oh che bella recensione Chiara, non conoscevo questo autore e nemmeno il libro. Lo inserisco in lista subito…

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  5. Non ho letto la tua recensione perché come sai, se è un libro che voglio leggere a breve, non mi lascio influenzare dai tuoi pensieri. Tornerò e ne parleremo! Dopo la presentazione virtuale mi ha incuriosito tantissimo!!!!

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