Buongiorno, torna la rubrica,
nata da una mia idea, alla quale si è aggiunta la collaborazione di Dolci.
Ogni
mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog
partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di
catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.
Un libro con fiori in copertina
Mi è subito venuto in mente questo libro, che ho comprato già da un po'. Forse non richiama tanto la primavera, ma mi è venuto in mente immediatamente.
Autrice: Margaret Atwood
Titolo: Il canto di Penelope
Editore: Ponte alle Grazie
Data di pubblicazione: 8 novembre 2018
Pagine: 153
Trama:
Fedele e saggia, Penelope ha atteso per vent'anni il ritorno del marito che, dopo aver vinto la guerra di Troia, ha vagato per il Mar Mediterraneo sconfiggendo mostri e amoreggiando con ninfe, principesse e dee, facendo sfoggio di grande astuzia, coraggio, possanza e notevole fascino, guadagnandosi così una fama imperitura di eroe. E intanto che cosa faceva Penelope, chiusa in silenzio nella sua reggia? Sappiamo che piangeva e pregava per il ritorno del marito, che cercava di tenere a bada l'impulsività del figlio adolescente, che si barcamenava per respingere le proposte dei Proci e conservare così il regno. Ma cosa le passava veramente per la testa? Dopo essere morta e finita nell'Ade, Penelope non teme più la vendetta degli dei e desidera raccontare la verità, anche per mettere a tacere certe voci spiacevoli che ha sentito sul suo conto. La sua versione della storia è ricca di colpi di scena, dipana dubbi antichi e suggerisce nuovi interrogativi, mettendo in luce la sua natura tormentata, in contrasto con la sua abituale immagine di equilibrio e pacatezza. L'autrice di culto Margaret Atwood, con la sua scrittura poetica, ironica e anticonvenzionale, dà voce a un personaggio femminile di grande fascino, protagonista di uno dei racconti più amati della Storia occidentale.
Con questo libro la Atwood dà voce a Penelope, sposa di Odisseo, che tutti noi conosciamo per la sua tela e per le sue doti di moglie devota e paziente, una voce messa sempre in secondo piano da tutti, poco considerata. Ma riflettendo, senza Penelope Odisseo al suo ritorno non avrebbe più trovato il suo regno, in mano ai Proci. Quindi guardare Penelope non come un'icona sessista, ma quasi femminista ha senso, soprattutto dopo aver ascoltato la sua versione.
Credete che vi piacerebbe leggere nelle menti? Ripensateci.
In questo breve libro Penelope si toglie tutti i sassolini (veri massi in realtà) dai metaforici sandali, in quanto ormai è morta e nell'Ade e non teme più ritorsioni. Si rivolge direttamente a noi lettori di oggi, mandando un enorme fanculo a tutti quelli che le hanno reso la vita un inferno, cominciando da suo padre, per passare a suo marito, suo figlio, sua suocera, ma soprattutto sua cugina Elena.
In poche pagine si ripercorre la vita di questo personaggio, con una visuale moderna e disincantata, che fa riflettere sui troppi preconcetti che tutti abbiamo.
Chi di noi può resistere alla tentazione di essere giudicato indispensabile?
Mi è piaciuto molto il fatto che non abbia voluto abbellire le situazioni, chiamandole col loro nome. Penelope ha vissuto all'ombra di Elena e l'ha patito, fin oltre la morte. Odisseo non è quell'eroe romantico che vuole tornare a casa, ma un'imbroglione che però conserva un suo fascino. La stessa Penelope non è questo esempio di virtù e pazienza, ma ha anche colpe, soprattutto riguardo la morte delle dodici ancelle.
Ho apprezzato che l'autrice abbia dato risalto a questo fatto secondario, puntando proprio sul maschilismo assurdo dietro questa scelta. Fa riflettere su molte questioni, anche perché non fornisce un unico punto di vista o un'unica spiegazione.
Ora non si usa più insegnare il lavoro manuale alle bambine, lo so, ma per fortuna ai miei tempi non era così. È sempre utile avere le mani occupate. Così, se qualcuno fa un'osservazione inopportuna, si può fingere di non avere udito. E non si deve rispondere.
Lo stile dell'autrice mi piace tantissimo, in questo caso è molto più diretto e veloce rispetto a Il racconto dell'ancella, con un sarcasmo più marcato, che rasenta il cinismo.
Si deve provare un gusto speciale nel tormentare chi è vulnerabile.
Il finale secondo me è troppo sbrigativo e amaro, ma questa è l'unica pecca.
Un bel libro, che consiglio tantissimo, perché permette di avere uno sguardo diverso su qualche mito e ridimensiona l'ego smisurato di alcuni personaggi.
Mi piace l'idea di una visione alternativa, effettivamente Penelope è la brava e paziente moglie che aspetta... e mi incuriosisce immaginare cosa effettivamente sia passato nella sua testa. Io Odisseo non lo avrei aspettato... hahahahah
RispondiEliminaIo neppure! Ho apprezzato soprattutto questa visione alternativa di Penelope, molto più moderna
EliminaQuesto libro mi attira tanto, ce l'ho in wishlist da tempo! Grazie per la tua recensione 😊
RispondiEliminaGrazie a te Alessia, ti consiglio proprio di leggerlo
EliminaIdea geniale questa della Atwood e a quanto pare molto ben riuscita. Chiara recensione voi fiocchi come sempre, considerazioni lucide e molto specifiche che invogliano alla lettura.
RispondiEliminaMa grazie Chicca, che piacere. Ti consiglio questo libro, tanto
EliminaLo DEVO leggere! Mia figlia si chiama Penelope, per decisione di mio marito! Mi sono ribellata per NOVE mesi: a lui piaceva il suono, io ero inorridita da quello che per me rappresentasse Penelope in tanti anni di studio del mondo greco. Penelope, di Omero, è il mio opposto...ragion per cui questa versione potrebbe finalmente darle un ruolo diverso. Grazie Chiara❤️
RispondiEliminaLudovica tu DEVI leggerlo, ti farà rivalutare nome e personaggio
EliminaCiao! Una mia amica ha scaricato questo romanzo perché fan di Margaret Atwood e anche lei, come te, ne parlava bene! Lo terrò in considerazione :-)
RispondiEliminaSilvia la Atwood è veramente un'autrice che merita tanto
EliminaChe bella recensione! Mi ispira moltissimo, non ho letto nulla Atwood anche se in libreria ho "Il racconto dell'ancella" ma, visto che non è poi così lungo, ci faccio un pensierino.
RispondiEliminaHo amato tantissimo anche quello, questo però è più breve e più facile, passami il termine. Credo che in questo periodo sia più indicato
EliminaQuesto libro mi incuriosisce molto, me lo segno.la tua recensione è come sempre esauriente e completa.
RispondiEliminaMa grazie Sabrina!
EliminaAdoro questi romanzi sulla mitologia greca soprattutto se fatta bene, me lo segno
RispondiEliminaSegnalo Susy, è bellissimo
EliminaAmo la Atwood, ma questo romanzo non l'ho ancora letto. Ma rimedierò, presto o tardi ☺️☺️
RispondiEliminaSì Gresi, te lo consiglio proprio tanto
EliminaUh, non conoscevo l'esistenza di questo libro. Bellissima idea, porcaccia la miseria.
RispondiEliminaOra me lo segno. Ma d'altronde, la Atwood è la Atwood.
Grazie, Chiara!
Stefania devi leggerlo, davvero! Un inno al femminismo, non estremo
EliminaPenelope è un personaggio affascinante e mi piace lo stile della Atwood per cui il romanzo è finito in tbr
RispondiEliminadopo Circe l'avevo rivalutata, ma ora ancora di più
EliminaQuesto libro sembra essere una bomba! Adoro la mitologia e adoro "sentirla" attraverso voci secondarie come può essere considerata quella di Penelope ;) È finito subito in wishlist, sì ahahah <3
RispondiEliminaBravissima Lara, grazie!
EliminaDopo tutti questi commenti positivi penso che a breve lo leggero
RispondiEliminafai benissimo!
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